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29/09/2006 Terrorismo e Strategie di Contrasto : ne parla l'ONU (Rico Guillermo, http://www.osservatoriosullalegalita.org)

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    Maggior collaborazione degli Stati membri per combattere il terrorismo. L'hanno chiesta ieri i tre presidenti dai comitati sul terrorismo dell'ONU davanti al Consiglio di sicurezza esponendo il quadro della situazione internazionale e parlando della necessita' di una strategia globale antiterrorismo lanciata questo mese.

    L'argentino Cesar Mayoral, presidente del comitato del Consiglio di sicurezza per Al-Qaida, Taliban e affini ha detto che va verificato il successo o il fallimento dei vari regimi di sanzioni ma anche identificare le zone dove occorrono ulteriori miglioramenti alle sanzioni ed alla loro esecuzione, ma cio' e' possibile solo confrontandosi con gli Stati membri.

    La danese Ellen Margrethe Lųj, presidente del comitato per l'applicazione della risoluzione 1373 anti-terrorismo adottata nel 2001 come conseguenza degli attacchi dell'11 settembre negli Stati Uniti, ha detto che la trategia globale sostenuta da Kofi Annan e' fondamentale.

    Nelle sue osservazioni, lo slovacco Peter Burian, presidente del comitato sulle armi di distruzione di massa, ha detto che al 20 settembre solo 132 Stati membri avevano presentato i loro primi rapporti al comitato, e ne mancano quindi 59. Egli ha sottolineato la necessitą di una maggiore cooperazione ed ha detto che in futuro il comitato continuera' ad identificare la messa in atto a livello nazionale della risoluzione 1540.

    Uno strumento chiave adottato gia' da tempo dall'ONU nella lotta al terrore e' una lista di individui ed entitą che risultino membri o associati ad Al-Qaida, Osama Bin Laden e Talebani. A partire dalla fine di luglio, questa lista ha avuto 478 voci: 142 persone ed una organizzazione si sono associati con i Taliban e 213 individui e 122 gruppi ad Al-Qaida. Da notare che sono avvenute anche delle cancellazioni, ove dimostrato che le persone erano state inserite ingiustamente.

    Nel suo intervento all'assemblea ONU, qualche giorno fa, il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis aveva invece delineato la strategia europea a tre canali per combattere il terrorismo continuando a difendere i diritti dell'uomo.

    Una di esse individua come reati penali un certo numero di atti che possono condurre agli atti di terrorismo, quali ''incitamento, reclutamento e addestramento". Un'altra convenzione rafforza la cooperazione nella prevenzione del terrorismo modificando l'attuale strumento dell'estradizione e le disposizioni di reciproca assistenza fra Paesi e prevedendo regole per l'indennizzo delle vittime del terrorismo.

    Tuttavia Davis ha posto anche l'accento sulla promozione del dialogo interculturale e interreligioso da parte del Consiglio d'Europa, che agisce sulle cause del terrorismo. Su questo punto il segretrio generale dell'ONU Kofi Annan aveva fatto sua la proposta del premier spagnolo Zapatero di una commissione di alto livello per l'Alleanza fra culture.


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