I danneggiati stranieri debbono (e possono) procedere, ma davanti
al Tribunale del loro Stato
In data 23 agosto si e' svolta un'udienza chiave nelle Class Action
promosse dai danneggiati stranieri contro la Merck per i danni causati dal
farmaco VIOXX.
Avanti il Giudice Fallon sono state infatti proposte le domande di
certificazione della Class per i cittadini italiani e francesi, volendo con
cio' testare la decisione del Tribunale anche per tutti gli altri cittadini
non americani che, come gli italiani, hanno promosso l'azione collettiva.
Dopo ampia discussione, purtroppo, il Tribunale ha respinto l'istanza,
accogliendo quindi la "Motion to dismiss" proposta dalla Merck, e
decretando che i cittadini stranieri debbano rivolgersi al proprio Tribunale
nazionale per vedere riconosciute le proprie ragioni.
La decisione, di natura prettamente discrezionale (in conformita' alla
liberta' decisionale dei giudici Usa, molto meno vincolati di quelli dei
Paesi di Civil Law, quali quelli italiani) e' stata assunta sulla base della
dottrina nota come "forum non conveniens", i cui principi determinano
se uno specifico Paese (gli Usa, in questo caso) siano o meno la sede piu'
appropriata per la trattazione del caso.
A supporto della propria decisione, il giudice ha portato svariate ragioni
di mera opportunita', tra le quali il fatto che anche gli altri Paesi
coinvolti abbiano -a suo dire- azioni assimilabili alla Class Action (?), o
si stiano attrezzando in tal senso, il fatto che la raccolta delle prove
debba avvenire sul suolo nazionale di ciascun danneggiato, e soprattutto il
fatto di non voler congestionare il proprio ruolo di lavoro con cause di non
residenti / non cittadini Usa.
I legali Usa hanno concordato con Merck (solo per i soggetti che al
23.08.2006 avevano gia' presentato la domanda di partecipazione) una
sospensione di 60 giorni nella decorrenza dei termini di prescrizione, che
riprenderanno a decorrere dal 23 Ottobre 2006.
A questo punto, sia pur con il rammarico di avere visto svanire una
opportunita' in cui credevamo, ma con la consapevolezza di averci provato,
senza per cio' far spendere alcunche' a chi gia' ha dovuto subire danni non
indifferenti, non resta che consigliare a tutti i danneggiati italiani di
rivolgersi quanto prima ad un legale di propria fiducia, per valutare tempi,
modi e opportunita' di procedere con un'azione ordinaria in Italia.
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