Il Senato, con voto contrario dell’Italia dei Valori,
ha approvato
l'articolo 50-bis del Ddl n° 773, un emendamento del senatore Udc
Gianpiero D’Alia al pacchetto sicurezza varato dal
governo.
L’emendamento avvia “la repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. Nei fatti, se
approvato, permetterà di reprimere la libertà di espressione e di opinione
in Rete (approfondimento nell’articolo di
Punto Informatico ).
Il reato di apologia e istigazione a delinquere è già previsto e
punito dalla legge, chiunque ne venga accusato oggi viene
processato e, se colpevole, condannato. D’Alia e i suoi mandanti
non vogliono attendere il processo, né la sentenza, vogliono
emettere subito il verdetto di colpevolezza obbligando i
provider ad oscurare da subito il sito. Poi, chi se ne frega del processo.
Un emendamento antidemocratico e
incostituzionale che cancellerà l’informazione in internet in un
soffio equiparando l’Italia alle uniche due nazioni al
mondo che hanno queste restrizioni: Cina e
Birmania.
L’emendamento sotto il pretesto di chiudere le porte a siti come
You Tube e Facebook in cui sparuti gruppi di
fanatici “inneggiano” a Raffaele Cutolo e
Salvatore Riina, nasconde ben altri obiettivi. Quello di oscurare
l’ultimo tassello dell’informazione, internet, che sfugge al controllo diSilvio
Berlusconi monopolista dell'informazione privata e di Stato.
Mi domando perché non oscurare le reti Mediaset visto che
inneggiano ad un assassino come Vittorio Mangano. Oppure
perché non sciogliere la Lega di Umberto Bossi che istiga
i padani ad armarsi di fucili contro “Roma ladrona” da cui i suoi
dirigenti prendono un lauto stipendio.
Se questo golpe non si arresterà alla Camera
scenderemo in tutte le piazze d’Italia. E ci rimarremo.
Se l’emendamento D’Alia divenisse legge il mio blog,
quello di Marco Travaglio, di Beppe Grillo,
di Byoblu, di Daniele Martinelli, di
Piero Ricca e di migliaia di altre voci libere
della Rete, sarebbero oscurati. Questo è l’effetto, ed il vero obiettivo,
di quell’emendamento carogna, ed il senatore D’Alia non
lo nasconde (come potete capire dal video di un internauta che riporto).
12/02/2009 Appello all'Europa (http://www.antoniodipietro.it)
Oggi a Bruxelles ho partecipato ad un seminario sulla giustizia
organizzato dal gruppo liberaldemocratico ed ho illustrato in una
conferenza stampa le linee guida dell’Italia dei Valori per le
prossime elezioni europee. Pubblico il video ed il testo del mio
intervento.
"Credo che le istituzioni europee, a cominciare
dalla Corte di Giustizia, la Commissione ed il Parlamento europeo, possono
fare ciò che non riesce a fare il Parlamento italiano: fermare le
leggi ad personam del Presidente del Consiglio, fermare il
bavaglio all'informazione e fermare la
denigrazione dei magistrati. Sono tutte attività che in Italia il
Presidente del Consiglio ed il suo governo stanno portando avanti per un
progetto dittatoriale. In Europa vogliamo far presente
che c'è una giustizia e un’uguaglianza dei cittadini che questo governo
non può distruggere.
L'Italia dei Valori, che partecipa oggi alla manifestazione per la difesa
della Costituzione, sin dal primo giorno del governo Berlusconi
ha fatto presente che con un Parlamento che viene
nominato da alcuni leader, con un Parlamento che non può fare
leggi se non approvare i decreti legge del governo, con un Capo
dello Stato a cui viene impedito di portare avanti le proprie
decisioni, con una magistratura denigrata, offesa, con la possibilità ad
ogni imputato di rifiutare il proprio giudice se non gli piace,
e con un organo d'informazione, soprattutto pubblica, totalmente
imbavagliata anch'essa, tanto che in queste ore si sta nominando
un Consiglio d'amministrazione come lottizzazione e spartizione tra i
partiti, se questa non è dittatura ne è l'anticamera.
Noi stiamo cercando di mettere un argine, una diga, prima che sia
troppo tardi.
http://www.antoniodipietro.it
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