Nel tradizionale incontro in ricordo dei Patti
Lateranensi, tra Italia e Santa Sede prevalgono i toni distensivi.
Confronto su Medio Oriente, Africa e Cina, ma anche sulla famiglia. E i
Radicali protestano.
“È andata
benissimo”, commenta il premier Romano Prodi. “Un incontro molto
sereno”, aggiunge il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone.
Frasi di circostanza o parole frutto di un chiarimento? Lo diranno gli
eventi delle prossime settimane. Intanto, l’incontro di ieri tra Italia
e Santa Sede in occasione del tradizionale ricevimento celebrativo dei
Patti Lateranensi, si è confermata un’occasione utile di confronto in un
momento delicato della vita politica, dominato dal dibattito sui Dico.
Il vertice annuale si è svolto a Villa Borromeo, sede dell’ambasciata
d’Italia presso la Santa Sede, ed è stato diviso per la prima volta in
tre parti, a cominciare dall’incontro a quattr’occhi tra il cardinale
Bertone e il premier Prodi, allargato poi al cardinale Camillo Ruini, al
segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti, il
nuovo nunzio in Italia, mons. Giuseppe Bertello e i vicepremier D’Alema
e Rutelli. Subito dopo, sono arrivati il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e i presidenti di Camera e Senato Bertinotti e
Marini, con il presidente della Corte Costituzionale Bile.
Al centro, un bilancio sui rapporti bilaterali tra i due Stati, passando
in rassegna quella che entrambe le parti definiscono una collaborazione
positiva, ma anche le recenti divergenze, sebbene i singoli
provvedimenti non siano entrati in agenda. Si è ragionato piuttosto su
temi, come ha spiegato il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, che ha
elencato tra gli altri punti in questione, quello del Medio Oriente,
dell'Africa e della Cina. E di famiglia? “Sì, ne abbiamo parlato”, ha
ammesso il cardinale Bertone, evidenziando come “la Chiesa ponga sempre
le questioni con la sua chiarezza e con il rispetto di tutte le
istanze”. A riguardo, una nota di Palazzo Chigi ha spiegato che nello
specifico "si sono precisate e chiarite in modo costruttivo le
rispettive posizioni", specificando che "i rapporti tra lo Stato
italiano e la Santa Sede sono usciti ulteriormente rafforzati".
E se Napolitano si dice soddisfatto e Rutelli parla di "ottimo
incontro", da parte sua, anche il cardinale Ruini fa sapere che “è
andato tutto benissimo”, come a voler gettare acqua sul fuoco, se non
nella sostanza, almeno nella forma. Anche perché, su temi controversi
come i Dico, le posizioni rimangono le stesse, con il premier Prodi che
poco prima del vertice aveva ribadito l’utilità del disegno di legge,
come protezione delle ”categorie più deboli”. Al di là del confronto,
non sono mancate voci fuori dal coro, come quella dei Radicali che
insieme ai Giovani socialisti e all’Unione atei agnostici hanno
organizzato un picchetto di protesta davanti all’ambasciata, con tanto
di slogan “10, 100,1000 Porta Pia” e fischi rivolti a Ruini e Bertone. Di
segno opposto, sarà invece la manifestazione promossa per il 25 marzo in
piazza San Giovanni dal "Forum delle Famiglie" e dal movimento "Scienza
e Vita". L'iniziativa è stata confermata ieri per dare un ulteriore
segnale contro il ddl del governo: tuttavia, non si sa ancora se, e a
quale livello, la Conferenza Episcopale vorrà essere presente.
Archivio PACS e DICO
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