Mettiamo il classico caso del sequestro di persona a scopo di estorsione. Un
gruppo di sbandati sempre più spesso capita, ormai non c’è più la grande “
anonima
sequestri”, ci sono gruppi di sbandati che si organizzano.
Sequestri lampo. Prendiamo l’imprenditore. Ci facciamo dare il riscatto. Lo
liberiamo. Di solito si mette sotto controllo il telefono della famiglia, i
telefoni delle famiglie amiche, in modo che quando il sequestratore telefona
per chiedere il riscatto si risale telefonicamente a lui e spesso lo si
acciuffa.
Con questo sistema sono stati sgominati moltissimi sequestri e
restituiti alle famiglie tantissimi ostaggi. Perfetto.
Non si potrà
più fare. A meno che il sequestro non sia opera di mafia, camorra o
‘ndrangheta, però come sappiamo fanno i soldi in maniera diversa e molto più
facile.
Prendiamo il
molestatore che telefona, con telefonate
oscene, alla ragazza. Tipico caso: la ragazza fa denuncia, mettono il
telefono sotto controllo, risalgono al molestatore e il molestatore viene
preso. Non si può più fare. Perché? Perché, o il molestatore è un mafioso,
un camorrista, un ‘ndranghetista o un terrorista, cosa che di solito non è,
oppure niente da fare.
Mettiamo una donna picchiata e violentata magari dall’ex marito o dall’ex
fidanzato, o cose di questo genere. Trova il coraggio di denunciare. Mettono
sotto intercettazione il presunto aggressore per vedere se è proprio vero
ciò che dice la donna. Non lo si potrà più fare.
Prendiamo
la ricerca dei latitanti. Tutti quelli che
sfuggono alla giustizia. Non lo so… dal mago di Vanna Marchi che scappa in
Brasile, a quelli che fanno le rapina, a quelli che fanno gli omicidi, ecc.
Ecco, se non sono mafiosi o terroristi, non si potrà più usare lo strumento
delle intercettazioni per andare a vedere dove sono scappati e
riacchiapparli.
Finora non ho citato i reati finanziari naturalmente. Ci sono ancora le
estorsioni. Pensate a quanta gente denuncia l’estorsore,
quello che gli va a chiedere qualcosa, che li minaccia. Se non è un mafioso,
non si potrà più controllare il telefono delle persone che ricevono queste
richieste estorsive. Per non parlare delle truffe. Pensate a quante
intercettazioni su Vanna Marchi ci hanno aiutato a scoprire le minacce che
lei e la figlia facevano a quelle povere credulone che pagavano
continuamente temendo chissà quali conseguenze negative, fino alla morte.
Quelle telefonate non si potranno più, non dico utilizzare, non si potranno
più intercettare e quindi ovviamente avremo molti più truffatori e molti più
truffati perché poi alle vittime non ci pensa nessuno.
Non ho parlato ancora dei
reati finanziari che sono in
realtà la vera ragione per cui non si vuole più che si utilizzi da parte
della magistratura lo strumento delle intercettazioni. E questo è ovvio.
Dato che i reati finanziari sono
i più nascosti e i più difficili da
vedere, non solo non si sa chi li ha commessi, ma non si sa nemmeno
chi li abbia commessi. Mentre l’omicidio, la truffa, il furto, quelli si
vedono perché c’è una vittima dichiarata che li va a denunciare.
La
corruzione, chi la viene a sapere? Se non parla quello che ha
pagato e non parla quello che ha preso i soldi, la corruzione non si sa. E
poi il
falso il bilancio, chi lo può notare che un bilancio
è falso? Quindi sono i reati che hanno più bisogno di intercettazioni.
Bisogna scoprire anche che sono stati commessi, oltre a dover scoprire chi
li ha commessi. Anche per questi, silenzio di tomba. Non sapremo mai nulla.
Naturalmente, che cosa succede? Succede che tutti quelli che li commettono
potranno
commetterli liberamente. Quando passerà la legge,
saranno molte di più le persone che li commetteranno perché a quel punto il
rischio di essere scoperti e puniti è zero e quindi noi perderemo ancora più
soldi con i reati finanziari di quelli che stiamo perdendo.
Io vorrei fare solo alcuni esempi di processi dei quali non avremmo saputo
nulla. Processi che non si sarebbero mai aperti, quindi tutti imputati che
non sarebbero imputati se fosse passata questa legge.
Il caso, per esempio, delle
scalate bancarie. C’erano dei
furbetti del quartierino che, contro la legge, cercavano di appropriarsi di
due banche:
Banca Nazionale del Lavoro, le cooperative
rosse e l’Unipol di Consorte;
Antonveneta, la Banca
Popolare di Lodi di Giampiero Fiorani;
Rizzoli Corriere della Sera,
cioè il più grosso gruppo editoriale indipendente non controllato dai
partiti, che doveva finire nella mani di Ricucci il quale poi, secondo
alcuni, l’avrebbe girato ai soliti amici di Berlusconi. Bene, queste tre
scalate furono bloccate da Clementina Forleo e dalla procura di Milano,
grazie a intercettazioni.
Con questa nuova legge, niente intercettazioni,
scalate a buon fine. Compreso il loro protettore massimo, cioè
Antonio Fazio, che continuerebbe a essere governatore della Banca
d’Italia non sospettato di niente. Sebbene, come abbiamo visto dalle
telefonate, fosse colui che faceva il regista e il giocatore di queste
partite, nelle quali avrebbe dovuto rimanere terzo distaccato e arbitro.
Nessuno saprebbe le cose perché nella legge si prevede anche che nessuno le
pubblichi. Quindi, dato che il processo non è ancora partito, noi non
sapremmo ancora praticamente nulla di Fazio. E quindi Fazio sarebbe
doppiamente al suo posto, sia perché non sarebbe stato scoperto, sia perché,
anche se l’avessero scoperto, nessuno avrebbe poi potuto raccontarlo.
Pensate ai riscontri che sono stati trovati sulle denunce di
Stefania Ariosto sui giudici corrotti a Roma, con tutte le
intercettazioni dell’enturage del
giudice Squillante, dell’
avvocato
Pacifico, ecc.
Niente. La truffa di Milano di
Poggi Longostrevi che faceva
le ricette facili a spese della Regione, con i rimborsi gonfiati ecc.
150 medici condannati grazie alle intercettazioni. Niente.
Non avremo più nulla di tutto questo. A Torino, l’amministratore delle
Molinette arrestato grazie alle intercettazioni perché pigliava le tangenti
in ufficio su ogni fornitura,
Luigi Odasso, anche lui
sarebbe ancora al suo posto. Pensiamo al Lazio, grazie alle intercettazioni
hanno trovato i riscontri alle denunce di Lady ASL, quella che ha raccontato
il grande scandalo della sanità, che poi è responsabile del grande buco
della sanità del Lazio, che per fortuna si è tamponato grazie all’intervento
della magistratura, non avremmo saputo quasi niente.
Pensate al caso di spionaggio. I casi di spionaggio illegale che abbiamo
avuto in questi anni. Lo
staff di Storace che fa spiare
Alessandra Mussolini e Piero Marrazzo alla vigilia delle
elezioni
regionali del 2005.
Il
SISMI di Pollari e Pompa, che fa i dossieraggi sui
giornalisti, i magistrati, i politici ritenuti pericolosi per Berlusconi. Il
SISMI che, secondo l’accusa della Procura di Milano, collabora al sequestro
di un cittadino egiziano,
Abu Omar, a cui noi avevamo dato
ospitalità per motivi politici e poi l’abbiamo fatto rapire dalla CIA e
mandare in Egitto a torturare.
Nulla si saprebbe senza le intercettazioni, nemmeno ovviamente di quel caso
patetico del giornalista
Farina, alias Betulla, che
lavorava a depistare le indagini sul sequestro.
Pensate ai dossieraggi della Telecom. I dossieraggi della security della
Telecom. Migliaia e migliaia di dossier accumulati illegalmente da Tavaroli
e i suoi uomini, tutto grazie alle intercettazioni. Non sapremmo nulla.
Pensate a ministri, sottosegretari. Abbiamo il
ministro Fitto,
che è stato preso grazie a intercettazioni in un processo per le tangenti
della
famiglia Angelucci per le cliniche nella Puglia.
Abbiamo il sottosegretario Martinat che è sotto processo a Torino per gli
appalti truccati del
TAV e della
Olimpiade
Invernale del 2006.
Pensate al ministro Matteoli che addirittura è sotto processo per le fughe
di notizie per abusi edilizi all’Isola d’Elba.
Tutte persone che non sarebbero ovviamente sotto processo. Come ovviamente
non sapremmo niente del ruolo avuto, secondo la procura di Genova, dal capo
della Polizia dell’epoca, Gianni de Gennaro, nei possibili depistaggi delle
indagini sul G8. Come non sapremmo nulla della mega truffa sui farmaci
appena scoperta da Guariniello a Torino. Come non sapremmo nulla della
mega truffa sui rifiuti appena scoperta, coi 25 arresti dai
magistrati di Napoli, per quanto riguarda la Campania.
Non sapremmo nulla quello che ha fatto
Mastella, la sua famiglia e
il suo partito, smascherati dall’inchiesta di Santa Maria Capoa
Vetere, poi passata a Milano. Non sapremmo nulla delle ruberie sui fondi
pubblici in Calabria, che
De Magistris ha scoperto e
infatti gli sono costate una dura punizione dal
Consiglio Superiore
della Magistratura, mentre alcuni colleghi gli stanno smontando le
indagini. Ecco, da questo punto di vista Clementina Forleo e De Magistris
con una legge come questa già in vigore da qualche anno sarebbero a posto,
in una botte di ferro. Perché se la legge avesse loro impedito di scoprire
gli scandali di bancopoli e della Calabria, loro non avrebbero pagato le
conseguenze quindi, almeno dal loro punto di vista, questa legge li avrebbe
lasciati lavorare in pace, proprio perché avrebbe impedito loro di lavorare
e di scoprire alcunché.
Allora, quali sono i motivi con i quali ci viene indorata la pillola. Ci
viene presentata questa legge come assolutamente
urgente e
necessaria. Oggi si sono mossi anche insigni tromboni per dare
copertura questa legge vergognosa. La prima è che bisogna tutelare la
privacy. Naturalmente
la privacy è già tutelata da una
legge, persino eccessiva, che è la Legge sulla Privacy che però ha una
clausola assolutamente ovvia. Cioè che la privacy può essere tutelata, salvo
esigenze di giustizia. Quando ci sono esigenze di scoprire reati e tutelare
le vittime di quei reati, la privacy viene meno.
Ciascuno di noi rinuncia a
un pezzo della sua privatezza per consegnare allo Stato la possibilità di
difenderci quando poi viene attaccata, non la nostra privatezza, ma la
nostra vita, la nostra incolumità, il nostro patrimonio, i nostri interessi.
La privacy non c’entra nulla. E del resto, quando si
chiede: “ma quando mai è stata violata la privacy dalle intercettazioni o
dalla pubblicazione delle intercettazioni?” rispondono sempre: “la povera
Anna Falchi che si è ritrovata un sms sui giornali che diceva “ti amo”. A
chi? A Ricucci. Che era che cosa? Suo marito. Pensate che violazione della
privacy far sapere che c’è una moglie che dice “ti amo” a suo marito. Deve
essere stato un danno irreversibile. Per il resto sono
tutte balle.
Dicono che ci sono troppe intercettazioni. E qui non si sa rispetto a cosa.
C’è un
numero ideale, un numero perfetto di
intercettazioni? Quale sarebbe? Il numero delle intercettazioni dipende dal
numero dei reati che si commettono. In Italia ci sono quattro regioni nelle
mani della mafia? Perfetto, avremo un po’ più di intercettazioni rispetto
alla Finlandia o alla Danimarca.
E poi non è vero che abbiamo troppe intercettazioni rispetto agli altri
paesi, perché negli altri paesi non si sa quante siano le intercettazioni.
L’unico paese di cui con certezza si sa quante intercettazioni si facciano è
l’Italia. Per quale motivo? Perché
in Italia le può fare soltanto la
magistratura e risultano tutte, dalla prima all’ultima, con tanto
di autorizzazione di un giudice terzo. Mentre all’estero le fanno i servizi
segreti, le forze di polizia, senza nessun controllo. Pensate, in
Inghilterra le fa perfino il servizio ambulanze. Ci sono 156 enti, compresi
gli enti locali, che possono fare le intercettazioni. In America le fa la
SEC, che è l’equivalente della nostra CONSOB, solo che quella funziona e che
controlla appunto le attività di borsa.
Quindi in Italia non è vero che ce ne sono di più, le controlliamo tutte.
Mentre all’estero ci sono, ma non incontrollate, quindi non si sa quante
sono.
L’argomento che fa più presa è che costano troppo.
Costano troppo,
ci dicono. E allora io vi do i dati. Due anni fa, l’ultimo anno dei
quali abbiamo le statistiche, le procure italiane, che sono 165, hanno speso
per intercettazioni 240 milioni di euro. Secondo altri calcoli il coso
sarebbe pure inferiore. Ma prendiamo per buono il più grosso, cioè 240
milioni di euro. Che erano 40 in meno rispetto all’anno prima. Sono quattro
euro per ogni cittadino. Quattro euro e qualcosa per ogni cittadino. La
domanda è: “siete disposti da dare quattro euro all’anno, cioè
quattro caffè all’anno, per sentirvi più sicuri e protetti contro
reati di ogni genere?”. Penso che la risposta, se la domanda viene posta
correttamente ai cittadini, sia sì.
Potremmo risparmiare? Certo, potremmo
averle gratis le intercettazioni. Sapete perché le paghiamo? Le paghiamo
perché lo Stato, quando da la concessione alla Telecom, alla Vodafone e agli
altri gestori telefonici potrebbero mettere una clausoletta nella quale c’è
scritto: “voi siete concessionari pubblici dello Stato italiano. Perfetto.
Avete un obbligo. Quando un magistrato vi chiede di tenere sotto controllo
un telefono, voi lo fate gratis. Invece lo Stato italiano paga i gestori
telefonici che sono suoi
concessionari. Per cui li potrebbe
tenere per le palle e fargli fare quello che vuole. Quando un magistrato
chiede a una banca: “fammi quell’accertamento bancario”, la banca mica si fa
pagare. Eppure la banca è un ente privato. Questi sono concessionari
pubblici e lo Stato italiano paga loro ogni intercettazione. E in più, ad
ogni indagine che deve fare, affitta un macchinario che non è proprio, da
un’azienda privata. Basterebbe comprarli una volta, i macchinari per fare le
intercettazioni e i costi verrebbero praticamente azzerati.
Quindi, vi stanno raccontando balle anche quando vi dicono che questa legge
è per risparmiare sui soldi. No, questa legge è per risparmiare sui
processi. A chi? A Berlusconi e alla classe dirigente. C’è un piccolo
problema. Berlusconi naturalmente ha
un processo in corso a Napoli,
d’udienza preliminare, insieme al suo amico Saccà, direttore di Rai Fiction
sospeso, perché?
Perché al telefono gli prometteva aiuti per una sua
attività privata, a Saccà, in cambio dell’assunzione da parte di Saccà di
alcune ragazzine, di alcune ragazzine che interessavano in parte a
Berlusconi, e in parte a un misterioso
senatore dell’Unione
che un anno fa, in cambio del piazzamento della ragazzina a Rai Fiction, a
spese nostre, avrebbe fatto cadere il governo Prodi. Pare, come ha scritto
Repubblica ieri, che ci siano altre telefonate ancora più sfiziose su questo
vero e proprio uso criminoso della televisione pagata con i soldi pubblici.
E allora? Bisogna impedire che vengano fuori, con una legge che salverà
migliaia di criminali, per salvare uno o due imputati.
Passate parola
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