L’insoddisfazione sorta intorno alle diverse proposte di
intervento strutturale sull’Irap mostrano come non sia affatto facile
disegnare un’imposta (o un mix di imposte) migliore. In particolare, ogni
scelta impone di privilegiare un obiettivo a scapito di altri e si scontra
con effetti redistributivi molto difficili da gestire a livello politico.
Agevolazioni selezionate
Un modo per aggirare questi ostacoli è quello di abbandonare il terreno
della riforma (o della sostituzione) dell’Irap e di provare a percorrere la
strada, all’apparenza più facile, degli incentivi. Gli incentivi sono
deroghe alle regole generali dell’imposizione, finalizzati a indurre gli
operatori privati a compiere determinate scelte economiche a cui si
riconosce un interesse collettivo. Anche questa strada richiede però la
necessità di fare delle scelte, o quanto meno di individuare delle
priorità, evitando che la fantasia si sbizzarrisca e, secondo un copione
sempre uguale nel tempo, le richieste si moltiplichino, quasi che le
agevolazioni fiscali fossero a costo zero. Al contrario, comportano un costo
per l’erario assolutamente identico a quello che sarebbe provocato da
trasferimenti espliciti (tant’è che nei paesi anglosassoni vengono
denominate "spese fiscali", tax expenditures, e contabilizzate in
apposito bilancio). Per questo occorrerebbe una selezione molto accurata
degli obiettivi nonché una valutazione molto attenta della efficacia ed
efficienza (capacità di sortire l’effetto sperato al costo inferiore) delle
agevolazioni proposte.
Quello che invece occorrerebbe evitare è il moltiplicarsi di agevolazioni
poco monitorate nei loro effetti e disperse su una miriade di microbiettivi.
Mentre si discute su come tagliare 4 miliardi di euro dall’Irap per il 2006,
c’è il rischio di dimenticare ad esempio che negli ultimi sette mesi sono
già stati approvati ben sei diversi interventi che hanno interessato
l’imposta. E che dovrebbero comportare, nei prossimi tre anni, costi per
l’erario pari a 3,6 miliardi di euro (di cui 1,2 nel 2006).
Riguardano, talvolta anche attraverso azioni a più riprese, i medesimi
obiettivi per i quali nel dibattito in corso si continuano a chiedere
interventi: sostegno alle piccole imprese e alla loro crescita, sostegno
all’occupazione e agli investimenti in ricerca e sviluppo (vedi tabella 1).
Ad alcuni di questi obiettivi sono stati probabilmente dedicati stanziamenti
insufficienti (per esempio, alla ricerca e sviluppo). Alcuni incentivi
rischieranno di decadere prima ancora di potere essere utilizzati, o perché
si attende il via libera della Unione Europea (bonus occupazione) o perché
mancano i decreti attuativi, come rischia di avvenire per il vecchio credito
di imposta agli investimenti nelle aree svantaggiate. Altri sono
esplicitamente pensati per un numero molto ridotto di soggetti: il premio
alla concentrazione riguarda 17-18mila imprese al massimo. Altri ancora sono
soggetti a tetti di spesa, e ne potranno quindi beneficiare solo i
contribuenti che faranno domanda per primi (incentivi alla concentrazione
delle piccole imprese). Forse, prima di procedere su questa strada, sarebbe
corretto interrogarsi sui costi e sugli effetti di tanta
frammentazione.
Tab. 1. Interventi selettivi che hanno interessato l’Irap negli ultimi
sette mesi
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Situazione preesistente |
Finanziaria 2005 |
Decreto competitività
(l. 80/2005) |
Decreto legge 106/2005 |
PICCOLE
IMPRESE |
Deduzione pari a 7500 euro per imprese
con
base imponibile inferiore a 181.000 euro
(permanente) |
Estensione deduzione piccole imprese da
7500 a 8000 euro
(permanente)
(costo previsto: 124 milioni per il 2006, 67 milioni per il 2007 e 67
milioni per il 2007) |
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OCCUPAZIONE |
Per imprese con componenti positive di
valore aggiunto non superiori a 400000 euro Deduzione di 2000 euro per
ogni dipendente fino a un max di 5 (permanente).
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Deduzione per un importo pari a 20000
euro per ogni dipendente a tempo indeterminato aggiuntivo (nel limite
dell’ incremento complessivo del costo del lavoro), 40000 euro nelle
zone depresse. Sostituisce bonus occupazione preesistente
(temporaneo)
(costo previsto: 315 milioni per il 2006, 484 milioni per il 2007 e
655 milioni per il 2008) |
Ampliata deduzione per le aree
svantaggiate: 100000 euro per il Sud, e 60000 euro per il Centro Nord
La deduzione è ammessa solo per il triennio 2005-2007
(temporaneo)
(costo previsto:
15 milioni per il 2005, 183 milioni per il 2006, 282 milioni per il
2007, 366 milioni per il 2008) |
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INVESTIMENTI
IN RICERCA E SVILUPPO |
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Deducibilità dei costi sostenuti per il
personale addetto a ricerca e sviluppo
(permanente)
(costo previsto: 181 milioni per il 2006, 98 milioni per il 2007 e 98
milioni per il 2008) |
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CONCENTRA- ZIONE PICCOLE E MEDIE
IMPRESE |
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Credito di imposta usabile in
compensazione (non solo dell’Irap), pari al 50% delle spese sostenute
per studi e consulenze, inerenti all'operazione di concentrazione
(temporaneo e soggetto a tetto: 34 milioni per il 2005, 110
milioni per il 2006 e 57 milioni per il 2007). |
Credito di imposta usabile in
compensazione (non solo dell’Irap), pari al 10% della differenza tra: la
somma delle basi imponibili Irap risultanti dalle
dichiarazioni di tutte le imprese che partecipano alla concentrazione
o alla aggregazione e la più grande di tali basi imponibili.
(temporaneo e soggetto a tetto: 120 milioni di euro per il
2005, 242 milioni per il 2006
Archivio Fisco
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