The Daily Express (UK) Nuove prove fanno pensare che Stati Uniti e Russia siano immischiate in
un’illegale corsa allo sviluppo di tecnologie per controllare e sfruttare la
potenza di uragani e terremoti.
Un’enorme nuvola a forma di fungo si alza in cielo, il capitano è
paralizzato dalla paura e pensa che il suo aereo stia per essere inghiottito
da un’esplosione nucleare. Dopo aver lanciato il mayday e aver ordinato al
suo equipaggio di indossare le maschere ad ossigeno, l’esperto pilota ha la
prontezza di capire che la nuvola in questione ha un diametro di circa 200
miglia ed è circondata da una strana e misteriosa luce: non aveva mai visto
nulla di simile prima. Questo strano fenomeno si innalza innocuo verso
l’atmosfera, permettendo al jet di linea di continuare tranquillamente il
suo viaggio da Anchorage (Alaska) verso Tokyo.
Ma molte miglia più in basso una flottiglia di pescherecci nel mare che
divide il Giappone dall’Unione Sovietica viene investita da un breve ma
violentissimo diluvio prima che il tempo torni rapidamente come qualche
minuto prima. In seguito gli scienziati escluderanno che si sia trattato di
un test nucleare o di una sorta di attività vulcanica, catalogando questo
evento come un “fenomeno non naturale”.
Dopo due decenni c’è ancora il sospetto che, in quel giorno del 1973, lo
sbalordito equipaggio del jet e i pescatori siano stati testimoni di un
esperimento di Guerra Fredda per mezzo del quale tonnellate d’acqua del Mar
del Giappone vennero “pompate” in aria per creare nuvole e pioggia.
Alcuni documenti del governo britannico appena resi pubblici dagli
Archivi Nazionali testimoniano come durante gli anni Settanta ci fossero
profondi sospetti tra le due superpotenze mondiali riguardo un’eventuale
“guerra ambientale”. Questi documenti rivelano che sia gli Stati Uniti, i
precursori in questo campo, che l’Unione Sovietica avevano messo a punto dei
programmi militari con lo scopo di controllare il clima del pianeta; pare
che alcuni scienziati si vantassero che “entro l’anno 2025 gli USA avrebbero
dominato il tempo atmosferico”.
Da allora è stato firmato un trattato delle Nazioni Unite con il quale
sono stati vietati gli esperimenti di “guerra ambientale”, per esempio
quelli volti a causare terremoti, a far sciogliere le calotte polari e ad
alterare il clima. Nonostante ciò alcuni esperti sono convinti che
clandestinamente si stia continuando a lavorare per creare l’arma di
distruzione di massa definitiva.
Gli scettici bollano queste tesi come folli teorie cospiratorie o roba da
film di James Bond, ma è meglio non dimenticare che ormai i confini tra
fantascienza è realtà stanno diventando sempre più confusi. Gli Americani
hanno ammesso di aver investito in cinque anni durante la guerra del Vietnam
12 milioni di sterline nella “produzione di nuvole”, creando deliberatamente
forti piogge per danneggiare i raccolti dei nemici e distruggere le vie di
approvvigionamento sul sentiero di Ho Chi Minh, in un’operazione chiamata
Project Popeye.
Si pensa che le precipitazioni siano aumentate di un terzo nelle zone
colpite rendendo quest’ “arma meteorologica” un vero successo. All’epoca i
vertici del governo americano dissero infatti che quella zona era propensa a
forti piogge.
Indice
Un’Enorme Nuvola PARTE I
Un’Enorme Nuvola PARTE II
Un’Enorme Nuvola PARTE III
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