Il gioco in Italia è diventato ormai una vera e propria industria.
Coinvolge 35 milioni di italiani e nel 2010 potrebbe raggiungere i 58
miliardi di euro, grazie soprattutto alle NewSlot e ai giochi on line. L'Eurispes
ha fotografato il fenomeno nella sua indagine "Il gioco in Italia"
presentata oggi a Roma /
La nostra inchiesta sui giochi on line
Oltre 39 miliardi di euro in soli 9 mesi.
E' questo il bilancio di quella che è diventata una delle più grandi
industrie italiane, che è arrivata a coinvolgere 35 milioni di italiani:
stiamo parlando del mercato del gioco, fenomeno omai trasversale, che
coinvolge tutte le età ed entrambi i sessi. Il trend di crescita continuerà
fino a toccare 58 miliardi di euro nel 2010. E' il quadro che risulta
dall'indagine realizzata da Eurispes sul gioco in Italia, presentata oggi a
Roma. "Rispetto alla nostra prima indagine sul gioco, che
abbiamo realizzato nel 2001, oggi il panorama è cambiato, il gioco è
diventato una vera e propria industria e il fisco ringrazia. Il gioco,
infatti - ha dichiarato il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara - è
ormai un grande attore delle risorse dello Stato. E' importante dunque che
il gioco sia regolamentato nei vari settori, prosciugando così quelle sacche
di illegalità che, secondo le nostre stime, coinvolgono ancora il 40% del
totale. La ricerca Eurispes - ha aggiunto il Prof. Fara - svolge un ruolo
fondamentale in questo; già nel 2001 la prima indagine realizzata
dall'istituto diventò un punto di riferimento anche per il legislatore che
cominciò a considerare il gioco come un fenomeno sociale ed economico vero e
proprio".
E infatti in seguito a quella indagine il legislatore ha risposto
con il decreto 269 (del 30 settembre 2003) che ha bonificato il territorio
dei videopoker, introducendo nel settore autorizzazioni e tassazioni, ed ha
introdotto gli apparecchi da intrattenimento New Slot, istituendo anche la
nuova figura del concessionario di rete. Nel 2006 è arrivato il decreto 223,
il cosiddetto Bersani-Visco, che ha legalizzato i giochi a distanza e
ampliato la rete fisica delle agenzie di scommesse, rendendo il gioco lecito
più accessibile per chiunque.
Oggi, la novità principale, è il gioco sul web, che sta
avendo un grandissino successo. Il 2009 può essere considerato l'anno della
svolta dei giochi a distanza, con la definitiva affermazione del poker on
line che ha toccato quasi i 2 miliardi di euro, superando sia i giochi a
base ippica sia il bingo. Nel 2008 scommesse e Skill Games hanno riscosso il
maggiore successo , ma è importante precisare che si tratta di giochi
(poker, scommette, Lotto, SuperEnalotto e bingo fruibili in rete) tutti
autorizzati dall'Aams e regolamentati secondo disposizioni normative.
Internet dunque ha permesso al mercato del gioco di allargare il suo bacino
di utenza.
Dall'indagine Eurispes emerge che il 13,7% dei giocatori
nutre una vera e propria passione per i giochi on line. Sono gli uomini
(15,4%) più delle donne ad aver maggiormente sperimentato il gioco on line;
nella maggior parte die casi i giocatori hanno tra i 35 e i 44 anni o tra i
18 e i 24. Quasi il 65% di chi utilizza la rete per giocare si dedica al
Poker, il 50% fa scommesse e il 30% gioca al casinò. Il 69% die giocatori on
line lo fa occasionalmente, ma c'è chi si è già fatto prendere la mano: il
4,7% dichiara di giocare on line sempre. La dipendenza dal gioco è infatto
uno dei rischi indicati per l'8,5% dei giocatori, ma, nel caso dell'on line,
la preoccupazione maggiore die giocatori è che dietro ai siti che propongono
poker e scommesse si nascondano truffe.
Al di là del nuovo fenomeno del gioco on line, sono le NewSlot
a rappresentare la grossa fetta del mercato del gioco in Italia, cui è
riconducibile la crescita di circa 20 miliardi di euro riscontrata nel
settore dei giochi tra il 2003 e il 2006. E questo incremento notevole
dell'uso delle NewSlot è dovuto soprattutto alla regolamentazione del
settore, introdotta nel 2003, che ha fatto fluire il gioco nei canali
istituzionali, a scapito della criminalità organizzata e dell'evasione
fiscale.
Ma chi sono gli italiani che giocano alle "macchinette"?
Questi macchinari sono diffusi principalmente tra i 35-44enni e tra gli over
65enni e le categorie professionali più coinvolte sono gli imprenditori, gli
operai, i commessi, i liberi professionisti e i pensionati dei piccoli
centri del Nord Italia.
Comunque, in generale, gli italiani iniziano a tentare la fortuna
con il gioco fin da giovani e la motivazione principale resta lo svago (per
il 25,7%) o perché si spera di vincere una grossa cifra di denaro (per il
25,4%). C'è un 18% di giocatori che è spinto dalla stimolo del denaro
facile, ma c'è anche chi gioca per mettere alla prova le proprie abilità, o
per provare il brivido da gioco.
15/12/2009 Adoc: a Natale è boom per il poker (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Non solo tombola. A Natale il 66% degli italiani
giocherà a poker, il 15% anche nella versione online, mentre
aumenteranno anche i giochi da tavolo classici e quelli ispirati ai quiz
televisivi. La tombola "regge" - ci giocherà il 69% - ma perde un punto
percentuale rispetto al 2008. Sono le stime rese note oggi dall'Adoc.
"Il boom del poker registrato durante l'ultimo anno avrà i suoi
effetti anche sul Natale - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc
- stimiamo infatti che circa il 66% degli italiani giocherà almeno una volta
a poker, tradizionale o online, durante le feste in famiglia, il 7% in più
dell'anno scorso. Solo la tombola resiste alla crescita del poker, ci
giocherà il 69% degli italiani, l'1% in meno del 2008. In crescita del 2% i
giochi da tavolo, in calo gli altri giochi di carte (-3%) e il mercante in
fiera (-4%). Degno di nota anche la crescita, del 4%, dei giochi ispirati ai
quiz televisivi più famosi. Il successo del poker, in particolar modo della
versione online, sta mettendo a rischio le vecchie tradizioni e i portafogli
di molti italiani. Stimiamo in oltre 700 mila i giocatori abituali, per una
spesa media procapite di circa 650 euro l'anno".
L'associazione si sofferma inoltre sui rischi: il 3% dei
giocatori abituali, rileva, possono essere considerati "patologici" e il
loro debito medio si può aggirare intorno ai 10 o 12 mila euro, con punte di
30-40 mila euro. "Da tempo l'Adoc - afferma Pileri - ha richiesto la
creazione di un fondo di assistenza psico-sanitaria per le persone
"gioco-dipendenti", che informi sui rischi del gioco d'azzardo e aiuti le
famiglie rovinate. A tal fine vorremmo un incontro con l'Agenzia dei
Monopoli per affrontare concretamente il problema. Inoltre, chiediamo che le
vincite non incassate vadano nel suddetto Fondo e non vengano, come adesso,
ripartite tra i dipendenti."
http://www.helpconsumatori.it
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