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Il blog pubblica la lettera ufficiale, tenuta finora
segreta, inviata da Berlusconi al suo portalettere Schifani.
Uno scoop. Testa d’Asfalto e il Suo Riporto hanno poi concordato un testo per il
Senato che avrebbe fatto impallidire Ceaucescu.
“Caro Presidente,
come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato
al cosiddetto ‘decreto sicurezza’ un emendamento volto a stabilire criteri di
priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare
allarme sociale. Le voglio sottolineare che i processi che mi riguardano non
sono né urgenti, né destano alcun allarme sociale. Se così fosse i cittadini
italiani non mi avrebbero eletto, altrimenti sarebbero dei fessi come in
effetti sono. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di
offrire priorità di trattazione da parte dell'Autorità Giudiziaria ai reati più
recenti anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio
direttissimo e di giudizio immediato.
La materia mi è ampiamente nota e ha mia approvazione disinteressata,
lo posso testimoniare da prescritto a conoscenza dei fatti.
Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei
reati più urgenti e non di quelli che riguardano la mia alta carica e nel
frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali
necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur
nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali, eliminando la cronaca
giudiziaria, incarcerando i giornalisti e, come extrema ratio per
l’imputato, nel caso si tratti di Silvio Berlusconi, di ricusare i giudici.
I miei legali, che ho fatto eleggere per la mia necessaria protezione in
Parlamento, mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile
ad uno fra i molti fantasiosi processi (lo giuro sui miei figli, sono sempre
stato all’oscuro dell’esistenza di questo Mills) che magistrati di estrema
sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Lo dico a lei,
in privato, sono i soliti comunisti di merda. Ho quindi preso
visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta
dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di
utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un
Tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria.
Sono innocente, Craxi è morto innocente, non sono stato iscritto alla P2,
la tessera 1816 era intestata a un mio omonimo massone, piduista, golpista e
puttaniere.
Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto e ciò sarà oggetto di una mia
immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha
ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto
con il governo che ho avuto l'onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi
espressamente e per iscritto, come qualche milione di italiani che sto
intimidendo con i militari, di aver determinato atti legislativi a me
favorevoli, che fra l'altro oggi si troverebbe a poter disapplicare.
Quindi, ancora una volta, secondo l'opposizione l'emendamento presentato dai due
relatori della cui fedeltà sono certo, che è un provvedimento di legge a favore
di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta
forte per i reati più gravi e più recenti, non dovrebbe essere approvato solo
perchè si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e
incredibilmente coinvolto. Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel
mondo occidentale. Infatti la si può riscontrare solo nella Russia del mio amico
Putin che mi ha fornito preziosi suggerimenti su come tacitare Travaglio.
Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti
processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed
economici, ma che non sono mai riusciti a farmi entrare a San Vittore,
che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà
giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello
Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa
prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata
riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte
Costituzionale. In realtà non è così, ma come direbbe il mio ispiratore
politico, grande uomo, grande italiano, di cui non voglio assolutamente
condividere la fine a Piazzale Loreto, il Cavalier (anche lui!) Benito Mussolini,
il mio grido di libertà è: “Me ne frego!”. La informo quindi
che ordinerò ai miei impiegati del consiglio dei ministri di esprimere parere
favorevole sull'emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per
evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è
impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato anche se è
un delinquente. Cinque anni da premier, sette da Presidente della Repubblica
sono un lasso di tempo sufficiente per non farmi mai più processare.
Prima della lettura di questa importante missiva batta i tacchi e ordini il
“Saluto al nuovo Duce”.”
Baciamo le mani, Silvio Berlusconi.
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