Michele Santoro apre la puntata di Annozero difendendo il suo
collaboratore Marco Travaglio coinvolto dalle polemiche per le accuse rivolte al
presidente del Senato Renato Schifani nella puntata di sabato scorso di Che
tempo che fa. 'Stai tranquillo, Marco, sei nel cuore del pubblico e non hai
niente da temere', ha affermato Santoro guardando Travaglio anche lui piedi al
centro dello studio.
Santoro ha difeso Travaglio anche dalle polemiche scatenate
da due articoli su Repubblica e sul Corriere della Sera, usciti in questi
giorni. 'Il Corriere - ha detto Santoro - scrive oggi che tu avresti detto
quelle cose su Schifani giovedi' scorso qui ad Annozero. Ma pure le pietre sanno
che le hai dette sabato da Fabio Fazio: Annozero, per una volta, non ha
partecipato all'evento. Questo strano errore del Corsera - ha aggiunto Santoro -
e' stato preceduto su Repubblica da un articolo di Giovanni Valentini che
chiedeva l'intervento dell'Authority. A nome di quale norma?
Non si capisce. Poi
c'e' stato lo scoop di D'Avanzo, che in pratica ti ha accusato di aver preso un
residenze abbastanza bruttino coi soldi di un tale Aiello, condannato per mafia.
Naturalmente il Corsera oggi riprende questo scoop degno del Pulitzer e lo
approfondisce: tutti e due i giornali, in verita', dicono che non puo' essere
una cosa vera, ma la scrivono lo stesso. Perche'? Per minare la tua credibilita'
molto forte, ma anche perche' quei fatti che tu hai raccontato loro non li
avevAno scritti, e quindi non dovevano meritare di essere scritti. Altrimenti,
che figura ci avrebbero fatto i direttori Mieli e Mauro nei confronti dei loro
lettori?'.
Per Santoro pero' la lettura piu' particolare e' quella del sito di gossip 'Dagospia:
"ha trovato la quadratura del cerchio affermado che esiste in Italia una banda
dei quattro, cioe' Di Pietro, Grillo, Travaglio eSantoro. Tolti di mezzo questi,
il paese si puo' avviare verso la modernizzazione'. Roba che se ci mettonio in
una stanza ci meniamo immediatamente. 'Ma io - ha sottolineato Santoro
rivolgendosi a Travaglio - non ho la psicosi di essere dalla parte dei
vincitori. Mi sento vivo anche perche' sei tu qui e hai il tuo microfono'".
Anche Travaglio ha parlato ad inizio trasmissione, sconvolgendo la tradizionale
scaletta che voleva la sua rubrica alla fine della trasmissione. Ma il
giornalista non ha parlato del suo caso, ma ha citato esempi internazionali in
cui la stampa ha contribuito a smascherare comportamenti scorretti da parte di
politici: "in tutti questi casi non sono stati i giornalisti a scusarsi" ha
sottolineato.
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