Dopo mesi di scontri e battaglie di principio il Consiglio
dei ministri ha approvato il disegno di legge sul riconoscimento dei diritti
civili alle coppie di fatto. Per non confonderla con i francesi 'Pacs', la legge
si chiamerà '''Dico', ovvero diritti delle persone stabilmente conviventi", ha
annunciato la ministra delle Pari opportunità Barbara Pollastrini.
''Netto dissenso'' al ddl messo a punto dalle ministre
competenti Bindi-Pollastrini è stato ribadito dal ministro della Giustizia,
Clemente Mastella che non ha partecipato al Consiglio dei ministri. Un 'no' che,
precisa il Guardasigilli, non ha ''nulla a che vedere con il mio sostegno e la
mia fiducia al governo''.
Soddisfatto il vicepremier e leader della Margherita Francesco Rutelli. "Si
tratta di una scelta alta di riconciliazione del Paese e nella società, un
riconoscimento giusto verso i piu' deboli che convivono, e nessun rischio di
fare in Italia un matrimonio di serie b". Prima del disco verde ufficiale il
segretario dei Ds Piero Fassino aveva parlato di ''un'intesa equilibrata,
ragionevole e molto positiva".
Un'intesa che sarebbe stata raggiunta con la modifica dell'art.1, ovvero con
l'eliminazione della dichiarazione congiunta delle coppie di fatto davanti
all'anagrafe, su cui la Margherita era stata inflessibile.
Nel ddl governativo all'esame del Consiglio dei ministrinon c'è più la
dichiarazione congiunta delle coppie di fatto di fronte all'anagrafe. La
dichiarazione congiunta è stata sostituita con una dichiarazione contestuale dei
conviventi: insomma, non verranno registrati all'Anagrafe come coppia, ma
ciascuno farà una dichiarazione di convivenza per certificare il suo stato.
Questa modifica riguarda il discusso art. 1, sul quale si erano concentrate le
critiche dei teodem.
Il titolo del ddl Bindi-Pollastrini è 'Diritti e doveri delle persone
stabilmente conviventi'. Nell'art. 1 che è stato modificato si dice, appunto,
che i conviventi possono fare una dichiarazione contestuale e nel caso in cui
non sia "resa contestualmente da entrambi i conviventi, il convivente che l'ha
resa ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso
di ricevimento all'altro convivente". Per quanto riguarda le successioni il ddl
governativo stabilisce che ci deve essere una convivenza di almeno 9 anni, per
la successione del contratto di locazione di 3 anni, per le agevolazioni in
materia di lavoro sempre 3 anni. Per il nodo pensioni, il ddl governativo rinvia
la questione alla riforma della normativa previdenziale.
"Quando abbiamo visto che Rutelli ha parlato di una intesa molto soddisfacente,
abbiamo capito che le cose si mettevano male -dice Vladimir Luxuria- e infatti
non c'è più nel testo la dichiarazione congiunta, non c'è scritto in nessuna
parte del ddl che si parla di unioni civili. Quello resta solo il titolo che c'è
sul programma di governo, ma nel ddl non se ne fa menzione". E Titti De Simone (Prc)
rincara: "faremo una battaglia in Parlamento".
08/02/2007 Prodi accelera sui Pacs e si va verso un accordo nella maggioranza (http://www.canisciolti.info)
Prodi accelera sulle unioni civili e pensa a stringere i
tempi per l'approvazione di un disegno di legge sui diritti delle convivenze di
fatto. A Palazzo Chigi si è appena concluso un vertice tra il presidente del
consiglio e i ministri Rosy Bindi, Barbara Pollastrini, Giuliano Amato, Clemente
Mastella, Massimo D'Alema e Francesco Rutelli per mettere a punto il testo da
portare all'esame del Consiglio dei ministri.
Favorevole all'intesa sul tema il ministro della Giustizia
Clemente Mastella. "Prima si fa e meglio è", ha sintetizzato lasciando la
riunione di Palazzo Chigi. E farlo presto significa, per il Guardasigilli,
"evitare inutili tensioni". Ma sul tema resta tutto il suo dissenso: "Anche se
la mia collaborazione istituzionale è corretta e garantita, le mie posizioni sul
problema restano quelle di prima: non ho cambiato opinione o idea".
L'incontro si svolge dopo che ieri la Margherita, su proposta di Francesco
Rutelli, ha raggiunto un accordo a favore dell'ultima stesura del ddl illustrata
da Rosy Bindi. Un testo che distingue bene i diritti e doveri delle persone che
convivono dall' impossibile creazione di un 'simil-matrimonio'. "Ci siamo
impegnati nel programma dell'Unione ad approvare una normativa su prerogative e
responsabilità di chi convive, soprattutto a tutela del convivente più debole,
in una società in cui cresce la frammentazione", ha detto Rutelli.
Il tema delle unioni di fatto ha acceso il dibattito nellla Margherita: gli ex
del partito popolare hanno presentato un documento più che avallato da
Franceschini, Soro e Marini. Il testo ha raccolto rapidamente 60 firme, non solo
di 'ex Ppi': oltre ai mariniani Oliverio e Ladu, hanno firmato anche i parisiani
Monaco, Magistrelli, Procacci e Treu. Nel partito di Rutelli molti si sono poi
attestati su posizioni laiche, come Paolo Gentiloni.
A spingere per un accordo nella Margherita è anche il segretario di Rifondazione
Comunista Giordano. "Rutelli dovrebbe lavorare per convincere i suoi e farne
rientrare il dissenso".
Archivio PACS e DICO
|