Un integratore ritirato dal commercio
dall'autorità sanitaria esposto in vendita sugli scaffali,
nonostante la sua sospetta tossicità epatica, e alcune confezioni di un
prodotto per l'autodiagnosi del diabete prive della fustella obbligatoria
sono state trovate presso il corner farmaceutico dell'ipermercato Carrefour
di Grugliasco (TO). A rimarcare l'episodio è Giacomo Leopardi, presidente
della federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, che parla di "due
gravi infortuni, che danno corpo alle preoccupazioni e agli allarmi lanciati
dalla professione farmaceutica ben prima dell'approvazione della legge
248/06, che ha liberalizzato la vendita dei farmaci senza ricetta".
A proposito della vicenda, il
Movimento nazionale liberi farmacisti giudica "pretestuose e
strumentali" anche le polemiche innescate da Federfarma, che come la
federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani si è scagliata contro
l'accaduto. "I due prodotti - si legge nel comunicato - non hanno alcun
legame come strumentalmente affermato da
Federfarma con il recente decreto Bersani. Non si tratta infatti di
medicinali (Otc oppure Osop) oggetto, come noto, del recente decreto, bensì
di un integratore alimentare e di strisce reattive già presenti da tempo in
diverse tipologie commerciali e la cui vendita non è mai stata vincolata
alla figura del farmacista o alla farmacia".
Per il Movimento, la presenza dell' integratore a base di cimicifuga
sugli scaffali "é frutto sicuramente di un errore, non giustificabile dal
semplice fatto che la nota del ministero fosse stata diramata in pieno
periodo di ferie, né che il divieto di vendita fosse operativo dal 30
agosto, ma utilizzare l'episodio con argomentazioni allarmistiche per
l'opinione pubblica al solo scopo di difendere i propri privilegi è un
atteggiamento quanto mai ipocrita".
Il decreto Bersani, concludono i Liberi farmacisti, "é un'opportunità sia
per i consumatori che per i giovani farmacisti e scalfisce solo in minima
parte il monopolio ancora rilevante nel campo della distribuzione del
farmaco, un primo passo che dovrà essere necessariamente seguito
dall'abolizione del numero chiuso delle farmacie".
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