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15/12/2009 Italiani, un popolo di giocatori (Antonella Giordano, http://www.helpconsumatori.it)

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Il gioco in Italia è diventato ormai una vera e propria industria. Coinvolge 35 milioni di italiani e nel 2010 potrebbe raggiungere i 58 miliardi di euro, grazie soprattutto alle NewSlot e ai giochi on line. L'Eurispes ha fotografato il fenomeno nella sua indagine "Il gioco in Italia" presentata oggi a Roma / La nostra inchiesta sui giochi on line

Oltre 39 miliardi di euro in soli 9 mesi. E' questo il bilancio di quella che è diventata una delle più grandi industrie italiane, che è arrivata a coinvolgere 35 milioni di italiani: stiamo parlando del mercato del gioco, fenomeno omai trasversale, che coinvolge tutte le età ed entrambi i sessi. Il trend di crescita continuerà fino a toccare 58 miliardi di euro nel 2010. E' il quadro che risulta dall'indagine realizzata da Eurispes sul gioco in Italia, presentata oggi a Roma.

"Rispetto alla nostra prima indagine sul gioco, che abbiamo realizzato nel 2001, oggi il panorama è cambiato, il gioco è diventato una vera e propria industria e il fisco ringrazia. Il gioco, infatti - ha dichiarato il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara - è ormai un grande attore delle risorse dello Stato. E' importante dunque che il gioco sia regolamentato nei vari settori, prosciugando così quelle sacche di illegalità che, secondo le nostre stime, coinvolgono ancora il 40% del totale. La ricerca Eurispes - ha aggiunto il Prof. Fara - svolge un ruolo fondamentale in questo; già nel 2001 la prima indagine realizzata dall'istituto diventò un punto di riferimento anche per il legislatore che cominciò a considerare il gioco come un fenomeno sociale ed economico vero e proprio".

E infatti in seguito a quella indagine il legislatore ha risposto con il decreto 269 (del 30 settembre 2003) che ha bonificato il territorio dei videopoker, introducendo nel settore autorizzazioni e tassazioni, ed ha introdotto gli apparecchi da intrattenimento New Slot, istituendo anche la nuova figura del concessionario di rete. Nel 2006 è arrivato il decreto 223, il cosiddetto Bersani-Visco, che ha legalizzato i giochi a distanza e ampliato la rete fisica delle agenzie di scommesse, rendendo il gioco lecito più accessibile per chiunque.

Oggi, la novità principale, è il gioco sul web, che sta avendo un grandissino successo. Il 2009 può essere considerato l'anno della svolta dei giochi a distanza, con la definitiva affermazione del poker on line che ha toccato quasi i 2 miliardi di euro, superando sia i giochi a base ippica sia il bingo. Nel 2008 scommesse e Skill Games hanno riscosso il maggiore successo , ma è importante precisare che si tratta di giochi (poker, scommette, Lotto, SuperEnalotto e bingo fruibili in rete) tutti autorizzati dall'Aams e regolamentati secondo disposizioni normative. Internet dunque ha permesso al mercato del gioco di allargare il suo bacino di utenza.

Dall'indagine Eurispes emerge che il 13,7% dei giocatori nutre una vera e propria passione per i giochi on line. Sono gli uomini (15,4%) più delle donne ad aver maggiormente sperimentato il gioco on line; nella maggior parte die casi i giocatori hanno tra i 35 e i 44 anni o tra i 18 e i 24. Quasi il 65% di chi utilizza la rete per giocare si dedica al Poker, il 50% fa scommesse e il 30% gioca al casinò. Il 69% die giocatori on line lo fa occasionalmente, ma c'è chi si è già fatto prendere la mano: il 4,7% dichiara di giocare on line sempre. La dipendenza dal gioco è infatto uno dei rischi indicati per l'8,5% dei giocatori, ma, nel caso dell'on line, la preoccupazione maggiore die giocatori è che dietro ai siti che propongono poker e scommesse si nascondano truffe.

Al di là del nuovo fenomeno del gioco on line, sono le NewSlot a rappresentare la grossa fetta del mercato del gioco in Italia, cui è riconducibile la crescita di circa 20 miliardi di euro riscontrata nel settore dei giochi tra il 2003 e il 2006. E questo incremento notevole dell'uso delle NewSlot è dovuto soprattutto alla regolamentazione del settore, introdotta nel 2003, che ha fatto fluire il gioco nei canali istituzionali, a scapito della criminalità organizzata e dell'evasione fiscale.

Ma chi sono gli italiani che giocano alle "macchinette"? Questi macchinari sono diffusi principalmente tra i 35-44enni e tra gli over 65enni e le categorie professionali più coinvolte sono gli imprenditori, gli operai, i commessi, i liberi professionisti e i pensionati dei piccoli centri del Nord Italia.

Comunque, in generale, gli italiani iniziano a tentare la fortuna con il gioco fin da giovani e la motivazione principale resta lo svago (per il 25,7%) o perché si spera di vincere una grossa cifra di denaro (per il 25,4%). C'è un 18% di giocatori che è spinto dalla stimolo del denaro facile, ma c'è anche chi gioca per mettere alla prova le proprie abilità, o per provare il brivido da gioco.

15/12/2009 Adoc: a Natale è boom per il poker (BS, http://www.helpconsumatori.it)

Non solo tombola. A Natale il 66% degli italiani giocherà a poker, il 15% anche nella versione online, mentre aumenteranno anche i giochi da tavolo classici e quelli ispirati ai quiz televisivi. La tombola "regge" - ci giocherà il 69% - ma perde un punto percentuale rispetto al 2008. Sono le stime rese note oggi dall'Adoc.

"Il boom del poker registrato durante l'ultimo anno avrà i suoi effetti anche sul Natale - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - stimiamo infatti che circa il 66% degli italiani giocherà almeno una volta a poker, tradizionale o online, durante le feste in famiglia, il 7% in più dell'anno scorso. Solo la tombola resiste alla crescita del poker, ci giocherà il 69% degli italiani, l'1% in meno del 2008. In crescita del 2% i giochi da tavolo, in calo gli altri giochi di carte (-3%) e il mercante in fiera (-4%). Degno di nota anche la crescita, del 4%, dei giochi ispirati ai quiz televisivi più famosi. Il successo del poker, in particolar modo della versione online, sta mettendo a rischio le vecchie tradizioni e i portafogli di molti italiani. Stimiamo in oltre 700 mila i giocatori abituali, per una spesa media procapite di circa 650 euro l'anno".

L'associazione si sofferma inoltre sui rischi: il 3% dei giocatori abituali, rileva, possono essere considerati "patologici" e il loro debito medio si può aggirare intorno ai 10 o 12 mila euro, con punte di 30-40 mila euro. "Da tempo l'Adoc - afferma Pileri - ha richiesto la creazione di un fondo di assistenza psico-sanitaria per le persone "gioco-dipendenti", che informi sui rischi del gioco d'azzardo e aiuti le famiglie rovinate. A tal fine vorremmo un incontro con l'Agenzia dei Monopoli per affrontare concretamente il problema. Inoltre, chiediamo che le vincite non incassate vadano nel suddetto Fondo e non vengano, come adesso, ripartite tra i dipendenti."

http://www.helpconsumatori.it

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