Riprendo la parola su questo blog dopo un silenzio che dura dal 10 luglio.
L’interruzione, come sapete, non è dovuta alla mia volontà.
Scusate, se credete, il pubblico ministero Giuseppe Saieva: ha dimostrato,
chiedendo l’oscuramento preventivo di un blog a tutela dell’onore di Emilio
Fede, di non conoscere il mondo web e di non avere rispetto per l’articolo
21 (primo comma) della Costituzione. Scusate, se credete, anche la
dottoressa Cecilia Demma, gip presso il tribunale di Roma, che ha ordinato,
su richiesta del dottor Saieva, l’oscuramento dei miei articoli su Fede e
del famoso
video su youtube: ha rivelato pari ignoranza delle dinamiche della rete
e poco inferiore disprezzo della libertà di espressione dei cittadini.
Scusate, se credete, perfino il maresciallo capo Sergio Zorzo del nucleo
frodi telematiche della guardia di finanza di Roma: non riuscendo a togliere
da youtube il video e non pago di aver oscurato un solo innocuo
articoletto ben visibile sui motori di ricerca, ha pensato bene, per
impedirmi di ripubblicare o modificare quel singolo post, di modificare le
chiavi di accesso al blog, di fatto sequestrandomi la libertà di parola.
Il sequestro è del 10 luglio. Il dissequestro è del 30 luglio. Al pubblico
ministero Saieva sono bastati venti giorni per capire l’errore e
correggerlo. Naturalmente l’articoletto su Fede rimane oscurato e la cosa
spassosa è che il sottoscritto ne è stato nominato custode. In pratica sono
il garante di una ridicola e inutile censura decisa ai miei danni. Ecco cosa
scrive, suppongo senza arrossire, il pubblico ministero di Roma:
“… Considerato che le operazioni di inibizione password effettuate non
consentono al RICCA di accedere alle altre funzionalità della propria
risorsa web; che ai fini delle indagini non appare necessario trattenere
in sequestro l’intero blog ferme restando le disposizioni di cui al
decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del tribunale di Roma;
ritenuto che permane la necessità di impedire che il reato venga portato
ad ulteriori conseguenze; che permane la necessità di impedire la
visibilità degli articoli relativi ad Emilio Fede agli internauti
avventori del blog; visti gli articoli 262, 263 comma 4 cpp e 84 D. Lv
271/89;
ORDINA
la restituzione all’avente diritto della disponibilità del blog
www.pieroricca.org fermo restando l’oscuramento degli articoli riguardanti
FEDE Emilio inerenti il presente provvedimento, nominando il RICCA Piero
custode degli articoli citati”.
Per ora mi fermo qui. Ma questa storia non finisce qui. Come ho già
scritto, mi adopererò affinché serva a mettere dei paletti chiari a difesa
della libertà di espressione su Internet. Mai più un blog dev’essere
sequestrato a seguito di una querela. Grazie di cuore a tutti coloro che in
queste settimane hanno sostenuto le mie ragioni.
Piero Ricca
Fonte: http://www.pieroricca.org/
Link: http://www.pieroricca.org/2007/08/04/rieccomi/
04.08.2007
06/08/2007 Pieroricca.org torna on line dopo il sequestro
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Dopo 20 giorni di sequestro il blog di Piero Ricca è tornato nuovamente a disposizione del suo proprietario dopo l'episodio di censura avvenuto il 10 luglio quando gli sono state cambiate le password di accesso.
I media non si sono assolutamente occupati di questa vicenda ma ne ha parlato il ministro Di Pietro
e questa vicenda non ha fatto altro che pubblicizzare tantissimo il blog di Ricca.
Questo è il famoso video che Emilio Fede ha chiesto di oscurare ma tuttora visibile su YouTube.
(Ricca ha vinto contro Berlusconi per la vicenda del buffone).
06/08/2007 Marco Travaglio parla di Cuffaro
Marco Travaglio parla di Cuffaro
06/08/2007 qml qui milano libera emilio fede mediaset piero ricca
Emilio Fede Mediaset Piero Ricca
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