Io abito a Nervi e, disponendo di una famiglia numerosa (sei
figli), ho deciso di fare domanda per trasformare casa mia in un comune.
Se trasferisco la residenza dei miei suoceri, di un paio di amici e della
famiglia di mio fratello arrivo a venti persone. Staremo un po’ stretti, ma
una carica non la negherò a nessuno. Sindaco, vicesindaco,
assessori, tecnico comunale, segretario comunale, messo comunale, polizia
comunale, qualche segretaria, un usciere. Tutti avranno una posizione. Sia
chiaro: io non tiro fuori una lira, deve pagare lo Stato. Unirei il dilettevole
delle cariche all’utile dei soldi pubblici.
Il comune di Grillo (Genova-Nervi) farebbe concorrenza ai
comuni di
Pedesina (Sondrio), 38 abitanti e di
Morterone
(Lecco), 35 abitanti. In Italia esistono
8.100 comuni (fonte: www.ds.unifi.it), di questi 819 fino a 500 abitanti,
1.140 tra 501 e 1.000, 1.708 tra 1.001 e 2.000.
SETTEMILASESSANTUNO comuni sono sotto i 10.000 abitanti. E 10.000 è il tetto
previsto nel
Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali per i comuni di nuova
formazione. L’obiettivo del legislatore era, nel tempo, di diminuire il numero
dei comuni. Il testo infatti prevede contributi statali ai comuni che si
fondono. Facciamo due conti: i comuni fino a 10.000 abitanti sono 7.061
per una popolazione pari a 8.049.053 abitanti. Se la dividiamo per
10.000 otteniamo circa 800 comuni per accorpamento.
OTTOCENTO contro SETTEMILASESSANTUNO.
Quanto farebbe risparmiare lo chiedo a Padoa Schioppa che qualcosa dovrà pur
fare anche lui. Ma non c’è solo il risparmio, c’è anche l’efficienza. I comuni
di uno stesso territorio hanno gli stessi problemi. Frazionare i
municipi, oltre a essere un esercizio costoso, porta spesso
all’immobilismo o a decisioni divergenti. Un comune fa il depuratore a valle e
quello a monte non ha nemmeno la fognatura. Risultato: costi pubblici
(depuratore) insieme alla m..da privata. Gli esempi possono essere moltissimi e
invito i blogger a riportare i loro. Nei piccoli comuni non si
elegge il sindaco, ma uno di famiglia. Talvolta il figlio del sindaco
precedente. O comunque un familiare di secondo o terzo grado comunale.
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