H.G. Wells, fondatore e stratega della Round Table
britannica, scrisse nel 1928 il libro intitolato «The Open Conspiracy: Blue
Prints for a World Revolution» («La cospirazione aperta: modelli di una
rivoluzione mondiale» New York: Doubleday, Doran and Company). In quest’opera
Wells, più noto al pubblico per i suoi libri di fantascienza, presenta la
ricetta per instaurare un unico governo mondiale, un’impresa che, anche
nell’arco di più generazioni, prevede il reclutamento degli individui e
l’allestimento delle istituzioni che occorrono per costituire il “direttorato”
mondiale di “un nuovo ordine mondiale”.
A Wells non interessa avversare il fascismo o il comunismo perché questi due
fenomeni sono da lui reputati solo degli esperimenti del “nuovo ordine”, o sue
espressioni immature, che saranno superati dal nuovo ordine fondato sulle sue
idee.
“La Cospirazione Aperta non è tanto una forma di socialismo
— chiosa Wells — quanto un progetto più ampio che ha fagocitato e assimilato
tutto ciò che c’era di digeribile nei suoi predecessori socialisti”. Poi arriva
anche a suggerire che i giovani dovrebbero essere cooptati nella Cospirazione
Aperta attraverso organizzazioni come “i Fasci in Italia”.
La Cospirazione Aperta ha un’unico scopo, che non è né di destra né di sinistra:
la distruzione dello stato nazionale sovrano. Wells la mette così: “Questa è la
mia religione ... Questo libro espone nella forma più piana e chiara possibile
le idee essenziali della mia vita, le prospettive del mio mondo. Gli altri miei
scritti, con rare eccezioni, non fanno che esplorare, sperimentare, illuminare,
commentare e infiorare la questione essenziale che cerco di mettere a nudo fino
alle sue fondamenta e di esporre inequivocabilmente ... Questi sono gli scopi
che mi guidano ed i creteri di tutto ciò che faccio ... è un piano per tutti i
requisiti umani”.
Wells espone i mezzi con cui conta di raggiungere tre scopi
ripugnanti, naturalmente in nome della necessità di porre fine alla guerra ed
alla povertà, e di “salvare” l’uomo da sé stesso:
1) Porre fine per sempre allo stato nazionale e sostituirlo
con un governo mondiale retto da un’élite Atlantica: “La Cospirazione Aperta si
fonda sul disdegno nei confronti dell’idea di nazione, e non c’è motivo per cui
essa dovrebbe tollerare governi nocivi o avversi mantenutisi in questo o quel
territorio umano. Rientra nei poteri delle comunità atlantiche imporre la pace
sul mondo e garantire libertà di movimento e di parola da un capo all’altro del
mondo. Su questo la Cospirazione Aperta deve insistere”.
Wells poi spiega meglio: per porre fine alla guerra la Cospirazione Aperta
potrebbe dover ricorrere alla guerra. L’impegno alla pace mondiale ed alla fine
dei conflitti, spiega, non significa l’abolizione degli eserciti, dei soldati e
dei mezzi militari. Quello che c’è da vedere, aggiunge, è a chi saranno fedeli
questi guerrieri. La Cospirazione Aperta dovrà avvalersi di guerrieri
“illuminati”: “Fin dall’inizio la Cospirazione Aperta si schiera apertamente
contro il militarismo ... ma ripudiare per principio il servizio militare ...
non comporta necessariamente negare la necessità dell’azione militare a
vantaggio del bene comune mondiale, per sopprimere il brigantaggio delle
nazioni, né intende impedire l’addestramento militare dei membri della
Cospirazione Aperta, ... La nostra lealtà al governo attuale, diremo, dipende
dal suo comportamento sano ed adulto”.
2) Controllo demografico secondo i limiti stabiliti da un
“direttorato mondiale” creato dalla stessa élite. I mezzi usati per limitare la
crescita democrafica sono quelli della “scienza” (eugenetica, sterilizzazione, e
controllo delle nascite) e il completo controllo economico da parte del
“direttorato” sulla generazione del credito e sulla distribuzione di cibo, acqua
e abitazioni.
La Cospirazione Aperta “si rivolge alla biologia per ... la regolazione della
quantità e della distribuzione controllata della popolazione mondiale”. E senza
un controllo di questo tipo l’umanità è spacciata. Così, al posto del Bene
Comune, come ad esempio auspicato dalla Costituzione degli USA, Well propone una
forma di welfare selettivo in cui il direttorato mondiale elimina la crescita
demografica al fine di perfezionare la razza. Questa non è soltanto una
necessità materiale, spiega Wells, ma di natura più profonda giacché sotto la
Cospirazione Aperta l’uomo “non sarà lasciato con la sua anima intricata,
perseguitato da paure mostruose e irrazionali e preda di impulsi malvagi ... Si
sentirà meglio, sarà meglio disposto, penserà, vedrà, gusterà, e ascolterà
meglio dell’uomo di oggi. E tutte queste cose sono semplicemente possibili per
lui. Esse ora sono al di fuori dei suoi desideri tormentati, lo eludono e
canzonano, perché a determinare la sua vita sono il caso, la confusione e lo
squallore. Tutti i doni del destino per lui sono inibiti e sfuggenti. Deve
continuamente sospettare e temere”.
3) Eliminare per sempre “l’illusione” che l’uomo sia fatto
ad immagine di Dio, e che come tale, abbia la capacità di compiere il bene.
Piuttosto, sostiene Wells, l’uomo è un “animale imperfetto”: geloso, furioso,
molto irrascibile, e “di cui non c’è fidarsi nell’oscurità”. “L’uomo è un
animale malvagio”, afferma Wells, con una “comune disposizione ad essere
stupido, indolente, abitudinario e protettivo”. Nell’uomo gli impulsi creativi
sono ben più deboli “di quelli decisamente distruttivi”. Ribadendo che la natura
umana è distruttiva Wells spiega: “Costruire è cosa lunga e laboriosa, comporta
interruzioni e delusioni, mentre distruggere dà una forte eccitazione
istantanea. Tutti sappiamo quanto piace il colpo risolutivo. Questi impulsi
debbono essere controllati dal direttorato mondiale”.
Wells giunge ad articolare la sua nuova religione in sei “requisiti essenziali
di base”:
“1. La completa ammissione, pratica oltre che teorica, della natura provvisoria
dei governi esistenti e della nostra subordinazione ad essi;
“2. La determinazione a limitare in ogni modo possibile la possibilità che
questi governi alimentino conflitti e impieghino individui e risorse a scopo
militare, e che essi interferiscano con l’instaurazione di un sistema economico
mondiale;
“3. La determinazione a sostituire alla proprietà privata, locale o nazionale,
del credito, dei trasporti e della produzione dei generi essenziali, un
direttorato mondiale responsabile che serva i fini comuni della specie;
“4. Il riconoscimento pratico della necessità di controlli biologici mondiali,
ad esempio della popolazione e delle malattie;
“5. Assecondare un minimo di libertà individuale e di benessere nel mondo;
“6. Il dovere supremo di subordinare la vita personale alla creazione di un
direttorato mondiale all’altezza di questi compiti e di promuovere il progresso
generale della conoscenza, della capacità e del vigore dell’umanità”.
Nel ricapitolare infine questi requisiti essenziali Wells attacca esplicitamente
la qualità essenziale dell’anima umana, quella qualità che distingue l’essere
umano dall’animale. Sostiene infatti che gli adepti della Cospirazione Aperta
“ammettono che la nostra immortalità è condizionata e si colloca nella specie e
non nella nostra essenza individuale”.
Dopo aver letto la Cospirazione Aperta Bertrand Russell, anch’egli esponente
della Tavola Rotonda britannica, scrisse a Wells affermando: “Non credo che vi
sia nient’altro con cui potrei dirmi più completamente d’accordo”.
Una continuità ininterrotta
Gli obiettivi principali della cospirazione di Wells, per sua ammissione, sono
“gli Stati Uniti e gli Stati dell’America Latina”. In questi paesi, spiega Wells,
“non è così radicato quel guazzabuglio composto di tradizioni, di fedeltà, di
classi privilegiate, di patrioti ufficiali ... che è proprio delle comunità
della vecchia Europa”.
Anche la Russia è vista da Wells come un elemento molto importante da inglobare
nella Cospirazione Aperta. Egli arriva ad affermare che, nonostante l’impegno
formale verso il “proletariato” ostentato dall’Unione Sovietica, la Cospirazione
Aperta “potrebbe governare a Mosca ... prima che a New York”.
All’America Wells attribuisce un’importanza impareggiabile a
motivo della sua crescente potenza economica. Per lui il Sistema Americano di
Economia Politica, la politica economica di Alexander Hamilton, è il vero nemico
della Cospirazione Aperta, e delle grande finanza. Nel 1928 scrisse: “Le
industrie americane non hanno più alcuna giustificazione pratica per la
protezione, la finanza americana starebbe meglio senza di essa”, ma senza un
successo della Cospirazione Aperta, spiega, questo protezionismo persisterà
tenacemente.
Non c’è dubbio che le istituzioni create in America soprattutto attorno a
Yandell Elliott e Robert Strausz-Hupe, corrispondono completamente alle
specificazioni elencate da Wells per porre fine al Sistema Americano. Alla
scuola di questi due esponenti dell’eredità della Confederazione Sudista, si
formarono i personaggi che hanno deciso gran parte della politica estera e
strategica degli Stati Uniti nell’ultimo trentennio.
Le istruzioni di Wells agli adepti della sua “nuova
religione” continuano così:
“Attraverso speciali organizzazioni ad hoc, società per la promozione della
ricerca, centri studi della difesa, per la catalogazione mondiale, per la
traduzione di documenti scientifici, per la diffusione della nuova conoscenza,
il surplus delle energie degli aderenti alla cospirazione aperta possono essere
dirette verso fini completamente creativi e si può costruire una nuova
organizzazione mondiale” per sostituire, ma inglobandole, “care vecchie
istituzioni come la Royal Society di Londra, le varie Accademie delle Scienze
europee ecc. che oggi sono diventate inadeguate...”
Scrivendo la Cospirazione Aperta Wells si riprometteva di reclutare una rete
mondiale di cospiratori capaci di operare, entro gli ambiti nazionali, a favore
della sovversione globale di tutti gli stati nazionali, a favore della riduzione
“scientifica” delle popolazioni di pelle scura, e affermare il dominio di una
oligarchia mondialista sotto la leadership anglo-americana.
“L’opera politica della Cospirazione Aperta” scrive Wells, “va condotta su due
livelli impiegando metodi completamente diversi. La sua principale idea
politica, la sua strategia, è indebolire, dissolvere, incorporare o superare i
governi esistenti ... Benché un paese o un distretto rappresenti una
ripartizione inopportuna e sia destinata alla fine ad essere assorbita in un
sistema di governo più ampio ed economico, questo non vuol dire che la sua
amministrazione non debba essere condotta intanto a cooperare con gli sviluppi
della Cospirazione Aperta”.
Quindi, continua Wells, nessuno dev’essere escluso dalla Cospirazione Aperta,
vuoi per motivi di classe, di attività o di nazionalità. Piuttosto: “La
Cospirazione Aperta dev’essere sostanzialmente eterogenea. Giovani uomini e
donne possono essere raccolti in gruppi organizzati in maniera non dissimile dai
Sokols boemi o dai Fasci italiani ...”
Quando la Cospirazione Aperta di Wells apparve nelle
librerie, istituzioni come il Rhodes Trust, la Tavola Rotonda, la Società
Fabiana, il Royal Institute of International Affairs, e la sua succursale
newyorkese del Council on Foreign Relations erano già pienamente impegnati a
reclutare le schiere degli agenti, agenti di influenza e agenti provocatori
sotto lo stendardo multicolore della cospirazione mondialista. L’opera di Wells
non fece che focalizzare queste forze chiarendo nel modo migliore gli obiettivi
a lungo termine e sottolineando la necessità di reclutare i migliori e i più
brillanti — non importa quanto corrotti —, coloro che Wells chiamava “la
minoranza seria”.
Evidentemente questa cospirazione è oggi quanto mai viva, e il suo nome è “globalizzazione”.
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