Una ragazza, Sabrina, ha chiesto spiegazioni sull’indulto a Piero
Fassino che ha prontamente risposto.
Riporto la lettera di Fassino per consentirgli di ricevere incoraggiamenti,
suggerimenti e anche obiezioni di cui, sono certo, farà tesoro.
Chiedo a tutti il rispetto delle regole del blog per evitarmi
la fatica di eliminare migliaia di commenti.
Chi volesse corrispondere direttamente con il segretario dei Ds può farlo
inviando una mail a
p.fassino@dsonline.it
“ Rispondo volentieri alla e-mail sull’indulto che mi hai inviato.
Oggi vivere in carcere significa vivere in un inferno. La disumanità del carcere
riguarda la società intera, riguarda tutti noi. Perchè nega la missione
rieducativa che la Costituzione assegna alla detenzione. Perché la civiltà di
una società si misura anche dal suo sistema carcerario. Nessuno di noi, “fuori”,
può disinteressarsi di come vive chi è 'dentro', delle sue condizioni presenti e
delle sue prospettive di reinserimento.
In cinque anni, il centrodestra non ha fatto nulla per le carceri, al contrario,
ha varato leggi che hanno già prodotto una inutile e dannosa moltiplicazione
della popolazione carceraria, pensiamo alla ex-Cirielli, alla legge sulle
tossicodipendenze e alla Bossi-Fini
Al 31 dicembre 2005 il numero dei detenuti era pari a 59.523 unità in un sistema
carcerario fatto per ospitarne 35.000. Nel 2001 erano 43.000.
Dall'entrata in vigore della Bossi-Fini, i detenuti stranieri sono diventati il
45% del totale: una cifra mai raggiunta prima. Altro dato significativo riguardo
gli ingressi nelle carceri è quello relativo alla violazione delle norme in
materia di stupefacenti: nel 2005 sono stati registrati 15.917 ingressi di
italiani e 10.144 di stranieri.
Un provvedimento di clemenza non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo
indulto risale a sedici anni fa.
La Costituzione richiede, per una legge di questa natura, il voto favorevole dei
due terzi dei componenti di ogni ramo del Parlamento. Una maggioranza amplissima
che può essere realizzata solo con un'intesa tra il più ampio numero di forze
politiche e con la ricerca di un punto di equilibrio.
Abbiamo perciò lavorato ad un testo equilibrato e ragionevole, che, rispetto ad
indulti del passato, comprende la più lunga lista di reati esclusi
dall'applicazione dell'indulto: associazione sovversiva; tutti i reati connessi
al terrorismo; devastazione, saccheggio e strage; sequestro di persona a scopo
di eversione; banda armata; associazione per delinquere finalizzata alla
commissione dei delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602 del codice penale;
associazione di tipo mafioso; riduzione o mantenimento in schiavitù o in
servitù; prostituzione e pornografia minorile; tratta di persone; tutte le forme
di violenza sessuale; corruzione di minorenni; sequestro di persona a scopo di
rapina o di estorsione; riciclaggio di denaro o beni provenienti da sequestri di
persona a scopo estorsivo; produzione, traffico e detenzione illeciti di
sostanze stupefacenti secondo l'articolo 73 del testo unico delle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope.
Non solo, ma su tutti i reati a cui si applica l’indulto non c'è nessun colpo di
spugna.
Per i reati finanziari, di corruzione e contro la pubblica amministrazione i
processi proseguono, restano immutate le responsabilità, le condanne, i reati
non si cancellano e, soprattutto resta ferma l'interdizione perpetua dai
pubblici uffici, restano ferme le pene accessorie anche temporanee. Per quanto
riguarda gli infortuni sul lavoro e le morti bianche, viene garantito il diritto
delle vittime al risarcimento. Noi saremmo stati i primi a dire no ad
un'amnistia perchè questa cancella il reato. Non è questo il caso.
Abbiamo detto sì all'indulto, dunque, non per favorire qualcuno, ma perchè era
una risposta necessaria, doverosa e non più eludibile all'emergenza delle
carceri.
Ora occorre dare avvio ad una serie di riforme per restituire efficienza
all'amministrazione della giustizia e cancellare le pessime leggi - vergogna
ereditate dal centrodestra, a cominciare dalla Cirami e dalla ex-Cirielli. Ed è
quello che faremo.
Ringraziandoti per l’attenzione”.
Piero Fassino
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