Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta
Sabur
Racconti d’amore e di massacro
di Alda Radaelli
prefazione di Maria Pace
Ottieri
postfazione di Mario
Boccia
giovedì 4 dicembre ore 21,00
presso la
sala Carlo Porta della
Biblioteca Comunale Riccardo Bacchelli
via Cesare Battisti 56
Vimodrone (Milano)
Sarà presente l’Autrice
Letture a cura di
Arianna Scommegna
Vivere e
morire dentro la Sarajevo assediata
Vivere con la
popolazione assediata, sotto le bombe e con la fame: è quanto Alda Radaelli,
giornalista capace di suscitare grandi simpatie e antipatie, senza vie di mezzo,
ha fatto a Sarajevo tra il 1992 e il
1995.
Il risultato di questa esperienza dura e
provante è Sabur, un affresco impedibile di una guerra sporca che ancora
oggi condiziona gli equilibri europei e la vita di qualche milione di persone.
Perché Sarajevo è un caso emblematico che incombe come una spada di Damocle su
tutti noi europei.
“In una città che ha perso 10.000 abitanti
fatti a brandelli dalle granate, in cui ogni uomo ha vissuto un’esperienza di
trincea tra le peggiori, che dovrebbe averlo reso duro e insensibile, per quel
poliziotto sparare un colpo di pistola a un cane randagio morente è come sparare
a sangue freddo a una persona che ti chiede aiuto… Quel cane non appartiene a
nessuno ma nessuno si sente di abbandonarlo. Questo è il mistero di Sarajevo”
(dalla prefazione della scrittrice Maria Pace Ottieri).
“Saluto
Alda, ricordando una frase del mio amico Izet Sarajlić, conosciuto a Sarajevo,
durante l’assedio. Quel giorno aveva ricevuto a Roma il premio Moravia e avevamo
fatto tardi, rimanendo a bere qualche bicchiere in più, seduti a tavola. Con lui
e Sinan Gudzević, camminavamo verso l’albergo, vicino piazza Navona. Non mi
sembrava possibile essere lì con loro, eppure parlavamo da vecchi amici.
Salutandolo gli dissi qualcosa di banale. ‘Nel bene e nel male, questa
esperienza mi ha cambiato la vita. È stata una fortuna averti incontrato, Izet’.
Rispose: ‘Sì, Mario, ma pensa bene. Sarebbe meglio se non ci fossimo incontrati
e la nostra vita rimaneva com’era’. E mi abbracciò”
(dalla postfazione del fotoreporter Mario Boccia).
L’autrice:
Alda Radaelli si
occupa di giornalismo e fotoreportage sul tema dei diritti umani. Ha una lunga
dimestichezza con la ex Jugoslavia e l’Albania, da dove nel 1965 ha pubblicato i
primi reportage per
Il Giorno.
Ha vissuto dentro la città di Sarajevo dal 1993 al 1997, nel corso e dopo la
fine dell’aggressione alla Bosnia.
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La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta il nuovo libro
Morte agli
Italiani!
Il
massacro di Aigues-Mortes 1893
di Enzo Barnabà
prefazione di Gian
Antonio Stella
introduzione di
Alessandro Natta
venerdì 5 dicembre, ore 20,45
presso il centro Il
Melograno
via Marsiglia, SANREMO
Sarà presente l’Autore
L’emarginazione sfociata in tragedia quando gli emigranti – in questo caso in
Francia – eravamo noi
Il massacro di Aigues-Mortes,
che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla
inferocita, rappresenta un episodio capitale nella storia dei rapporti tra
l'Italia e la Francia.
«Il libro di Enzo Barnabà è
una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di
emigranti vittime di odio razzista, come ha fatto il vescovo di Padova
denunciando “segni di paura e di insicurezza che talvolta rasentano il razzismo
e la
xenofobia,
spesso cavalcati da correnti ideologiche e falsati da un'informazione che
deforma la realtà”, si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano
altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più»
(dalla prefazione di Gian Antonio Stella).
«Il merito e il pregio del
lavoro di Enzo Barnabà consiste nell'averci dato finalmente una precisa,
puntuale ricostruzione di un fatto per tante ragioni memorabile e nell'indurci a
essere vigili nella realtà di oggi» (dall’introduzione postuma di Alessandro
Natta).
L’autore
Nato nel 1944, ha studiato
lingua e letteratura francese a Napoli e a Montpellier e storia a Venezia e
Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e
della Liguria e ha svolto la funzione di aggiornatore dei docenti di lingua
francese della provincia di Imperia. A Ventimiglia ha fondato il Circolo “Pier
Paolo Pasolini”. Ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura
italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto
culturale ad Abidjan (Costa d’Avorio), Scutari (Albania) e Niksic (Montenegro).
Vive a Grimaldi di Ventimiglia. Tra i suoi libri:
Fasci siciliani a
Valguarnera, Teti, 1981;
Contextes. Grammaire française à l'usage des Italiens, Loescher, 1994;
Le ventre du python, romanzo, Editions de l'Aube, 2007; Sortilegi, racconti,
Bollati-Boringhieri, 2008 (con Serge Latouche).
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La casa editrice
Infinito
edizioni
vi invita alla presentazione
del libro
di Andrea Griseri
prefazione di Federico
Audisio di Somma
con un saggio di Marco
Revelli
venerdì 5 dicembre, ore
18,00
presso la libreria Volare
corso Torino, 44 Pinerolo
Sarà presente l’Autore
Una fiaba
ecologica che narra del paesaggio e dell’ambiente perduti
La mite e
saggia follia che coglie uno psichiatra nella sua disperata, grottesca,
titanica, divertente lotta per salvare una collina dalla cementificazione e
dalla lottizzazione. È questa la chiave usata per affrontare la più attuale
delle realtà italiane: la devastazione del territorio di tutti per
l’interesse economico di pochi.
«La
follia sembra sancita da una forza superiore e coinvolge, insieme al destino
del protagonista, l’ecologia di un mondo perduto»,
spiega nell’introduzione Federico Audisio di Somma, vincitore del premio
Bancarella, cogliendo dietro l’ordito della narrazione il significato nascosto e
metaforico della collina.
Fiaba ecologica, inno carico di simpatia viscerale per i reietti
(purché si tratti di reietti intelligentemente in controtendenza, cioè
simpatici), tentativo di ritorsione letteraria contro gli egoisti avidi che
consumano irreversibilmente la madre terra e protesta ironica e sommessa contro
il conformismo pervasivo e l’ipocrisia: qualche volta i diversi riescono a
vincere una battaglia, la musica neoclassica e il corpo di ballo psicolabile
riescono a respingere l’assalto delle ruspe ma il “generale” terminerà i suoi
giorni recluso per contrappasso in un manicomio. È questo il Memori@le della
collina. Ma soprattutto è una metafora dai molteplici significati, perché
«folli, più folli dei pazienti rinchiusi nella casa di cura del prof.
Geremia, sono i protagonisti “normali” del racconto. Quelli, appunto, che
dovrebbero incarnare la “normalità” del nostro modo di vivere quotidiano: il
geometra cementificatore, gli impresari edili, ingegneri, architetti, persino il
Sindaco, che svende l’habitat della propria comunità territoriale con svagata
nonchalance» (dal saggio finale di Marco Revelli).
L’autore:
Andrea Griseri
ha scritto tre
romanzi, numerosi racconti e la sceneggiatura
Il fungo di
metallo.
Ha anche all’attivo un progetto realizzato con Norma Colombero. È laureato in
Scienze politiche con una tesi sul tema, purtroppo attualissimo, della “Teoria
della guerra giusta”. È impegnato da sempre nelle battaglie ambientaliste.
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Infinito edizioni a Piùlibri
Vi aspettiamo,
dal 5 all'8 dicembre, alla Fiera del libro
di Roma
PiùlibriPiùliberi che si tiene al Palazzo dei Congressi (Eur).
Quest'anno abbiamo cambiato...piano!
Venite a trovarci al pian terreno, allo STAND C08.
Segnaliamo la presentazione del nuovo libro di Francesca Bellino
dal titolo Il prefisso di Dio. Storie e labirinti di Once, Buenos Aires
(prefazione del maestro Luis Bacalov) che si terrà sabato 6 dicembre
alle ore 18 in sala Turchese.
Un’occasione per fare un viaggio in un quartiere ebraico di
Buenos Aires alla ricerca dell'Undicesimo Comandamento. Rincorsa dal
numero 11, l'autrice si perde in infiniti labirinti di storia antica e
contemporanea e si lascia guidare dai personaggi che incontra sulla sua strada.
Una strada che parla di immigrazioni, ebraismo, credenze popolari e miracoli, e
tango in un diario-reportage che stimola il lettore in una personale ricerca di
un nuovo Comandamento per le attuali società plurali.
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La casa editrice
Infinito
edizioni
nell’ambito dell’XI
Meeting Internazionale delle Migrazioni
vi invita alla presentazione
del libro
Il nostro
viaggio
Identità
multiculturale in Bosnia Erzegovina
di Enisa Bukvić
prefazione di Predrag
Matvejević
introduzione di Francesco
De Filippo
martedì 9 dicembre, ore
15,00-18,30
presso Aula Magna del
Rettorato Università Politecnica Marche
Piazza Roma, Loreto, (An)
Sarà presente l’Autrice
La ricerca
dell’identità nelle proprie radici
e attraverso la dissoluzione di un mondo multiculturale
Un doppio viaggio sospeso tra
la vita dell’autrice, che oggi si definisce “bosniaca perciò multiculturale”,
e il dissolvimento della Jugoslavia.
Il racconto dell’esperienza
personale di Enisa Bukvić è al contempo la narrazione di un difficile cammino
interiore alla ricerca di una nuova identità – con i problemi d’integrazione
legati al suo essere straniera – e del tragico passaggio della ex Jugoslavia da
un’unità multiculturale alla guerra e al genocidio degli anni Novanta.
“Enisa Bukvić
aiuta non soltanto la nostra gente, dispersa in emigrazione, a veder meglio la
realtà presente e a evitare il ritorno di un passato tragico. Volevo con queste
righe salutare l’impegno di una compagna di strada, ringraziandola per quello
che ha fatto e che continua a fare”
(dalla prefazione di Predrag Matvejević).
Il libro ha il patrocinio
della Provincia di Crotone, Provincia di Caltanissetta, Co.Pros,
Eticamente e delle associazioni Bosna u srcu, Bosnia Herzegovina Oltre i
Confini – Piacenza
I diritti d’autore derivanti
dalla vendita di questo libro sono devoluti all’associazione femminile
“Viktorija 99” di Jajce, attiva nei settori della salute e della difesa
dell'ambiente.
L’autrice
Enisa Bukvic è nata a Bijelo
Polje (Montenegro). Laureata in Scienze agrarie a Sarajevo e specializzata in
Scienze dell’alimentazione a Roma, ha maturato una lunga esperienza lavorativa
dapprima nell’industria agro-alimentare jugoslava e italiana, poi nella ricerca
scientifica, nella formazione e nella cooperazione con organizzazioni non
governative (ong) italiane e internazionali. Dal 1998 lavora presso l'Oim
(Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Vive a Roma da vent’anni. Per
contattarla: enisabukvic@yahoo.com
La casa editrice
Infinito
edizioni
nell’ambito di Piùlibri
Piùliberi
vi invita alla presentazione
di
Il
prefisso di Dio
Storie e
labirinti di Once, Buenos Aires
di Francesca Bellino
prefazione di Luis
Bacalov
introduzione di Ivana
Costa
sabato 6 dicembre, ore 18,00
presso
Piùlibri Piùliberi sala Turchese
Palazzo dei Congressi,
Piazzale Kennedy 1 - Roma
Interverranno:
Titti Marrone
(il Mattino) e Lidia Riviello (poetessa e scrittrice)
Sarà presente l’autrice
Un viaggio
nel quartiere ebraico di Buenos Aires
alla ricerca dell'Undicesimo Comandamento.
Rincorsa dal numero 11,
l'autrice si perde in infiniti labirinti di storia antica e contemporanea
e si lascia guidare dai personaggi che incontra sulla sua strada.
Immigrazioni
vecchie e nuove, tradizioni e mistica ebraica, credenze popolari e miracoli,
tango porteňo e tango yiddish, la memoria e i fatti dell'attentato
all'Ambasciata di Israele e all'Amia e della morte dei 194 ragazzi nella
discoteca Cromañon, gli psicoanalisti del dopo crisi del 2001 e la
convivenza tra culture diverse sono alcuni dei temi trattati in questo
diario-reportage che cerca di stimolare il lettore in una personale ricerca di
un nuovo Comandamento per le attuali società plurali.
“Un viaggio in compagnia de
‘Il Prefisso di Dio’ apre le porte meglio di qualunque guida turistica non solo
a el Once e a Buenos Aires, perché Francesca Bellino racconta questi luoghi e
storie con la partecipazione vitale e affettuosa di una scrittrice attenta e
desiderosa di spaziare oltre e oltre e oltre ancora”
(Luis Bacalov).
“Once è un quartiere affascinante, pieno di
energia vitale, creatività e ricerche. Un quartiere che non si arrende. Di
queste battaglie passate, presenti e future tratta questo bel libro”
(Ivana Costa, Clarín).
Il libro ha il patrocinio
di Asal, Icei e ProgettoSur.
L’Autrice
Francesca Bellino è nata a
Salerno e vive a Roma. Giornalista, reporter di viaggio e autrice televisiva,
collabora con numerose testate quotidiane e periodiche, tra cui Il Mattino,
Il Foglio, Il Venerdì, Viaggi e D de La
Repubblica, il supplemento culturale del Clarin, Ñ. È autrice
dei saggi È ancora vivo! Lucio Battisti risorge attraverso i mezzi di
comunicazione (Sottotraccia, 2000) e Non sarà un’avventura. Lucio
Battisti e il jazz italiano (Elleu, 2004).
www.francescabellino.it
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La casa editrice
Infinito
edizioni
nell’ambito dell’XI Meeting
internazionale delle migrazioni di Loreto
vi invita a seguire le
presentazioni del libro
Mamadou
va a morire
La strage
dei clandestini nel Mediterraneo
di Gabriele Del Grande
introduzione di Fulvio
Vassallo Paleologo
che si terranno presso
l’aula magna del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, Piazza
Roma, Loreto:
- martedì 9 dicembre,
all’interno
della tavola rotonda Mediterraneo, nuova frontiera, il caso Libia.
Ore 15,00.
- giovedì 11 dicembre,
all’interno di
Mediterraneo cimitero delle speranze, ore 9.30
Sarà presente l’Autore
Un viaggio
affascinante sulle rotte dell’immigrazione, attraverso le storie
di chi ce l’ha fatta e di chi è perito per un sogno chiamato Europa
Il primo
reportage
in Italia
che racconta le vittime dell’immigrazione clandestina, l’invasione che non c’è e
i nuovi gendarmi di un cimitero chiamato Mediterraneo giunge alla
seconda edizione.
Dal 1988 oltre 12.000
giovani sono morti tentando di espugnare la
fortezza Europa.
Vittime dei naufragi, del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini,
delle nevi sui valichi, dei campi minati e degli spari della polizia. Mamadou
va a morire è il racconto coraggioso di un giovane giornalista che ha
seguito le rotte dei suoi coetanei lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al
Maghreb e fino al Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di
una generazione vittima di una mappa.
Il suo è anche un grido d’allarme su una tragedia negata, che chiama in causa
l’Europa, i governi africani e le società civili delle due sponde del
Mare di
Mezzo.
Dimenticare, rimuovere, rassegnarsi
alla normalità delle tragedie dell’immigrazione descritte in questo libro,
sarebbe come lasciare morire ancora una volta le persone vittime
dell’immigrazione irregolare. Ancora peggio sarebbe ritenere, come pure qualcuno
sembra fare, che queste tragiche storie possano avere un effetto pedagogico sui
“candidati” all’emigrazione clandestina
(dall’introduzione di Fulvio Vassallo Paleologo).
Il libro è tradotto in Germania e Spagna
L’autore:
Gabriele Del Grande è nato a
Lucca nel 1982. Laureato a Bologna in Studi Orientali, dal 2005 vive a Roma e
lavora per l’agenzia stampa Redattore Sociale. Nel 2006 fonda Fortress
Europe (http://fortresseurope.blogspot.com), l’osservatorio mediatico
sulle vittime dell’immigrazione clandestina. Un anno dopo segue le rotte dei
migranti in Turchia, Grecia, Tunisia, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania,
Mali e Senegal. Mamadou va a morire, la sua opera prima, è il racconto di
quel viaggio. Suoi i reportage Roma senza fissa dimora (2005) e
Biglietti di viaggio dalla Palestina (2004).
Per contattarlo: gabriele_delgrande@yahoo.it
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La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta il racconto inedito
di
Erri De Luca
Il cielo in
una stalla
realizzato in
collaborazione con l’Associazione Antigone,
cui vanno i
proventi delle vendite del libro
“Brutta notizia per il
sottotenente degli alpini Aldo De Luca, mio padre, di stanza in Albania: la sua
casa era stata colpita dai fitti bombardamenti dell’agosto del ’43. La guerra,
perduta su tutti i fronti, metteva in ognuno la speranza di uscirne senza troppa
perdita personale. Per lui non era più così, il solo suo possedimento era
crollato. Al sottotenente venne data licenza per casa bombardata. Partì alla
fine di agosto e arrivò a Napoli a inizio di settembre. Si presentò al comando e
poi al suo indirizzo in via Crispi, strada di buon nome. La rovina era grave. Fu
la sua fortuna...” (dall’incipit del libro del racconto di De Luca).
La seconda guerra mondiale e
un gruppo di uomini – tra i quali il padre dell’Autore – alla ricerca della
salvezza. Una vogata notturna in mare che diventa catarsi. Una stalla dalle cui
sconnesse assi del tetto, di notte, si intravede il cielo stellato.
Archivio Informazione
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