Continua la contrapposizione tra gli estremisti antiamericani e gli
occidentalisti (rinforzati dalla conversione Prodi-D'Alema all'invio di
contingenti militari in aree di crisi armata).
Gli Azzeccagarbugli sostengono le loro tesi pro o contro gli interventi
militari di pace appellandosi alle risoluzioni ONU i primi, alla Costituzione i
secondi. La Costituzione -senza mezzi termini ripudia la Guerra per la
risoluzione delle controversie internazionali, l'ONU idem e così l' Europa. Si,
ma queste non sono guerre -affermano gli interventisti- sono crisi, questioni e
le operazioni che devono svolgere i militari sono di mantenimento della Pace e,
quindi, non di guerra, come se in queste aree di crisi si lanciassero mazzi di
fiori anzichè bombe proietti, proiettili , missili, razzi...
La realtà è che i popoli, dopo i massacri delle guerre , specie le ultime,
compresa la crisi del Vietnam, -confltto tra uno Stato e forze rivoluzionarie di
altro Stato e quindi non guerra-, disssanguati dalle carneficine dall'Isonzo a
La Marna, dall'Africa alla Russia, dal Baltico alla Sicilia, da Montecassino a
Stalingrado, da Peral Harbour a Hiroshima e Nagasaki, dai Lager ai Gulag,
giurarono "mai più guerre!".
Purtroppo basta che un gruppo, una parte, ricorra alla violenza armata perchè
si inneschi una drammatica reazione a catena. Di qui la necessità di fare altre
guerre per fermare la guerra.
L'ONU che doveva assicurare la Pace è niseramente spirata.
La gravità sta nell'ingannare i popoli raccontando fiabe cui nemmeno più i
bimbi credono.
Ma cosa è la Guerra? Continuazione della politica con altri mezzi o più
espressivamente realistico "scontro tra volontà contrapposte". Si dovrebbe
ridefinire al livello Internazionale il significato da attribuire universalmente
al termine GUERRA.
Attualmente il Diritto internazionale (Dizionario Giusridico Simone) recita
che la GUERRA à la forma di uso della forza con la quale uno Stato (cd.
belligerante) ricorre alla violenza su persone, territorio e beni appartenenti
ad un altro Stato (cd. nemico). Le operazioni terroristiche ed
antiterroristiche, quindi, non cono guerra- ndr-
La Guerra à una situazione prevista dal diritto internazionale tanto che si
applica il cd. diritto bellico, e gli Stati estranei beneficiano del cd. status
di neutralità .
La Guerra, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, è
bandita dalla Carta delle N.U., che ha affidato il compito del mantenimento
della pace al sistema di sicurezza collettiva. L’unica eccezione è costituita
dal diritto naturale di autotutela , sia individuale che collettiva,
riconosciuto agli Stati (art. 51 Carta N.U.).
La nostra Costituzione all’art. 11 dichiara che l’Italia ripudia la Guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali. Ne consegue che l’Italia può
entrare in stato di Guerra solo a scopi difensivi.
In particolare lo stato di Guerra viene deliberato dalle Camere che
conferiscono al Governo i poteri necessari [vedi Consiglio supremo di difesa].
La dichiarazione di Guerra, invece, viene affidata al Presidente della
Repubblica nella sua qualità di organo di rappresentanza dello Stato
nell’ordinamento internazionale.
L’art. 52 Cost., inoltre, dispone che la difesa della patri è un dovere sacro
per ogni cittadino.
Resta da scioglere l'inquietante dilemma "i nostri soldati sono in Guerra o
sono on Pace ?
Ai posteri l'ardua sentenza.
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