Ecco chi avete votato!!!
Mastella è tornato, che spasso ...
Berlusconi da vespa: le 5 doma ...
La canzone della destra
Buongiorno a tutti, abbiamo fatto notte e forse si vede!
Per la Fininvest ieri non si è votato, ieri sera le reti Fininvest
non hanno dato alcun tipo di informazione interessante sul tema,
lasciando alla RAI e a Sky il compito di informare i cittadini italiani e questo
poteva già essere un segnale di come era finito il risultato elettorale o di
quello che si aspettavano i padroni, anzi il padrone della Fininvest, abbiamo
assistito a sceneggiate, macchiette televisive di ogni genere, Gasparri che
insulta una cronista dell’Unità che gli chiede un commento semplicemente al
voto, nervosetto Gasparri, anche molto intelligente, come abbiamo visto, la
Melandri che dopo aver visto ridursi di 7 punti in un anno i voti del suo
partito va a spiegare all’Italia dei Valori che invece ha raddoppiato i suoi
voti, che l’antiberlusconismo non paga, complimenti!
La Russa che chiosava le frasi di chiunque parlasse come se lui dovesse dare i
voti e le pagelle, in realtà La Russa come abbiamo saputo era uno degli
insegnanti della scuola per veline insieme a Brunetta e a Frattini, quindi
probabilmente è bene che i voti li dia alle veline con i risultati che abbiamo
visto, ma devo dire che la macchietta delle macchiette è il povero direttore de
Il Giornale, Mario Giordano autore di questo titolo nella
giornata di ieri l’ha colpito il fatto che il Partito Democratico ha perso
punti, cosa che era superscontata, anzi fino all’altro giorno si pensava ne
perdesse molti di più, non si è accorto che ha perso il governo, che ha perso il
suo padrone e il primo titolo era addirittura più avvincente perché il primo
titolo diceva che Berlusconi aveva mandato tutti a quel pais, in realtà molti
hanno mandato a quel pais Berlusconi e poi sul pais, cioè sul giornale spagnolo
che ha rilanciato lo scandalo dei voli di Stato e della mignottocrazia per usare
un termine caro a Paolo Guzzanti a Villa Certosa ci ritorniamo.
de Magistris e Catanzaro
Devo dire, commentando a caldo questi risultati dopo la notte dei dati, che
un dato mi sembra subito importantissimo, un dato che qualcuno potrebbe definire
locale, in realtà secondo me è un dato nazionale, forse uno dei più importanti
dati nazionali che noi abbiamo da commentare, cos’è successo a Catanzaro?
Qui sono successe delle cose che su questo blog e in questa rubrica, sul blog di
Beppe, sul blog nostro voglio scendere, a Annozero, abbiamo trattato molto e
siamo stati tra gli unici, tra i pochi a farlo, a Catanzaro l’Italia dei Valori
che candidava l’ex sostituto Procuratore De Magistris di Catanzaro, cacciato
proprio per aver scoperto il letamaio politico, affaristico – giudiziario di
Catanzaro, della Calabria e in parte anche della Lucania, l’Italia dei Valori
alle ultime elezioni aveva il 2,7/2,8%, oggi è al 18%.
La presenza di De Magistris ha fatto moltiplicare per 7 o per 8
i voti dell’Italia dei Valori, questo è un bellissimo segno che viene dal
profondo sud, sud che viene identificato con l’astensionismo, menefreghismo, la
sfiducia, qualunquismo, forse è la dimostrazione che quando si presentano
personaggi nuovi, credibili, onesti e cristallini che hanno lavorato e pagato
duramente per il loro lavoro, il sud risponde e il voto di Catanzaro è uno dei
più bei segnali che vengono inviati alla classe politica o a quello che ne
resta, dalle elezioni di ieri, per il resto sapete che c’è stato un
astensionismo pari a 1/3 dei voti, un anno fa erano stati 1/3 tutti gli aventi
diritto che per una ragione o per l’altra non avevano votato o non avevano
votato in maniera valida.
Questa volta solo quelli che non hanno votato sono 1/3 degli aventi diritto,
quindi la nostra classe politica rappresenta gli altri 2/3 e poi vedremo quanti
di quelli che hanno votato, hanno votato in maniera valida, probabilmente sono
gli annullamenti delle schede etc., molto più cospicui e quindi la
rappresentanza della nostra classe politica, si avvicina paurosamente al 50%, ci
avviciniamo a una metà del paese che non si sente rappresentata, oppure che si
sente rappresentata da partiti che sono stati sempre considerati
marginali, brutti anatroccoli, quelli da tenere ai margini perché non
rispettano le regole della casta.
Questo è un altro dato molto interessante.
Il bibipartitismo fallito
Il terzo dato che mi sembra interessante è che il sogno o anzi l’incubo per
come la vedo io e penso di molti di voi, del bipartitismo è fallito, l’idea che
l’Italia possa essere ridotta a 2 partitoni, contenitori di tutto il contrario
di tutto, senza più un programma, senza più un’idea comune che era poi il sogno
di Berlusconi e Veltroni quando si stavano mettendo d’accordo nell’autunno –
inverno 2007, per spartirsi l’Italia e cacciare fuori tutto quello che non
rientrava nei due contenitori, tutti gli spuntoni della siepe dovevano essere
potati per lasciare in piedi soltanto questa siepe unica, questo regime unico,
il PD e il PDmenoelle come li ha chiamati Grillo è fallito, è naufragato,
Veltroni è già a casa da tempo, Berlusconi ha iniziato la sua
terza fase discendente, come sempre avviene quando comincia a governare, c’è un
periodo di rincoglionimento collettivo dovuto all’imbonitore, alle televisioni
al seguito, dopodiché quando si tocca con mano la truffa che lui sta mettendo in
atto, immediatamente lui comincia a precipitare.
Il problema qual è? E’ che poi quando finisce di precipitare e perde le
successive elezioni politiche, purtroppo le vince il centro-sinistra, il quale
ha il compito o almeno ha finora avuto il compito di far dimenticare alla svelta
le porcate di Berlusconi e di risuscitarlo dalle sue ceneri, questo è già
avvenuto 2 volte dopo il 1994 quando fu Bossi a far cadere Berlusconi e Prodi
vinse le elezioni del 1996 e i suoi alleati lo cacciarono nel giro di due anni,
dopo che aveva portato l’Italia in Europa e la cosa si ripeté
nel 2001 quando Berlusconi tra il 2001 e il 2006 governò 5 anni, ma dopo il
primo anno cominciò a perdere tutte le elezioni intermedie comunali,
provinciali, regionali e nazionali, referendum sulla Costituzione e europee e
poi il centro-sinistra riuscì a farsi così del male e così in breve tempo che
tra indulti, mastellate, risse varie etc., etc., riuscì a suicidarsi in un anno
e mezzo.
Questa volta vedremo se succederà, è chiaro che Berlusconi che pensava di
capitalizzare la propaganda con cui aveva ancora una volta rincoglionito la
maggioranza degli italiani nel suo primo anno di governo, invece va a sbattere
una bella nasata e la sua unica speranza è che il PD torni alle vecchie
abitudini dell’inciucio, spaventato esso stesso di quel piccolo tasso di
antiberlusconismo che aveva messo in campo nell’ultimo mese di campagna
elettorale nel tentativo di mascherare la nullaggine della sua opposizione,
staremo a vedere.
Sta di fatto che il sogno del bipartitismo è fallito, fallisce il progetto del
Partito del Popolo della Libertà che si proponeva di essere maggioritario e
addirittura autosufficiente, tant’è che Berlusconi ha sempre parlato di una
tendenza verso il 50% del suo partito in modo da poter fare a meno della Lega,
nell’ultimo periodo si era capito che non ci credeva neanche lui, tant’è che
aveva fatto delle avance addirittura a Casini, in ogni caso la botta che ha
preso ieri è molto più pesante di quella che lui stesso pensasse perché non solo
non è arrivato al 50, non solo non è arrivato al 45, non solo non ha superato il
40, ma non ha neanche confermato il 38% e qualcosa che aveva preso soltanto un
anno fa e si ritrova oggi al 35,3% dei voti.
Gli manca, cioè un 15% per avere la maggioranza nel paese e quel 15% non glielo
può portare neanche la Lega che sta appena sopra il 10, dall’altro lato il
Partito Democratico con la sua vocazione maggioritaria come la
chiamava comicamente Veltroni, un anno fa aveva preso il 33 e rotti e adesso sta
al 26,1, il che significa che sta esattamente alla metà dei voti che gli
sarebbero necessari per avere una vocazione maggioritaria e quindi
inevitabilmente dovrà tentare di allearsi con quelle forze che ha sdegnosamente
respinto alle elezioni dell’anno scorso, sinistra radicale e che intendeva
respingere dopo queste elezioni e cioè Di Pietro che invece gli ha portato via
anche le mutande!
I due partiti non sono autosufficienti, i due partiti non possono neanche
accontentarsi di qualche piccola alleanza che da soli non bastano a sé stessi
per fare maggioranza e neanche con l’aggiunta di qualche alleato ci arriveranno.
In compenso al di fuori del recinto PD, Pdl, detto anche Pd meno L c’è ben il
38% degli elettori italiani che non si riconoscono né nel PD e né nel Pdl e
sono, ovviamente sono frazionati in una decina di sigle, ma sono comunque tutti
gli italiani che non si rassegnano a morire o berlusconiani o Pidini, c’è il 10%
della Lega, c’è l’8% dell’Italia dei Valori, c’è il 6,5% dell’Udc c’è il 3,4 e
il 3,1 delle due liste di sinistra, più lo 0,5 del Partito Comunista dei
lavoratori di Ferrando, c’è il 2,2% di quell’accozzaglia male assortita che va
da Storace a Pionati a Raffaele Lombardo governatore della Sicilia ai
consumatori e ai pensionati, c’è il 2,4 dei Radicali che probabilmente se
avessero solo la Bonino senza Pannella avrebbero preso anche
più voti, poi ci sono varie liste autonomiste nelle regioni autonome che fanno
lo 0,7% e poi ci sono due liste di estremissima destra come Forza Nuova e come
la Fiamma Tricolore che prendono l’1,3 %, quindi 38,2% di italiani che non
vogliono stare né annessi al PD, né annessi al Pdl e ben il 15% degli italiani
hanno votati per partiti che non hanno superato il quorum e che quindi non
avranno rappresentanza al Parlamento europeo come non ce l’hanno perlopiù
neanche al Parlamento italiano e questo è un altro problema che va segnalato.
Penso che uno sbarramento ci voglia che non si può continuare a mandare in
Europa 40 partiti con magari un solo rappresentante, ma
probabilmente lo sbarramento del 4% è eccessivo e forse il 3, garantirebbe
l’ingresso di forze che comunque sono importanti, penso per esempio, mi dispiace
molto al fatto che non ci sia più al Parlamento europeo una parlamentare come
Monica Frassoni che lavorava molto bene sui temi dell’ambiente, a differenza del
suo partito, quello dei Verdi che si è suicidato e penso anche alla Bonino che
sicuramente in Europa avrebbe portato delle buone idee, a parte le idee sulla
giustizia che per i Radicali sono esattamente identiche a quelle di Berlusconi.
Quindi teniamo presente che ci sono un blocco del 35 Pdl, un blocco del 26 PD e
poi c’è ben il 38% degli elettori, la maggioranza degli elettori che non si
riconoscono nel bipartitismo, quindi quest’ultimo non lo vogliamo, è inutile
quindi che insistano lor signori, gli italiani non vogliono il bipartitismo e
non siamo pronti per il bipartitismo, ci possiamo accontentare di un sistema che
magari con uno sbarramento al 3%, lasci passare 5, 6, 7 partiti al massimo e
quelli possono bastare perché sicuramente la sinistra estrema deve avere una
rappresentanza, è molto pericoloso se non c’è una rappresentanza parlamentare
della sinistra estrema e allo stesso modo la destra estrema non si riconosce in
questa brodaglia del Popolo delle Libertà e infatti l’altro dato interessante è
che molti di quelli che prima quando c’era Alleanza Nazionale votavano Alleanza
Nazionale, adesso non hanno votato per il Popolo delle Libertà perché non
vogliono essere accomunati a Berlusconi, alla peggio alleati ma non accomunati a
Berlusconi e infatti alcuni di loro non sono andati a votare, anzi molti di loro
non sono andati a votare, alcuni di loro hanno votato Di Pietro
e alcuni altri come dimostrano i flussi, hanno votato per la Lega, soprattutto
nel nord – est, ma anche nel centro Italia.
L'antiberlusconismo paga
Un’altra delle cose che mi sembra si possano dire è che il povero
Franceschini con tutti i suoi limiti si è portato meglio del suo predecessore, è
vero che Franceschini prima era il vice di Veltroni, ma sicuramente tra il
cadavere politico di Veltroni e questo Franceschini che un po’ si muoveva, un
po’ si agitava, magari scompostamente, magari con delle gaffe, magari con degli
autogol, dei taffazzismi e dei fantosismi, però il fatto che nell’ultimo mese
gliele abbia un po’ cantate a Berlusconi, ha fatto sì che frenasse la frana e
non dimentichiamo che Franceschini quando ha preso in mano il Partito
Democratico, i sondaggi del Partito Democratico erano più vicini al 20, che al
25%, quindi Franceschini qualche punticino lo ha racimolato anche se poi ha
sbagliato completamente le candidature e infatti l’idea di mettere Cofferati, il
vecchio Berlinguer in Veneto, vecchi arnesi come De Castro nel
sud, sicuramente non hanno pagato.
Ma Franceschini ha fatto questo piccolo miracolo di salvare il salvabile di un
partito che era dato ormai per avviato alla deriva, come li ha recuperati quei
pochi punticini per evitare la debacle? Li ha recuperati con l’antiberlusconismo,
con quello che viene chiamato curiosamente antiberlusconismo, in realtà in altri
paesi si chiama semplicemente opposizione, da noi fa paura l’idea che
l’opposizione si opponga, ha parlato un po’ di Costituzione, la anche mostrata
proprio e poi ha parlato persino, pensate un po’, di questione morale, dopo
avere tanto disprezzato chi parlava di regime, di Costituzione, di questione
morale, di rischio di autoritarismo etc., etc., poi ha dovuto a sua volta fare
propri quegli slogan e è riuscito a abbacinare qualche lettore, anche se è molto
probabile che Franceschini verrà liquidato dalla vecchia nomenclatura che a
ottobre tenterà di riprendersi il partito, tanto per non fare nomi, d’Alema o
qualche suo prestanome tipo Anna Finocchiaro o tipo Bersani, in realtà sarà di
nuovo l’inizio della fine perché riprenderanno con gli inciuci e quindi
regaleranno a Di Pietro altri voti.
Credo che Franceschini dovrebbe ringraziare anche giornali tipo
Repubblica, L’Unità che hanno cavalcato gli scandali e l’hanno quasi
obbligato a occuparsi anche lui degli scandali di Berlusconi, anche se lui era
tutto spaventato all’idea di doversi occupare degli scandali di Berlusconi e
continuava a dire che questi scandali avrebbero fatto la fortuna di Berlusconi e
l’avrebbero agevolato, come avete visto non era vero niente, il bello è che loro
continuano a credere che l’antiberlusconismo favorisca Berlusconi e ogni volta
che lo praticano, in realtà guadagnano voti, ma poi si spaventano e quindi
smettono di fare l’opposizione.
La Lega, la Lega cresce di 2 punti rispetto alle elezioni dell’anno scorso, è
molto meno eclatante il successo della Lega rispetto a quello di Di Pietro però
comunque in un centro-destra che perde, la Lega intercetta qualche voto in
libera uscita e è la dimostrazione che quando si parla chiaro, magari dicendo
stronzate, ma si parla al proprio elettorato pur con soluzioni inimmaginabili,
indecenti, a volte xenofobe, ma però si dà l’impressione di rispondere a quello
che la gente chiede, poi la gente risponde.
E’ invece incoraggiante il fatto che nel centro-destra ci sia un 10% di elettori
che si dichiarano proprio antropologicamente estranei al modello berlusconiano,
infatti continuano a votare un partito come la Lega che ha molti leader anche
molto improbabili, alcuni decisamente impresentabili, pur di non votare per
quella coalizione che ha scritto Berlusconi Presidente, anche se Berlusconi non
potrà fare né il Presidente, né niente altro in Europa, perché già purtroppo è
Presidente del Consiglio in Italia.
Vince la società civile
Veniamo a Di Pietro, quest’ultimo è la migliore dimostrazione che
l’opposizione deve opporsi, che quando l’opposizione si oppone soddisfa i suoi
elettori e spesso soddisfa anche gli elettori degli altri partiti di opposizione
che invece non si oppongono, vedi Casini che ha avuto un minuscolissimo aumento
e vedi il PD che ha preso la batosta che sappiamo. La responsabilità che adesso
spetta a Di Pietro è enorme perché quest’ultimo ha raddoppiato i suoi voti,
quando si raddoppiano i voti, i rischi di imbarcare scorie di ogni genere sono
altissimi, altissimi soprattutto in un partito che ancora non si è dato i
necessari filtri per evitare certi ingressi e soprattutto per favorire certe
uscite, quindi ci vorranno dei buttafuori e ci vorranno dei cerberi all’ingresso
di quel partito, per evitare che tutti gli eserciti in rotta dei partiti
sconfitti o dal quorum o dalle loro divisioni o decisamente dagli elettori,
affluiscano lì dentro per riciclarsi in un partito che in questo momento
sicuramente offre il maggior numero di prospettive, proprio perché è molto più
piccolo rispetto agli elettori che ha.
Quindi penso che Di Pietro invece di pensare a togliere il suo nome dal simbolo,
quello non credo che… magari lo deve mettere più piccolo, ma comunque è stato
importante il nome perché il nome Di Pietro ricorda che quelli
sono coloro che hanno votato contro l’indulto, unici a votare contro in tutto il
centro-sinistra, ricorda che quelli sono coloro che si sono opposti etc., etc.,
quindi è chiaro che se uno ci mette la faccia deve metterci anche il nome,
questo secondo me è abbastanza secondario.
L’importante è che poi il partito diventi un partito, faccia dei congressi,
soprattutto a livello locale, perché è a livello locale che il rischio di
imbarcare le scorie è più alto, è a livello locale che quando magari il capo non
guarda qualcuno, fa entrare gente che poi scredita il buon nome di quel partito
che a livello nazionale si presenta con volti come quelli di De Magistris e di
tante altre persone per bene, che poi invece magari a livello locale si ritrova
con i soliti traffichini di sempre, è una responsabilità grossa perché le classi
dirigenti partono dal territorio e per partire dal territorio devono essere
elette con congressi regolari, ufficiali, codificati e normati con regole molto
precise, in modo che siano gli elettori a darsi la classe dirigente e non sia il
capo a nominare la classe dirigente, oppure non siano i quadri intermedi a
autonominarsi e a autoperpetuarsi facendo poi da tappo a quelle nuove energie
positive che invece possono crescere, ho partecipato a alcuni incontri con i
giovani che erano appena entrati nell’Italia dei Valori dopo la grande
manifestazione di Piazza Navona dell’8 luglio dell’anno scorso e ho visto che lì
ci sarebbero molte energie da sfruttare per fare una nuova classe dirigente.
Sicuramente il raddoppio dei voti di Di Pietro dimostra che era una leggenda
metropolitana quella che girava secondo cui Di Pietro era stato salvato da
Veltroni perché se Veltroni non faceva l’alleanza con Di Pietro, quest’ultimo
non avrebbe passato il quorum del 4% o dell’8% al Senato e quindi non avrebbe
piazzato nessuno, in realtà questo è un partito che come la Lega è in costante
crescita e non ha bisogno di nessun Veltroni per accedere alle istituzioni, non
come abbiamo visto in questa occasione, quando Di Pietro si presentava da solo,
ha raddoppiato i suoi voti, rispetto a quando si presentava con Veltroni.
Diciamo che l’alleanza dell’anno scorso fu di reciproca convenienza, non fu
certamente un regalo fatto dal Partito Democratico a Di Pietro.
Interessanti i rapporti interni alle due coalizioni, questo è un altro punto, la
Lega l’anno scorso aveva 1/5 dei voti rispetto al Popolo delle Libertà, adesso
quasi 1/3, Di Pietro aveva circa 1/8 dei voti rispetto al Partito Democratico,
adesso quasi 1/3, 8% Di Pietro, 26% Partito Democratico, l’anno scorso era 33 e
rotti contro i 4 e lo stesso avviene nel centro-destra, dove la Lega un anno fa
era all’8 e il Pdl era al 38, mentre adesso la Lega è sopra il 10 e il Pdl è al
35 e questo naturalmente sposta gli equilibri all’interno delle due
coalizioni, conterà di più la Lega e quindi sarà un elemento di
destabilizzazione del governo, pensate soltanto ai pedaggi che ha pagato
Berlusconi per seguire i leghisti sulla feroce politica di allontanamento
addirittura dei barconi degli immigrati in alto mare, senza neanche distinguere
quelli che avevano il diritto di asilo perché fuggivano da persecuzioni o da
guerre, pensate il pedaggio che ha pagato Berlusconi per quella politica feroce
e disumana con le proteste che il pur timido Vaticano ha avanzato e soprattutto
il mondo cattolico e quindi con addirittura condanne dell’O.N.U., quindi se la
Lega chiederà e pretenderà di più, ci sarà un allarme ancora più generalizzato
nel mondo libero rispetto a questa orripilante destra che ci ritroviamo in
Italia.
Un’altra cosa da dire è il cretinismo perdurante della sinistra radicale che
sommata insieme fa il 6,5%, potrebbe portare in Parlamento europeo 4 o 5 suoi
rappresentanti, invece ha pensato bene di dividersi con la geniale scissione di
Vendola etc., etc., così di quel 6,5% non ce ne faremo niente e
quel 6,5% degli elettori non avranno neanche un rappresentante. E’ il
bertinottismo suicida che continua con i suoi successori, si potrebbe dire:
peggio per loro, in realtà mi preoccupo molto per quegli elettori che non hanno
rappresentanza.
Infine vediamo Berlusconi, Berlusconi non ha più neanche il 50% dei consensi con
tutta la sua coalizione, se gli vogliamo aggiungere la Lega, arriva al 45%, se
gli vogliamo aggiungere, ma è tutt’altro che scontato anche la Mpa di Lombardo e
la destra di Storace che hanno fatto il 2% Berlusconi sta più o meno al 47% e
non rappresenta più la maggioranza degli elettori, naturalmente non la
rappresenta neanche la somma Pd più sinistra radicale, più radicali pannelliani
etc., etc. che insieme a Di Pietro vanno a totalizzare un 43/44%, ma è
interessante che questo governo dopo un solo anno di attività, non ha più il
consenso della maggioranza degli italiani, già faceva ridere sentire Berlusconi
millantare una popolarità del 75% quando proprio aveva fumato pesante, oppure
millantare un Pdl verso il 50, bene adesso non hanno il 50 neanche con la
Lega al loro interno e questo non significa che non abbiano il
diritto di governare perché sono stati incaricati di farlo un anno fa, ma
significa che dovranno tenere presente di non avere con sé neanche il 50% degli
italiani, degli elettori aventi diritto che hanno dato un voto valido come
abbiamo detto prima e che sono ormai meno del 60%, quindi in realtà se i voti
validi sono meno del 60% degli aventi diritto, vuole dire che tutta la
coalizione di Berlusconi, compresa addirittura la Mpa e la destra di Storace,
non rappresentano più del 30% degli italiani, teniamo presente quindi questo
dato.
Si è detto che è stata una brutta campagna elettorale, secondo me invece è stata
una bellissima campagna elettorale perché chi ha voluto parlare di valori,
Europa, programmi l’ha potuto fare nei comizi, ci sono candidati che in
televisione non si sono mai visti come Sonia Alfano che pare abbiano preso una
marea di voti, segno che la televisione da sola non basta più, si può anche
farsi conoscere tramite Internet e questa è la vera novità, oppure tramite il
solito contatto diretto del porta a porta e dell’incontro di piazza.
Le bugie hanno (ancora) le gambe corte
E’ stata una campagna bellissima perché finalmente sono venuti al pettine
alcuni nodi, si sono sgonfiate alcune balle che aveva raccontato Berlusconi, lo
scandalo Noemi ha sbugiardato le menzogne di Berlusconi e ha
confermato quello che aveva detto la sua Signora e cioè che Berlusconi non sta
bene di testa, è completamente squilibrato e è anche solito frequentare
minorenni, la faccenda degli aerei di Stato ha impensierito molto gli elettori
di una destra eventualmente superstite, legalitaria che si era indignata per il
volo di Stato di Rutelli e Mastella al Gran Premio, ma a maggior ragione si
indigna quando si vedono nani, ballerine, menestrelli e mignotte,
aviotrasportati a decine nella residenza privata per i sollazzi del Presidente
del Consiglio, le bugie sul terremoto stanno venendo al pettine e probabilmente
esploderà un qualche tipo di contestazione o di rivolta al prossimo G8, le bugie
sulla monnezza a Napoli si sono tradotte addirittura in una nuova inchiesta per
truffa su quella vera e propria baggianata gravissima e pericolosissima per la
salute che è il famoso inceneritore di Acerra, la monnezza che esplode a Palermo
e che viene addebitata da Berlusconi alle giunte di centro-sinistra quando
Orlando non governa più dal 2001 a Palermo, forse è monnezza fossile a questo
punto, Milano dipinta da Berlusconi come la nuova Africa, quando Milano è
governata dal centro-destra, praticamente dal 1992 quando arrivò Formentini
seguito da Albertini, dalla Moratti, con Formigoni che dal 1995 è sempre
governatore regionale, senza contare che il Milan sembra molto più
Africa che non Milano visto che sono quasi tutti di colore, uno dei
pochi che non lo era, cioè Kakà è stato appena venduto al Real Madrid, ma lo
annunceranno oggi perché fino a ieri bisognava bidonare anche i tifosi del milan
affinché votassero senza ancora sapere ciò che sapeva tutto il mondo e cioè che
Kakà era già dal Real Madrid.
Le bugie addirittura per smentire il governatore Draghi che ne
aveva detta una vera e cioè che c’è 1.600.000 italiani che rischiano, perso il
posto di lavoro, di trovarsi con il culo completamente per terra perché non c’è
neanche un sottilissimo ammortizzatore sociale che gli attutisca il colpo,
probabilmente sono anche di più di 1.600.000, ma il fatto che il governatore
l’abbia detto era già interessante, Berlusconi che dormiva evidentemente durante
il discorso come spesso gli accade, ha detto: ha fatto un bellissimo discorso
berlusconiano, poi ha scoperto che aveva detto che c’era 1.600.000 di persone
che stanno per perdere tutto e il governo non fa niente, allora Berlusconi dice:
i dati non ci risultano.
In realtà sono dati reali e forse addirittura sottostimati e infine le bugie
sulla sicurezza, a Roma 2 giorni prima delle elezioni sono state stuprate due
donne, una è stata stuprata e l’altra è stata salvata dal provvidenziale
intervento di un passante, la Questura ha nascosto la notizia per 40 ore e
soltanto quando un giornalista l’ha saputa per vie traverse e l’ha diffusa su
You Tube la Questura è stata costretta a confermarla, probabilmente aspettavano
a annunciare gli stupri, aspettavano che passassero le elezioni anche perché se
si fosse saputo prima, forse anche i romani avrebbero capito che non era vero
che gli stupri erano colpa della Giunta Veltroni e che arrivata la Giunta
Alemanno si sarebbe smesso di stuprare, probabilmente il problema dei delitti
impuniti è un problema un po’ più complicato e riguarda un’impunità diffusa a
macchia d’olio da questa classe politica infame e illegale, che naturalmente per
salvare sé stessa dai processi ha completamente sfasciato la giustizia,
autorizzando molti a cominciare a delinquere, avendo coscienza della quasi
certezza dell’impunità, probabilmente ci sarebbero meno delitti se ci fosse una
giustizia che invece di essere completamente distrutta dai politici, venisse di
nuovo finanziata, curata e resa efficiente ma non se lo possono permettere.
La funzione dell’informazione dunque in questa campagna elettorale, è stata
decisiva, l’informazione via Internet ma anche perfino su alcuni giornali,
perché i giornali hanno parlato tanto degli scandali di Noemi, degli
aerei di Stato, delle minorenni e del caso Mills soprattutto? Perché la
stampa europea alla vigilia del G8 ha messo nel mirino l’Italia e quando la
stampa europea si occupa dell’Italia facendo le domande giuste, anche i giornali
italiani sono costretti, sia pur con l’uso di interpreti che traducono gli
articoli della stampa estera, a dare conto di quello che gli altri dicono di
noi, anche se potremmo dirlo noi stessi, visto che siamo noi i protagonisti di
queste vicende e che queste vicende si svolgono sotto il nostro naso.
Menomale che ci sono il Pais, l’Economist, il Financial Times, i giornali
tedeschi, persino il Wall Street Journal, giornale ultraliberista e di destra
che ci raccontano quello che noi avevamo disimparato addirittura a vedere e a
notare e quindi quando l’informazione funziona, la democrazia si riattiva nella
sua circolazione e i risultati, come abbiamo visto, si vedono, l’abbiamo
scampata bella!
Berlusconi si aspettava il plebiscito per poter dare la spallata definitiva alla
già declinante democrazia italiana, è fermo al 35% che è ancora una cifra
enorme, ma non è una cifra che gli consentirà probabilmente di fare i suoi porci
comodi impunemente!
Vi aggiorno sul nuovo giornale - il Fatto quotidiano - che abbiamo in programma
per settembre, a oggi stiamo sfiorando le 20 mila prenotazioni per gli
abbonamenti, aumentano al ritmo di 2 mila al giorno, per prenotarsi bisogna
scrivere una mail con i propri dati a questo indirizzo mail: dettofatto@ilfatto.info,
avrete tutte le informazioni per abbonarvi a prezzi scontati prima del 31
luglio, questione di qualche giorno vi daremo tutte le modalità e tutte le
tariffe in modo che possiate scegliere, per chi non si può permettere un
abbonamento tutto di colpo, ci sarà anche la possibilità di pagarlo a rate
durante l’anno.
Abbonatevi, l’abbiamo scampata bella, passate parola!
http://www.beppegrillo.it
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