Io so.
Io so che la criminalità organizzata e la massoneria comandano in Calabria e
anche a Roma.
Io so che Luigi De Magistris è stato rimosso dai suoi incarichi
a Catanzaro ed espropriato delle sue inchieste per impedire che scoppiasse una
nuova Tangentopoli.
Io so che nove miliardi di euro di fondi europei, di cui i cittadini non hanno
alcun controllo, finanziano ogni anni le mafie, i
partiti e sono all’origine del voto di scambio nel Sud.
Io so che i padri di questa Repubblica, la seconda Repubblica, sono i
mandanti morali dell’omicidio di Paolo Borsellino.
Io so che in Parlamento siedono mafiosi, amici di mafiosi,
servitori di mafiosi, protettori di mafiosi e lo sanno molte Procure d’Italia,
molti giornalisti e anche molti italiani, ma non abbastanza.
Io so che la Procura di Salerno deve essere lasciata libera di indagare la
Procura di Catanzaro.
Io so che il tribunale per il Riesame ha dichiarato corretto il comportamento
tenuto dalla procura di Salerno e dal suo Procuratore Apicella.
Io so che non esiste alcuna guerra tra Procure, ma una Procura indagata, quella
di Catanzaro, e una che ha indagato nel rispetto della legge e dei regolamenti,
quella di Salerno.
Io so tutto questo, ma non ho le prove. Solo una montagna, una
colossale montagna di indizi.
Io so che Alfano ha il compito di proteggere Berlusconi dalla Giustizia e non la
Giustizia da Berlusconi.
Io so che quattro cariche dello Stato sono al di sopra della legge, come neppure
i re e i principi del Medio Evo, per non essere soggette alla legge, per non
farsi processare, per non finire in galera.
Io so che le cariche dello Stato al di sopra della legge e, quindi, fuorilegge
si chiamano, in ordine alfabetico: Berlusconi, Fini, Napolitano e Schifani.
Io so che un giornalista del Corriere della Sera, Vulpio, è stato rimosso dal
suo incarico dal direttore Mieli per aver riportato nei suoi articoli i nomi
eccellenti delle persone coinvolte dalle indagini in corso a Catanzaro da parte
della Procura di Salerno, e tra questi Nicola Mancino, vice presidente del CSM.
Io so che Paolo Borsellino incontrò a Roma Mancino, appena
prima della sua morte, e uscì sconvolto dal colloquio.
Io so che Apicella non deve essere rimosso da Alfano, il maggiordomo di Ghedini,
l’avvocato di Berlusconi che lo difende mentre percepisce i soldi da deputato
della Repubblica.
Io so, e lo sanno in tanti, che la Seconda Repubblica è nata per salvare
dalla galera, e forse dalla morte, molti politici contigui alla
criminalità organizzata.
Io so che la Seconda Repubblica è nata sulle stragi del ’93 e su accordi
occulti.
Io so che Luigi De Magistris va difeso, che Clementina Forleo va difesa, che
Luigi Apicella va difeso.
Io so che Napolitano sa, nel suo ruolo di presidente del CSM,
ma preferisce voltarsi, ogni volta, dall’altra parte. Dalla
parte dei partiti e della tenuta del Sistema.
Io so che ci sono 18 condannati in via definitiva in Parlamento, e un centinaio
tra inquisiti e condannati in primo o secondo grado.
Io so che le ultime elezioni sono state illegali e che i parlamentari sono stati
scelti dai capi dei partiti a tavolino e che non rispondono agli elettori, ma
agli interessi di partito o delle persone che controllano il partito.
Io so che Luigi Apicella non può essere lasciato solo, che non può essere
sospeso da nessun politico.
Io so che Luigi De Magistris deve continuare le sue inchieste “Why Not”,
“Poseidone” e “Toghe Lucane”.
Io so che Clementina Forleo deve rientrare in possesso dell’inchiesta sull’Unipol
ed essere libera di poter interrogare chiunque, anche Massimo D’Alema.
Io so che se la magistratura sarà soggetta al potere politico, se perderà la sua
indipendenza, quella che le rimane, per l’Italia non ci sarà nessun futuro e,
forse, non ci sarà più neppure l’Italia.
Io so che, per queste ragioni, il 28 gennaio 2009 sarò a Roma
alle ore 9, in piazza della Repubblica, insieme all’
Associazione dei familiari delle vittime di mafia.
Io so che, per queste ragioni, ogni cittadino italiano dovrebbe testimoniare a
Roma con la sua presenza.
http://www.beppegrillo.it
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