Il ritorno dello spread sopra i 150 punti e i dubbi di Bruxelles sulla
nostra legge di bilancio ci ricordano che in Europa tra debiti
sovrani e bilanci delle banche esiste tuttora un circolo
vizioso. Si potrebbe romperlo con un tetto sull’esposizione bancaria non
verso i debiti di un solo stato ma su quello dei 19 stati dell’eurozona.
Prodotti da un settore pubblico che non ha i soldi per elaborarli, gli open
data possono essere usati dal privato per creare i più vari
servizi innovativi a valore aggiunto. A patto che le informazioni siano di
buona qualità, cioè corrette e aggiornate. Buon lavoro a Diego Piacentini,
nuovo commissario per l’Agenda digitale.
Ora che il Ceta – accordo di libero
scambio Ue-Canada – è stato definito, riprende (se non vince
Trump) il negoziato con gli Usa per il Ttip, bruscamente interrotto
l’estate scorsa. Tanti dettagli tecnici. Un’occasione per far valere il
riconoscimento delle denominazioni d’origine dei nostri prodotti tipici,
come nel Ceta.
Tra le cause della mancata crescita italiana da 20 anni a questa parte,
c’è stata poca attenzione alla gestione
del capitale umano da parte delle imprese private. Un fattore
che oggi fa molta differenza nella competitività ma che nel nostro sistema
basato sulla piccola impresa viene spesso trascurato.
“Il paradosso del ticket nella sanità del Lazio”, lettera di Carlo
Saitto, medico.
-
Rompere il circolo vizioso tra banche e debito sovrano
04.11.16
Nicolas Véron
L’unione bancaria europea può essere completata solo se si riduce la
quantità di debito pubblico in mano alle banche. Si potrebbe farlo
imponendo un requisito di capitale agli istituti che detengono debito
sovrano sopra una determinata soglia. Non sarà una discussione facile,
ma è necessaria.
-
Tutti pazzi per i dati. Ma servono investimenti
04.11.16
Aura Bertoni e Alfonso Gambardella
I servizi che nascono dal riutilizzo di dati pubblici possono
trasformare le economie, anche rompendo alcune rendite di posizione nei
mercati. Ma servono dati di qualità e non sempre le pubbliche
amministrazioni hanno le risorse per renderli tali. Bisogna favorire la
collaborazione con i privati.
-
Ceta, il bersaglio sbagliato
04.11.16
Giorgio Sacerdoti
La Ue ha negoziato con il Canada l’apertura reciproca di gran parte
degli scambi nel rispetto di standard elevati. Il Ceta è un’opportunità
per l’Europa e dovrebbe essere un modello per altri trattati
commerciali, a partire dal Ttip. Perché è stato osteggiato. Il potere di
ricatto dei paesi.
-
Per la crescita ripartire dalle risorse umane
04.11.16
Ferrante Francesco
L’Italia è cresciuta ben poco negli ultimi venti anni. Tra le tante
cause, è rimasta in secondo piano la questione di come gli imprenditori
italiani selezionano e gestiscono le risorse umane. La meritocrazia
latita, nel settore pubblico e in quello privato. Inutile intervenire
solo sulla scuola.
La Voce Info
Archivio Il punto Lavoce Info
|