La diffusione del gioco coinvolge anche i giovani e i giovanissimi.
Preferiti Gratta e Vinci, SuperEnalotto e Lotto, ma anche scommesse
sportive e poker online. Molti ragazzi sono vulnerabili.
Tassi di crescita crescenti per i giochi che
conquistano sempre più i giovani, con una percentuale non
indifferente di ragazzi a rischio. "La diffusione del gioco tra gli italiani
coinvolge anche i giovani e i giovanissimi, una fascia di età
particolarmente sensibile al gioco e contemporaneamente vulnerabile": è
quanto denuncia Nomisma che oggi ha presentato il Rapporto "Gioco &
Giovani". Intanto, i numeri crescenti: nonostante la
crisi economica, nel 2008 il settore dei giochi pubblici ha raccolto 47,5
miliardi di euro, una cifra pari al 3% del Pil italiano, che mostra tassi di
crescita anche nel 2009 con previsioni pari a +11% nel primo semestre. Oltre
28 milioni di italiani hanno tentato la fortuna almeno una volta.
L'indagine di Nomisma ha coinvolto 8.582 studenti delle
classi IV e V delle scuole secondarie di secondo grado. Nel 2008 il 68% dei
giovani studenti italiani delle classi IV e V degli istituti secondari di
secondo grado ha tentato la fortuna almeno una volta con una spesa media
mensile di 10 euro: si tratta di circa 686 mila ragazzi tra i 16 e i 19
anni. I giochi più popolari? Il Gratta & Vinci (vi ha giocato nel 2008 il
53% degli studenti), il SuperEnalotto (39%) e il Lotto (27%) anche se gli
studenti sembrano apprezzare anche altre tipologie di giochi, come le
scommesse in agenzia su eventi sportivi, le New Slot ed il poker online
(introdotto dal settembre 2008).
Il 57% degli studenti dedica al gioco meno di un'ora al
mese come forma di passatempo occasionale. Ma c'è anche una fascia di
consumo per il quale ci sono caratteristiche più critiche: il 22% degli
studenti ha partecipato ad almeno 5 tipologie di gioco. "Più preoccupanti -
scrive Nomisma - le implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle
relazioni familiari che alcuni studenti hanno già sperimentato a causa del
gioco: il 24% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie
abitudini di gioco ai genitori, il 5% ha derogato ad impegni scolastici e/o
familiari per giocare, mentre quasi il 12% gioca per sfuggire ai problemi
personali (in questi ultimi due casi la spesa media raggiunge i 30 euro al
mese)".
Dalla ricerca emerge inoltre la richiesta di una
maggiore informazione sul gioco, sui divieti e sui rischi. Se infatti quasi
tutti (92%) sono consapevoli delle possibili derive patologiche, il 38%
degli studenti ritiene di non aver sufficienti informazioni a riguardo. E
anche i minorenni finiscono per partecipare a giochi e scommesse a loro
vietati: le New Slot (gioca il 14% dei minorenni che frequentano il IV e V
anno delle scuole del secondo ciclo), le Scommesse sportive in agenzia
(20%), il Bingo (11%) e il Poker online (7%).
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