L'AUSER
associazione di volontariato impegnata a promuovere la risorsa
anziani in tutti i settori della società, terrà a Napoli, dal 4 al 7 ottobre
prossimo, la terza edizione della Festa Nazionale della città che apprende,
il Festival annuale dell'AUSER dedicato all'educazione degli adulti ed alla
cultura. Tema di quest'anno "La risorsa immigrazione e la memoria
dell'emigrazione", come sviluppare il dialogo e lo scambio tra gli anziani
che hanno vissuto l'esperienza dell'emigrazione e gli immigrati stranieri
che vivono oggi un'esperienza analoga.
"Le recenti cronache estive hanno spesso alimentato
sentimenti di paura, pregiudizi, luoghi comuni sugli immigrati. Disagi,
diffidenze, incomprensioni - sottolinea la presidente nazionale Maria
Guidotti- possono essere in parte superati da una maggiore conoscenza e
dalla constatazione di avere memoria ed esperienze simili".
Il 5% della popolazione italiana è costituito da cittadini
stranieri, ma in alcune città come Roma e Milano sfiora il 10%;
oltre 3 milioni di persone nel nostro Paese sono stranieri regolari (più o
meno quanti sono oggi i cittadini italiani residenti all'estero), una cifra
destinata a raddoppiare entro i prossimi 10 anni. Un milione è costituito
dalle badanti, provenienti soprattutto dall'Est europeo e dall'America
Latina ed impegnate ad assistere circa 2 milioni di anziani molti dei quali
non autosufficienti. Quella del cambiamento del nostro quadro demografico,
del confronto fra culture diverse, della sfida dell'integrazione, è una
realtà con la quale occorre fare i conti.
L'Italia è il paese verso il quale si dirigono sempre più
immigrati con la speranza di un futuro migliore, fuggendo fame e
guerre, ma è anche il paese che nell'arco di un secolo e mezzo ha dato vita
all'esodo più massiccio conosciuto da uno stato moderno con ben 28 milioni
di italiani che sono emigrati all'estero. Non c'è regione italiana che non
abbia vissuto questo fenomeno. A emigrare furono inizialmente, a partire dal
1880, gli abitanti delle regioni del Nord con Piemonte e Lombardia in testa,
seguirono ben presto gli emigranti del Meridione. All'inizio del XX secolo
anche le Regioni del Centro come l'Umbria e il Lazio, seguirono la sorte
delle altre parti d'Italia e vennero coinvolte nell'espatrio a un ritmo di
circa 170.000 all'anno.
Nel corso del Festival di Napoli si terranno convegni e tavole rotonde con
la partecipazione delle istituzioni, delle comunità straniere, di
rappresentanti del mondo accademico e del sindacato.
Fra i temi che verranno affrontati:
- Come cambia la composizione demografica in Italia
- L'immigrazione: i pregiudizi, le paure, la convivenza
- La prevenzione della marginalità
- Il lavoro e i diritti
- La famiglia nell'immigrazione
- Quale ruolo può svolgere la scuola nella sfida all'integrazione
- Le donne migranti
Ampio spazio verrà dato alla presentazione delle esperienze
più innovative di integrazione e dialogo con gli immigrati in corso
nelle città italiane e di recupero della memoria dell'emigrazione, promosse
dall'Auser in particolare dalle università popolari della terza età.
Numerosi anziani volontari dell'Auser sono coinvolti, ad esempio,
nell'insegnare l'italiano agli stranieri, un mestiere ai giovani
extracomunitari detenuti, ad aiutare le badanti ad inserirsi con corsi ed
iniziative all'insegna dell'amicizia, a fornire supporto alle famiglie
migranti, ma anche nel portare aiuti concreti alle popolazioni colpite da
disastri naturali o dalla furia distruttiva della guerra.
Una grande festa multiculturale con la partecipazione di
cittadini d'altri Paesi, musica, mostre, degustazioni,
rappresentazioni teatrali si terrà inoltre giovedì 5 ottobre a partire dalle
ore 18 presso Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (Napoli). Perché è stata
scelta Napoli per questa terza edizione della "Città che apprende"? Risponde
la presidente Guidotti "per i caratteri che presenta questa città aperta
alle culture del Mediterraneo e per i rapporti che si stanno sviluppando con
il mondo dell'immigrazione. In particolare è vivo il rapporto con la memoria
dell'emigrazione, che nel porto di Napoli ha visto il punto di partenza di
milioni di italiani per lontani Paesi
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