Come
volevasi dimostrare, direbbe l'insegnante di matematica. La bozza del
decreto legislativo sull'autonomia delle entrate per gli enti locali
riserva amare sorprese: le tasse regionali (addizionale Irpef) potranno
aumentare dallo 0,9% attuale al 3%, un aumento del 200%, che i governatori
regionali potranno disporre in relazione alle esigenze di cassa.
Figuriamoci se i nostri rappresentanti regionali non si precipiteranno a
ordinare l'aumento, tanto le tasse le pagano i fessi che' i furbi ne fanno
volentieri a meno. Ma Berlusconi non aveva detto che non avrebbe aumentato
le tasse? Quelle regionali sono diverse da quelle nazionali, direbbe il
nostro presidente. Insomma il gioco delle tre carte. L'altra novita' della
bozza e' il definitivo accantonamento dell'ipotesi di eliminare le
Province: la tassa di circolazione sull'autotrasporto diventera'
provinciale oltre ad una quota di partecipazione al bollo auto, il che
significa che si vogliono confermare e consolidare le Province che costano
al contribuente 16 miliardi di euro l'anno. Ma Berlusconi non voleva
abolirle? Anche Bossi, in un primo momento, voleva farlo poi, una volta
conquistate alcune poltrone provinciali, ha cambiato idea. Gia', il potere
logora chi non ce l'ha. Il tutto e' un regalo dell'ineffabile ministro
alla Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli. Un altro "Porcellum"?
Chi ha memoria, ricordi.
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Archivio Federalismo
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