8 novembre 2005 lalla
io sottoscrivo. si tratta liberalizzare solo i farmaci da banco: le altre medicine continueranno a trovar posto solo in farmacia.inoltre trovo ottima l'idea del farmacista tra gli scaffali del supermercato. così finirà questo scandalo italiano dei prezzi!!!
8 novembre 2005 Roberto
Sono d'accordo sulla concorrenza ... in tempi duri come questo è giusto che anche questi settori si ridimensionino le pretese nei confronti dei meno abbienti ... le case farmaceutiche in questi anni stanno facendo affari d'oro.
8 novembre 2005 Marco D.
Ottima iniziativa, che sottoscriverò. E' ora di finirla con tutte queste lobbies che arricchiscono pochi e spennano molti. Mi riferisco ai vari "cartelli": rc-auto, latti...
8 novembre 2005 Paolo
Era ora che qualcuno ci pensasse.
11 novembre 2005 luca
in inghilterra questo avviene già da molti anni. una confezione di pillole da 10
per il mal di testa, denti etc. al supermercato costano 1 sterlina = 1,67 euro .
Nelle farmacie italiane ??? Fate voi ....
12 novembre 2005 Andrea
Non pensate che sia meglio aumentare il numero di farmacie sul territorio,
quindi aumentare occupazione, piuttosto che mettere i farmaci vicino alla birra
o alla coca cola? Ricordatevi che in america avvengono migliaia di decessi a
causa del non corretto uso o abuso di farmaci. Sveglia!
13 novembre 2005 gianluca
In italia il prezzo dei farmaci in fascia A (i cosidetti mutuabili, o
prescrivibili a carico del servizio sanitario nazionale) è stabilito da un
opportuno ente amministrativo statale e non è lasciato a discrezione del
produttore come avviene per i medicinali in fascia C, gli OTC o i SOP. Tale
situazione è frutto di un accordo di fatto tra governo e Farmindustria (che con
Federfarma non ha nulla a che vedere) per cui il prezzo dei medicinali che paga
lo stato risulta calmierato, mentre per il resto è del tutto liberalizzato.
Questa situazione è abbastanza singolare in europa e molti altri paesi applicano
regimi differenti che riducono l'enorme margine che invece in Italia le
industrie hanno sul prezzo dei farmaci non mutuabili. Le posso assicurare che
dall'introduzione dell'euro gli aumenti ingiustificati sui questi farmaci non
controllati sono stati realmente allucinanti e spesso fonte di vergogna per noi
stessi, ma mi preme segnalarle che il margine per i farmacisti è rimasto sempre
lo stesso, mentre è aumentato il guadagno per le industrie. ma questo nessuno lo
dice. Tutto l'impegno che tanti farmacisti mettono nello spiegare l'utilizzo più
appropriato del prodotto acquistato, la pazienza nell'ascoltare quello che al
medico MAI si potrebbe avere l'opportunità di raccontare perchè...c'è sempre la
fila di gente che aspetta scalpitante fuori dalla porta dell'ambulatorio e tanto
altro ancora...è tutto DOVUTO...ma allora questa professione che per tanti anni
è stata rispettata ed utilizzata per lo meno pèer le patologie minori....si
trasformerà in...commessi alla COOP? con tutto il rispetto per i commessi
d'Italia...non mi sono laureato per questo! Avrei lavorato meno e guadagnato
sicuramente di più e com meno grattacapi se avessi aperto
un'erboristeria/profumeria/negozio di abbigliamento......
14 novembre 2005 lalla
in italia le farmacie oramai vendono di tutto: cosmetici, giocattoli, scarpe e
borse. personalmente non vedo molta differenza con i supermercati...
24 novembre 2005 Eloisa De Martin
Sono una farmacista dipendente di una farmacia privata e vorrei far notare
(visto che questa cosa sembra essere sfuggita a tutti)che in realta' in Italia
il prezzo massimo consentito dei farmaci di fatto non viene deciso dalle
farmacie ma per legge e'imposto e deve essere lo stesso su tutto il territorio
nazionale e che su questo poi puo'essere applicato uno sconto a discrezione
dall'1% fino ad un massimo del 20%. Chi condiziona il mercato sono le ditte
produttrici che distribuiscono in Italia farmaci ad un prezzo di costo molto
piu' elevato rispetto ad altre nazioni ed inoltre hanno la possibilita' di
mantenere la copertura di brevetto per i principi attivi per molti piu' anni
rispetto agli altri paesi europei e questo di fatto impedisce la produzione
dello stesso farmaco come equivalente da parte di piu' ditte o all'interno della
farmacia stessa impedendo cosi' qualsiasi forma di abbattimento dei prezzi.
Vorrei ricordare infine che non e' vero che in farmacia non si praticano gli
sconti sui farmaci da banco e che non si consiglia la sostituzione,laddove e'
possibile, di un farmaco con l'equivalente meno costoso. E' vero pero' che
spesso sono le persone che hanno paura a cambiare nonostante le rassicurazioni
di medici e farmacisti sulla sicurezza ed efficacia dei farmaci equivalenti
("...sa sono abituato con quello"; "...costa meno perche' e' meno buono!").
Concludo facendo notare come nei paesi anglosassoni in realta'negli ultimi anni
si sia riscontrato un aumento delle malattie iatrogene (cioe' conseguenti al'assunzione
di un farmaco) e in particolare quelle legate all'abuso di FANS che si sa ormai,
come OTC, sono distribuiti da tutti gli stores e sono di libero accesso al
pubblico (con le relative conseguenze anche sulla spesa sanitaria pubblica che
ha visto lievitare il rimborso per i farmaci antiulcera). ...sorvoliamo poi
sulle possibili interazioni con eventuali terapiue in corso. L'esperienza mi
dice che portare il farmaco nella grande distribuzione salvaguarderebbe un poco
il portafoglio ma non dimentichiamoci che e'la salute che va salvaguardata per
prima! Mi dispiace di essermi dilungata...poco male tanto questo mio commento
verra' di sicuro censurato.
Redazione Web Prontoconsumatore:
E invece no, gentile Sig. ra Eloisa. Nel nostro giornale hanno tutti il diritto
di esprimere il proprio parere. L'importante è non esagerare: per questo i
messaggi sono validati dalla Redazione...
30 novembre 2005 giorgio
è proprio vero che quando ti toccano il tuo pezzetto di pane quotidiano la colpa
degli aumenti, disfunzioni ecc.è sempre di qualche dun'altro...................
7 dicembre 2005 Cosimo P.
Sono favorevole all'iniziativa, in Inghilterra si trovano nei supermercati un
sacco di farmaci già da molto tempo e ad un prezzo veramente basso.
9 dicembre 2005 ivan tortorici
In questi ultimi mesi il Governo, condizionato da Antitrust e leghe di
consumatori sta adottando un atteggiamento di attacco nei confronti di alcune
categorie lavorative, o, per meglio dire, sta lavorando per rafforzare i grossi
gruppi di distribuzione che, tra i beni già distribuiti, vorrebbero annoverare
anche quelli fino ad oggi distribuiti in modo diverso e con precise
regolamentazioni. Certo! Auchan, Coop ecc… con tutto ciò che già trattano, con
gli acquisti centralizzati e con pochissimo personale dipendente, certamente
potrebbero vendere farmaci, benzina e chissà cos’altro a prezzi più bassi,
oltretutto potrebbero addirittura non guadagnare proprio nulla da questi ultimi
generi, poiché già il guadagno proviene da ciò che già distyribuiscono; sui
farmaci hanno già promesso sconti del 20%, sul carburante sconti di dieci
cent/litro… … ma siamo sicuri che siano tutti vantaggi per i cittadini? Ma
questi cittadini non sono forse anche lavoratori e commercianti? Questi sconti e
questi nuovi metodi distributivi non soddisfano i seguenti miei quesiti: 1) Se
si distribuissero farmaci otc e benzina anche nei supermercati verrebbero
licenziati da uno a due impiegati per esercizio e… quanti ne riassumerebbe la
generosa e grande distribuzione? 2) Quanti licenziamenti avverrebbero nella
filiera di distribuzione del farmaco e dei carburanti (rappresentanti, capi
area, responsabili commerciali, grossisti e suoi impiegati…)? 3) "gli studi di
settore" verrebbero adeguati ai minori incassi delle piccole attività? 4) Si è
considerata la possibilità di avvelenamenti da parafarmaci che esistono nei
paesi in cui sono liberalizzati e le difficoltà di approvvigionamento di
carburante (dislocato in periferia e con servizi solo selfservice) anche da
parte di anziani? 5) Sa quanti Medicinali (anche costosi) deve obbligatoriamente
detenere la Farmacia per l’interesse della salute del cittadino che hanno
vendite sporadiche durante l’anno e a quanti ammontano a fine anno gli scaduti?
6) Sa che già le Farmacie svolgono un ruolo di collaborazione totalmente
gratuito (turni festivi e notturni, informaz al cittadino, sconti al SSN,
educazione sanitaria ecc…)? 7) Sa che gli OTC sono un importante e necessario
polmone d’ossigeno per i ritardati pagamenti degli enti pubblici? 8) Credo che
il prezzo scontato di Farmaci di basso costo OTC possa interessare più della
imprescrivibilità di tanti Farmaci di fascia A del costo superiore a 20,00€ per
scatola; Le vere lamentele del cittadino sono proprio relative a questi ultimi
farmaci. La stessa cosa per il carburante, dieci cent a litro sono nulla
rispetto all’impennata dei prezzi per litro di carburante. 9) Perché non
impegnarsi ad abbassare a monte i prezzi dei prodotti secondo le medie europee?
È un paradosso darsi guerra sugli sconti partendo da prezzi già fissati troppo
alti e da tassazioni stratosferiche. Abbassiamo i prezzi alla base e diminuiamo
le imposte (per carità! non dico gli stipendi e le agevolazioni dei
parlamentari). Certamente le richieste di chi dovrebbe rappresentare i
consumatori (che spesso sono anche commercianti… ma questo sembra non avere
importanza quando si usa il para-occhi) non può che raccogliere i plausi dei
tanti cittadini che certamente non conoscono i risvolti delle finezze tecniche a
cui sono fragilmente esposti (a proposito di finezze tecniche: in una
manifestazione in cui il Codacons vendeva farmaci su un banchetto in un centro
commerciale, invece di emettere scontrino fiscale emetteva una ricevuta per
donazione/affiliazione al Codacons ad ignari acquirenti di Aspirine!), e
soprattutto poi, vogliamo mettere i "plausi" delle grosse catene di
distribuzione che sicuramente fanno pressioni per avere questi altri generi di
consumo da somministrare amorevolmente ed eticamente ai propri clienti?
Oltretutto a pensarci bene… i prodotti a marchio conosciuto al supermercato
normalmente costano quanto in un normale negozio, Ma in alcuni periodi dell’anno
succede che per magia improvvisamente i prezzi scendono in maniera
stratosferica… quanto basta a stroncare la reputazione del comune negoziante a
conduzione familiare! In America nei supermercati si vende di tutto, ma ciò che
costa meno sono soltanto le mega confezioni di aspirina che tanti danni hanno
creato! E la densità di popolazione nelle città è molto più alta. Lo scenario
che si presenta vede il governo impegnato in una strategia tattica niente male:
- si mettono alla berlina le piccole e medie aziende: l’anello finale della
catena di distribuzione, più debole perché estremamente specializzata ed esposto
al rapporto con il pubblico - si fa facile demagogia elettorale sfruttando il
bisogno di risparmio dei cittadini e l’idea di ricchezza e potere “medievale”
che aleggia intorno a certi canali distributivi - non ci si mette contro le
industrie che sono sicuramente ben più potenti di qualsiasi commerciante - si
stringono rapporti con categorie fortissime quali i grossi gruppi di
distribuzione nazionali e (soprattutto)non (dalle coop ad auchan) delle quali
sicuramente sarà difficilissimo tenere le redini Grazie Governo! Che si
distribuiscano allora nei supermercati valori bollati, sigarette, lotterie,
prodotti ottici, dentiere, viaggi, farmaci, benzina, atti notori! Perché no!
Potrebbe essere ulteriormente deleterio per noi popolo di
consumatori/commercianti/disoccupati e, se fortunatissimi, impiegati alla Coop.
Distinti saluti
12 dicembre 2005 ANNALISA
penso che sia una grande svolta per il paese e sicuramente sottoscriverò e
inviterò la gente a farlo in bocca al lupo
15 dicembre 2005 ivan tortorici
allora la mia collega aveva ragione, inviate ciò che vi conviene. In caso
contrario porgo le mie eventuali scuse.
Redazione Web Prontoconsumatore: come vede, anche se in ritardo, abbiamo
pubblicato integralmente il suo lunghissimo commento...
24 dicembre 2005 Stefano
E' per il sottoscritto, farmacista collaboratore di farmacia privata, un vero
sollievo notare come i colleghi si siano così esaurientemente spesi nel
tentativo di rendere accessibile anche ai non addetti ai lavori quanto invece il
pubblico non conosce riguardo a sconti, possibilità di acquistare farmaci
equivalenti a minor costo ecc... Posso dire di non poter aggiungere altro a
quanto detto da Gianluca e Eloisa anche se lo volessi. A questo punto vorrei
provare a impostare il discorso da un altro punto di vista: esiste veramente
Robin Hood ? Vogliamo veramente farci prendere per il naso in questo modo? Beh
sapete cosa vi dico, come disse già un autorevole politico prima di me,...IO NON
CI STO!!!! Va bene il "popolo bue" ma questo è troppo! La verità è che alle COOP
non gliene frega niente se la gente paga troppo i medicinali, se fosse così
proporrei la santificazione del loro presidente Soldi (cognome quanto mai
azzeccato direi...eh, eh, eh!!!)ma vedono nella distribuzione dei SOP e OTC solo
un affare e poi chi ci dice che si fermeranno qui? Chi può dire se il fatto di
esigere la presenza di un farmacista nel "corner" farmaceutico sia soltanto un
modo per far digerire meglio la pillola all'opinione pubblica e poi tra quanche
tempo non ne sarà più richiesta la presenza? Si lo so, lo so la legge prevede
che solo un farmacista possa "dispenzare" medicinali ma tutto è possibile in
questo mondo dove vige solo la logica del mercato, dove tutto è in vendita,
anche la salute dei cittadini.Qualcuno di voi si sarebbe mai immaginato qualche
anno fa di arrivare a questa situazione? Io no e quindi come vedete niente è
immutabile nel tempo. La verità, e chiudo, è che il governo pur di calmierare i
prezzi dei farmaci mutuabili che sono quelli che lui deve rimborsare, ha dato
mano libera alle aziende sui farmaci in fascia C e ora ci troviamo coi nuovi
Ponzio Pilato di turno che ci vengono a incolpare di speculare sulla salute dei
cittadini. E' solo una sporca campagna per attirare i favori dell'opinione
pubblica e preparare il terreno per nuovi guadagni. Buon Natale cari!!!
16 gennaio 2006 SILVIO LIVI
Vorrei fare solo un commento,riuscirete a garantire ai cittadini che vivono
decentrati piccole coop anche per loro,la farmacia è anche in piccoli
comuni,piccole frazioni in poche parole offre i suoi servigi anche in località
amene.Io sono ovviamente parte interessata a questa vicenda,in merito avrei
anche una soluzione,spero che i miei colleghi avranno la forza di non trattare
più questi articoli in farmacia,cosi'che la coop avrà anche l'esclusiva su
questi,vorrei che tutto questo si potesse avverare,allora e solo allora
protreste accorgervi di quanto sia importante la tanto bistrattata Farmacia.
16 gennaio 2006 Anna Fresi
Se i farmaci in Italia costano molto non è colpa dei farmacisti! La colpa è
delle industrie farmaceutiche che sono lasciate libere di fissare il prezzo e
dell' IVA che in Italia è altissima rispetto agli altri paesi europei. E'
assurdo punire solo le farmacie, il ministero della salute dovrebbe far
abbassare l'iva e regolamentare i prezzi decisi liberamente dalle industrie.
16 gennaio 2006 antonio
Siamo seri, vogliamo cadere dalla padella nelle brace. Pensate davvero che le
coop vi porterebbero farmaci in ogni angolo d 'Italia come avviene ora con le
farmacie.Che penserebbero davvero alla vostra salute e non piuttosto al
proffitto.Per ridurre i prezzi, se avessimo governi SERI, BASTEREBBE IMPORRE in
ogni stato europeo il prezzo piu' basso. Il prezzo credo non lo facciano le
farmacie. ammettendo che non esista più "farmacopoli" sono le multinazionali
farmaceutiche che fanno il bello e cattivo tempo.
17 gennaio 2006 ANDREA
Certo e' una vergogna solo italiana,io sono un medico e non posso tollerare il
monopolio dei farmacisti nel gestire i farmaci e i guadagni rilevanti che hanno
dalla loro vendita.E' giusto che almeno i farmaci da banco,che non hanno
necessita' di ricetta medica vengano distribuiti dai supermercati certo con le
adeguate misure di controllo,ma far tornare i farmacisti titolari di farmacie al
loro vero mestiere,cioe' occuparsi dei farmaci che agiscono sulle patologie
importanti e seguire le indicazioni dei medici per queste patologie,evitando di
continuare a trasformarsi a loro volta in supermercati che vendono di tutto ma
in regime di monopolio effettivo.Si sa che la professione di farmaciista e'
l'unica che non puo'essere svolta in italia nonostanet la laurea e
l'abilitazione ,infatti non e' possibile praticare la professione di farmacista
se non in regime di convezione con il ssn, convenzione che e' retta da
regolamenti di tipo iraqeno.In pratica una farmacia ogni 7500 abitanti,per cui
in alcuni paesi esiste una sola farmacia.Mi chiedo come e' possibile che si
ponga il problema degli sconti in tale regime di monopolio???
17 gennaio 2006 luigi
A proposito di farmaci parlare di liberalizzazione a tutela degli interessi del
consumatore, se non è follia, è pura fantascienza. Parliamo piuttosto dei prezzi
che le Industrie impongono e che il Ministero della Salute approva. Fino ad un
anno fa, se un farmacista sbagliava il prezzo di vendita di un farmaco da banco
anche di un solo centesimo rischiava una multa salata. Solo con il decreto
Storace alle farmacie è stata concessa la possibilità di effettuare uno sconto
fino al 20% sui prodotti da banco. Ma se un farmaco in Italia costa il doppio
rispetto al resto d'Europa il merito va esclusivamente all'industria e allo
stato. Negli USA i farmaci si acquistano al supermercato ma le ulcere si pagano
con la carta di credito. Dov'è il risparmio?
23 gennaio 2006 antonio
liberalizziamo anche le farmacie (una ogni mille abitanti!!!)solo cosi' finira'
il monopolio sui farmaci.
13 febbraio 2006 Togni Fernando
Sono assolutamente contrario alla distribuzione di farmaci da banco da parte dei
supermercati:qualunque sostanza classificata come farmaco deve essere
distribuita da persone professionalmente qualificate perchè il paziente deve
ricevere attraverso l'atto della distribuzione un messaggio, anche se
sottinteso, di avvertimento sui rischi e pericoli insiti nell'assunzione di
prodotti potenzialmente pericolosi (anche i farmaci più banali
,aspirina,lassativi ecc.,)assunti in dosi abnormi possono dare gravi
conseguenze.
1 giugno 2006 tavian gianantonio
Sono un farmacista dipendente Direttore di farmacia...devo dire che oramai sono
propio stufo di leggere e vedere l'ipocrisia dei miei colleghi titolari e non,
che si riempiono la bocca con i termini "professionalità"e "rischio di malattie
iatrogene" !! Chi lavora in farmacia sa benissimo che molto spesso le commesse
(senza svilire la loro figura)servono tranquillamente al banco, e noi farmacisti
abbiamo tutti i giorni i prodotti da "spingere"a seconda delle indicazioni del
titolare. Non ho mai visto negare 10 scatole di aspirine ad un cliente che le
richiede..alla faccia del rischio delle malattie iatrogene..senza contare la
marea di specialità consegnate tranquillamente anche se c'è l'obbligo di ricetta.Sono
stufo di vedere la farmacia come un'unica azienda esistente in italia a rischio
imprenditoriale ZERO, gestita da perfetti idioti!! Mi spiace ma le mele marce
nella mia categoria sono troppe..quindi ben venga la libera concorrenza. Chi tra
i miei colleghi ama veramente il proprio lavoro, non pensa ad arricchirsi..ma è
consapevole di svolgere un servizio. Dunque perchè un farmacista in un
supermercato deve essere per forza un farmacista di SERIE B ?? Sono così stufo
dei miei colleghi titolari che quasi mi fanno voglia di lasciare la professione..ma
non lo farò..anzi farò loro concorrenza aprendo a breve una parafarmacia e
attenderò con pazienza la fuoriuscita dei farmaci SOP e OTC, come nel resto
della maggior parte dei paesi U.E. Se i miei colleghi(non titolari) aprissero
gli occhi,potrebbero vedere all'orizzonte molte opportunità....
Indice Tutto sul Decreto Bersani e le Liberalizzazioni
Il governo approva la manovra: vendita dei farmaci nei supermercati e inasprimento fiscale per le rendite. Soddisfatti sindacati e consumatori
Liberalizzazione delle licenze dei taxi, vendita dei farmaci da banco nei supermercati, aumento delle imposte sugli affitti stagionali, dell’imposizione fiscale sulle stock option, i pacchetti azionari appannaggio dei manager aziendali, attualmente molto basse, e sulle rendite finanziarie. E poi ancora liberalizzazione delle tariffe dei professionisti e possibilità di effettuare il passaggio di proprietà dell’auto presso i comuni e non più presso i notai....
|