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05/09/2006 Vioxx. Sbarrata la Via Americana (www.aduc.it)

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    I danneggiati stranieri debbono (e possono) procedere, ma davanti al Tribunale del loro Stato

    In data 23 agosto si e' svolta un'udienza chiave nelle Class Action promosse dai danneggiati stranieri contro la Merck per i danni causati dal farmaco VIOXX.
    Avanti il Giudice Fallon sono state infatti proposte le domande di certificazione della Class per i cittadini italiani e francesi, volendo con cio' testare la decisione del Tribunale anche per tutti gli altri cittadini non americani che, come gli italiani, hanno promosso l'azione collettiva.
    Dopo ampia discussione, purtroppo, il Tribunale ha respinto l'istanza, accogliendo quindi la "Motion to dismiss" proposta dalla Merck, e decretando che i cittadini stranieri debbano rivolgersi al proprio Tribunale nazionale per vedere riconosciute le proprie ragioni.
    La decisione, di natura prettamente discrezionale (in conformita' alla liberta' decisionale dei giudici Usa, molto meno vincolati di quelli dei Paesi di Civil Law, quali quelli italiani) e' stata assunta sulla base della dottrina nota come "forum non conveniens", i cui principi determinano se uno specifico Paese (gli Usa, in questo caso) siano o meno la sede piu' appropriata per la trattazione del caso.
    A supporto della propria decisione, il giudice ha portato svariate ragioni di mera opportunita', tra le quali il fatto che anche gli altri Paesi coinvolti abbiano -a suo dire- azioni assimilabili alla Class Action (?), o si stiano attrezzando in tal senso, il fatto che la raccolta delle prove debba avvenire sul suolo nazionale di ciascun danneggiato, e soprattutto il fatto di non voler congestionare il proprio ruolo di lavoro con cause di non residenti / non cittadini Usa.
    I legali Usa hanno concordato con Merck (solo per i soggetti che al 23.08.2006 avevano gia' presentato la domanda di partecipazione) una sospensione di 60 giorni nella decorrenza dei termini di prescrizione, che riprenderanno a decorrere dal 23 Ottobre 2006.
    A questo punto, sia pur con il rammarico di avere visto svanire una opportunita' in cui credevamo, ma con la consapevolezza di averci provato, senza per cio' far spendere alcunche' a chi gia' ha dovuto subire danni non indifferenti, non resta che consigliare a tutti i danneggiati italiani di rivolgersi quanto prima ad un legale di propria fiducia, per valutare tempi, modi e opportunita' di procedere con un'azione ordinaria in Italia.


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