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20/02/2007 DICO : governo risponde a critiche 'Avvenire' sui vincoli affettivi (Mauro W. Giannini, http://www.osservatoriosullalegalita.org)

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Alle critiche del quotidiano Avvenire - secondo cui il richiamo ai "vincoli affettivi" del ddl sui DICO non ha valenza giuridica - i consiglieri giuridici del governo rispondono che bisognerebbe dirlo ai ministri del passato, che introdussero la definizione in un regolamento del 1958.

In un editoriale di Avvenire del 16 febbraio, il prof. Giuseppe Della Torre attaccava i DICO, affermando che con il primo articolo del ddl "l'affetto entra per la prima volta nel codice", mentre invece si tratta di un "elemento che per sua natura esula dalla dimensione giuridica; un elemento che il diritto non ha mai disciplinato perche' non e' in grado di disciplinare".

Il giornale dei vescovi affermava che tale concetto risulta "assai poco chiaro, anzi del tutto ambiguo", quindi in prospettiva si rischia di legittimare anche l'incesto", dato che le parole "vincoli affettivi" alludono "a nient'altro che rapporti sessuali".

Ma Renato Balduzzi, Consigliere giuridico del Ministro delle politiche per la Famiglia, Università di Genova, Stefano Ceccanti, Capo dell’Ufficio legislativo della Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Università di Roma “La Sapienza” e Alberto Gambino, Consigliere politico-guridico del Vice-Presidente Rutelli, Università di Napoli Parthenope, replicano che la critica non va rivolta all’attuale Governo, che ha con tutta modestia e prudenza operato sulla base della normativa vigente in materia di anagrafe.

Va invece rivolta, affermano, "anzitutto a coloro che la introdussero nel Regolamento del 1958, ovvero il Presidente della Repubblica Gronchi, il Presidente del Consiglio Zoli, i Ministri Tambroni, Gonella e Medici. In secondo luogo a coloro che confermarono tale nozione nel Regolamento del 1989: il Presidente della Repubblica Cossiga, il Presidente del Consiglio De Mita, i ministri Gava, Vassalli, Colombo, Amato".

Quanto alle molteplici varianti di "vincoli affettivi", gia' il ministro per la famiglia Rosy Bindi - rispondendo ad altra domanda - aveva fatto un esempio che esula da rapporti sessuali: una nipote che assiste una vecchia zia con cui vive. Infatti la legge esclude i rapporti familiari e di affinita' in linea retta, gia' normati da regole successorie, ma non quelli trasversali.

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