Negozi d'abbigliamento, bar, caffè,
ristoranti e pizzerie, e panettieri sono tra gli esercizi più indisciplinati
in materia di rilascio di scontrini o ricevute. In media sette negozi su
dieci visitati dal fisco sono stati sorpresi a non emettere scontrino. E'
quanto emerge dai controlli effettuati dall'Agenzia delle Entrate e dalla
Guardia di Finanza dal novembre del 2006 alla fine del 2007: più di 180mila
ispezioni che hanno portato a rilevare 125.379 violazioni alla normativa con
una positività del 69%. Sono 1.017 gli esercizi chiusi nel 2007
per non aver emesso lo scontrino o la ricevuta fiscale almeno 3 volte.A
livello territoriale l'Umbria sembra essere la regione più ligia al rispetto
delle norme sull'emissione di scontrini e di ricevute fiscali: su un totale
di 2.340 controlli, infatti, sono risultati non in regola appena il 45 per
cento dei visitati, una percentuale confrontata con l'indice di positività
di regioni come la Campania, dove l'84 per centro dei 21.227 controlli ha
evidenziato una violazione dell'obbligo, o con quello della provincia di
Bolzano, che ha fatto registrare quasi l'87 per cento di accessi con esito
positivo. La regione che ha visto più serrande abbassate è stata la Sicilia,
dove la Guardia di Finanza ha eseguito 123 provvedimenti di sospensione
dell'attività emanati dal direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate; a
seguire vengono il Veneto con 117 chiusure e il Lazio con 90. La Valle
d'Aosta, invece, si è dimostrata tra le regioni più virtuose, o quantomeno
tra quelle dove l'attività di controllo ha sortito migliori risultati in
tema di deterrenza: un solo provvedimento di chiusura su 276 violazioni
accertate.
Quanto al settore di attività degli esercizi meno
attenti al rilascio di scontrini e ricevute al primo posto troviamo i negozi
di abbigliamento con 121 provvedimenti di chiusura, per lo più al Sud e
nelle Isole, mentre al secondo posto troviamo bar e caffetterie, con 73
saracinesche abbassate, di cui 62 tra il Nord e il Centro. Altrettanto
"distratti" si sono dimostrati ristoranti, pizzerie e panettieri, seguiti da
ambulanti, pasticcieri, fruttivendoli, parrucchieri, discoteche, alberghi,
fiorai e lavanderie.
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Archivio Fisco
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