Travaglio ha deciso di aggiungere il suo commento ai vostri
sulle parole di Fassino.
Io voglio solo fare notare al centrosinistra che i suoi elettori questa
legge non la volevano. E’ stata comunque votata ignorandoli. Mi sono
chiesto perchè e mi sono risposto che forse dipendeva dalle circostanze
giudiziarie. Anche a costo di perdere in modo consapevole qualche milione di
voti e le prossime elezioni. Ubi maior (procure) minor cessat
(elettori).
'Caro Beppe,
purtroppo la risposta di Fassino sull’indulto fa acqua da tutte le parti. E
provo a spiegare, punto per punto, il perché.
- “Abbiamo detto sì all’indulto non per favorire qualcuno, ma perchè era una
risposta necessaria, doverosa e non più eludibile all'emergenza delle carceri”.
Perché allora, se si proponevano di svuotare le carceri, hanno escluso
dall’indulto molti reati per i quali molti sono detenuti, mentre vi
hanno inserito molti reati (quelli contro la pubblica
amministrazione, quelli finanziari, societari e fiscali, gli omicidi colposi per
le “morti bianche” sul lavoro) per i quali sono detenute poche decine di
persone?
- “ Al 31 dicembre 2005 il numero dei detenuti era pari a 59.523 unità in un
sistema carcerario fatto per ospitarne 35.000. Nel 2001 erano 43.000”. Dunque
“un provvedimento di clemenza non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo
indulto risale a sedici anni fa”.
Per la verità l’ultimo indulto (il cosiddetto indultino)
risale a due anni fa: scarcerò circa 6 mila persone, col
risultato che dopo pochi mesi la popolazione carceraria non solo era tornata
quella di prima, ma era addirittura aumentata. La prova del
fatto che pensare di risolvere l’affollamento delle carceri mandando a casa i
delinquenti è pura follia. Bisognerebbe agire sulle cause che “producono” i
detenuti: e cioè, anzitutto, l’alto numero dei reati che si commettono e l’alto
numero di delinquenti in circolazione; e poi alcune leggi che puniscono col
carcere comportamenti che potrebbero essere sanzionati diversamente.
- Cinque anni di governo di centrodestra – osserva Fassino - hanno prodotto una
“inutile e dannosa moltiplicazione della popolazione carceraria, pensiamo alla
ex-Cirielli, alla legge sulle tossicodipendenze e alla Bossi-Fini”.
Perfetto: e allora perché, invece di imbarcarsi nell’indulto, non si è
cancellata la ex Cirielli e non si è modificata la Bossi-Fini? La ex
Cirielli allunga le pene per i recidivi, la Bossi-Fini impone l’arresto dei
clandestini che non lasciano l’Italia dopo l’espulsione (anche se non commettono
alcun delitto): arresto che non porta mai a lunghi periodi di detenzione, perché
l’arrestato viene subito scarcerato in quanto la pena prevista è minima e non
giustifica la custodia cautelare. Ma questi continui arresti di massa, sia pure
col meccanismo del “turn over” (5.500 all’anno), incidono enormemente sulla
popolazione carceraria.
- “La Costituzione richiede, per una legge di questa natura, il voto favorevole
dei due terzi dei componenti di ogni ramo del Parlamento. Una maggioranza
amplissima che può essere realizzata solo con un'intesa tra il più ampio numero
di forze politiche e con la ricerca di un punto di equilibrio”.
Qui, caro Beppe, casca l’asino. O meglio: cade la maschera dell’inciucio.
Perché all’indulto di 3 anni allargato a corrotti & furbetti esistevano
varie alternative, che avrebbero liberato ugualmente migliaia di
detenuti, ma senza dover ricorrere alla maggioranza dei due terzi, cioè senza
dipendere dal "ricatto" di Forza Italia (un ricatto a cui la sinistra ha ceduto
molto volentieri...). Per esempio una legge ordinaria che depenalizzasse (con
maggioranza semplice, 50% più uno) la Bossi-Fini, o abolisse la ex Cirielli, o
trasferisse in strutture sanitarie vigilate i detenuti malati o in comunità i
tossici colpevoli di piccolo spaccio. Oppure, volendo proprio ricorrere
all’indulto con maggioranza dei due terzi, si poteva “scontare” un anno
di pena, e non tre, a tutti i condannati: è la proposta avanzata da un
senatore indipendente eletto nei Ds, l’ex procuratore Gerardo D’Ambrosio, che
avrebbe liberato 11.500 persone, ma avrebbe lasciato ai domiciliari Previti per
altri due anni e non avrebbe salvato platealmente dal rischio di finire
in galera i vari furbetti del quartierino, Tanzi, Cragnotti, per non
parlare di Berlusconi, Confalonieri e famiglia (imputati per i diritti Mediaset).
In quest’ultimo caso, se Forza Italia si fosse opposta, l’Unione avrebbe avuto
buon gioco a spiegare agli elettori che il Cavaliere teneva i detenuti sotto
sequestro, accatastati l’uno sull’altro nelle patrie galere, solo per salvare se
stesso, Previti e i grandi ladroni dei bond e di Bancopoli.
- “Per tutti i reati a cui si applica l’indulto, non c'è nessun colpo di spugna.
Per i reati finanziari, di corruzione e contro la pubblica amministrazione i
processi proseguono, restano immutate le responsabilità, le condanne, i reati
non si cancellano e, soprattutto resta ferma l'interdizione perpetua dai
pubblici uffici, restano ferme le pene accessorie anche temporanee. Per quanto
riguarda gli infortuni sul lavoro e le morti bianche, viene garantito il diritto
delle vittime al risarcimento”.
Fassino, essendo stato ministro della Giustizia, sa benissimo che per questi
reati le pene non superano quasi mai i 3 anni di reclusione: chi, grazie
all’indulto, parte da “meno tre”, sa che in caso di condanna la pena da scontare
sarà pari a zero o sottozero. Per rischiare la galera, bisognerebbe esser
condannati a più di 6 anni (sotto i 3 in Italia non si va in carcere): il che
non accade mai. E' vero che i processi continuano: ma le pene saranno
del tutto virtuali. Se un rapinatore viene condannato a 10-12 anni e
gliene abbuonano 3, qualche anno di galera se la fa. Ma se un colletto bianco
viene condannato a 3 anni e gliene abbuonano 3, non paga nemmeno per un giorno.
Non solo: quando rischia la galera, il colletto bianco è indotto a patteggiare
la pena per guadagnarsi lo sconto; in questo caso il pm può condizionare il
patteggiamento al risarcimento delle vittime (cioè dello Stato, nei casi di
Tangentopoli, o dei morti e feriti sul lavoro, nei casi di omicidio colposo in
fabbrica o in cantiere). Quando non rischia la galera, invece, il
colletto bianco imputato si guarda bene dal risarcire le vittime
durante il processo penale: preferisce costringerle a far causa civile,
rinviando il tutto di 10-15 anni, quando saranno tutti morti. Bel risultato, non
c'è che dire.
- Fassino conclude promettendo di abrogare la Cirami e la Cirielli.
Gli ricordo che esistono anche la Gasparri, la Pecorella (abolizione
dell’appello per il pm, ma non per l’imputato) e il falso in bilancio. E faccio
rispettosamente osservare che trattasi di promesse. I fatti,
per ora, si chiamano indulto alvacorrotti e, prossimamente,
legge contro i pm che fanno intercettazioni e i giornalisti che le
pubblicano. Altra trovata di Mastella, su testi e musica di Berlusconi.
Se queste porcate le facesse il Cavaliere, scenderemmo tutti in piazza. Spero
che lo faremo anche se le fanno i centrosinistri insieme a Berlusconi. Anzi,
soprattutto per questo. Li abbiamo votati, ma ce la pagheranno'.
Marco Travaglio.
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