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11/11/2007 Romeni e espulsioni : forte critica di L'Economist ai politici italiani (Gabriella Mira Marq*, http://www.osservatoriosullalegalita.org)

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"La recente isteria a proposito degli immigrati romeni rivela molto dell'Italia e della fragilita' della sua politica" sentenzia un titolo dell'Economist oggi in edicola, commentando i recenti fatti italiani. "I leader politici italiani non sono generalmente tenuti in grande considerazione all'estero (e, a dire il vero, neppure in patria)" prosegue il commento "e il modo in cui hanno gestito il primo grosso conflitto razziale scoppiato nel paese ha dimostrato perche'. I primi aggettivi che vengono in mente sono opportunistico, istrionico, irresponsabile e, forse, volendo essere generosi, insensato".

Perche' tanti Romeni sono arrivati in Italia? Perche' "i politici italiani li hanno incoraggiati" scrive l'Economist, che spiega: "Il precedente governo di centro-destra di Silvio Berlusconi aboli' le restrizioni per il visto d'entrata dalla Romania cinque anni prima che il paese entrasse nell'Unione Europea, nel gennaio scorso. Quando esso divenne a tutti gli effetti un membro UE, l'attuale governo di centro-sinistra, guidato da Romano Prodi, decise di non limitare gli ingressi di lavoratori provenienti dalla Romania. Sulle prime i Romeni risultarono graditi: parlavano una lingua romanza, e molti ebbero facilita' a integrarsi".

Tuttavia, prosegue l'Economist, "Nonostante la politica di accoglienza praticata dall'Italia, non si fece nulla per offrire ai nuovi arrivati un alloggio, almeno provvisorio. Parte della responsabilita' va attribuita al sindaco di Roma, Walter Veltroni. Eppure e' stato proprio lui che si e' dato particolarmente da fare per gettare nel panico il governo dopo l'omicidio della signora Reggiani. Veltroni non e' solo il sindaco della piu' grande citta' italiana - nota l'Economist - Il mese scorso e' stato eletto segretario del nuovo Partito Democratico e, come tale, e'diventato anche l'erede di Prodi, il candidato del centro-sinistra per le future elezioni. Da quel momento, nel tentativo di far parlare di se', e' diventato per Prodi una continua fonte di seccature, offrendo anche una interessante alternativa a un governo fragile e impopolare, che i partitini della coalizione minacciano continuamente di mandare a casa".

"Dopo che Veltroni aveva dichiarato che ne' la polizia ne' le autorita' locali erano in grado di far fronte all'emergenza, il governo ha emanato un decreto che da' ai prefetti il potere di espellere i cittadini di un altro paese membro UE con l'avallo di un giudice. Una direttiva UE del 2004 - ricorda la testata britannica - legittima tali espulsioni nei casi in cui vi sia una minaccia alla salute o alla sicurezza pubblica. A Bruxelles il commissario alla Giustizia, Franco Frattini, e i suoi funzionari, pare abbiano accettato il provvedimento italiano, tuttavia e'almeno opinabile il fatto che le espulsioni riflettano fedelmente una direttiva che, secondo le stesse parole dell'UE, andava riferita a una 'grave e attuale minaccia che incomba sui fondamentali interessi dello Stato'".

Dopo aver dato conto della distruzione degli accampamenti, di alcune espulsioni, e delle ritorsioni subite dagli immigrati, l'Economist scrive che i Rom sono stati oggetto di gravi abusi e si sofferma sull'atteggiamento di Gianfranco Fini "leader, presunto riformato, degli ex neo-fascisti" che "ha accusato i Rom di prostituire le loro donne, approvare i rapimenti di bambini, e credere che il furto sia moralmente giustificato".

Poi il settimanale britannico spiega che "il nuovo ruolo di Veltroni ha creato per Fini due possibili opportunita': come sindaco di Roma (perche' l'opposizione vuole che ora Veltroni rinunci all'incarico), o come leader dell'opposizione. Pare - sempre a detta dell'Economist - che il signor Fini ritenga che un'oratoria condita di odio razziale possa contribuire ad aumentare le sue chances di successo. E potrebbe avere ragione, perche', secondo un sondaggio pubblicato dal Corriere della Sera, solo il 30% degli Italiani ritiene possibile che i Rom si integrino con il resto della popolazione. Opinione condivisa da molti anche in Romania, dove la discriminazione e' diffusa".

Il 7 novembre il primo ministro romeno Tariceanu e' volato a Roma per incontrare Prodi. "I due leader si sono accordati per istituire una forza di polizia congiunta e per mandare dalla Romania all'Italia un maggior numero di ufficiali di collegamento. Hanno anche deciso di scrivere a Bruxelles per chiedere un supplemento di fondi per quello che definiscono 'il fenomeno piu' problematico, come il flusso migratorio che coinvolge il gruppo etnico Rom'". L'Economist, commentando la richiesta, conclude con un consiglio: "Se vi trovate in un brutto momento, tendete la mano e chiedete l'elemosina. E' proprio di questo che vengono sempre accusati gli zingari".

Indubbiamente l'editoriale dell'Economist deve far riflettere sull'immagine negativa dell'Italia e dei politici italiani di maggioranza e opposizione offerta all'estero durante la gestione dell'emergenza immigrati e sicurezza, tuttavia, per quanto riguarda la conclusione relativa all'elemosina, non si puo' negare che il consiglio venga da un esperto, perche' giunge da un Paese che ha sempre cercato di difendere attivamente i propri interessi, evitando, anche recentemente, di contribuire economicamente alla UE. Infatti, ora che gli Inglesi possono vantare uno dei redditi piu' alti all'interno della UE, lo sconto sui contributi garantito al Regno Unito nel 1984, in un momento di vacche magre, non avrebbe piu' ragione di esistere, ma i Britannici sono convinti di dover godere del rimborso fino al 2014. E se questa non dobbiamo chiamata elemosina, sarebbe interessante sapere come andrebbe definita.

* si ringrazia Giulia Alliani

http://www.osservatoriosullalegalita.org

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