Italiani!!! E non rispose nessuno. Tra poco, nel 2011, ci sarà il
centocinquantesimo anniversario della nascita dell'Italia. Il tempo è volato.
L'italiano non è mai nato. In compenso la Nazionale di calcio ha conquistato
quattro mondiali, due li ha persi in finale. Un risultato apprezzabile, ma non
tale da giustificare le guerre di indipendenza (da chi?), l'occupazione del
Mezzogiorno, decine di migliaia di patrioti meridionali sterminati come
briganti, la Cassa del Regno delle due Sicilie depredata dai Savoia, la nascita
di mafia, 'ndrangheta, camorra, la fame nel Triveneto con milioni di emigranti,
il colonialismo straccione, due guerre mondiali, il fascismo, la perdita di
sovranità nazionale dall'occupazione americana nel 1945, l'ingerenza e la
prevalenza del Vaticano sullo Stato, la P2, le stragi di Stato, le migliaia di
assassinati nel dopoguerra, da Ambrosoli a Impastato, da Dalla Chiesa a Pasolini,
da parte dei poteri occulti, i servizi segreti deviati, Sindona, Andreotti,
Lima, Ciancimino, Riina, Craxi, Gelli, Provenzano, Dell'Utri, il territorio e le
città devastati, i servizi pubblici inesistenti, i partiti politici
autoreferenziali e predoni delle risorse pubbliche, Berlusconi, la peggiore
opposizione d'Europa, la distruzione del senso civico, la cancellazione
dell'informazione, il debito pubblico tra i più alti del mondo, un Parlamento
che pullula di condannati, un tessuto industriale allo sfacelo, una immigrazione
senza controllo e senza vera accoglienza, milioni di disoccupati, la burocrazia
peggiore dell'Occidente.
Il Re in fuga a Pescara, Craxi a Hammamet, Mussolini a
piazzale Loreto, lo psiconano con il piede sul predellino dell'elicottero e
l'altro nel lettone di palazzo Grazioli. L'italiano mafia, spaghetti, zoccole e
mandolino.Italiani!! E non rispose nessuno. Rossi di vergogna, verdi di rabbia,
bianchi di sgomento. Sentimenti tricolori. L'Italia è nata dal nulla e lì è
rimasta. Se 150 anni sembrano pochi per costruire una nazione, uno solo in più
potrebbe essere insopportabile. Il centralismo e le decisioni prese
nell'interesse della nazione sono scatole vuote, utili per il Ponte di Messina,
per la TAV o per le centrali nucleari, per le infiltrazioni mafiose negli
appalti. Davvero vogliamo altri centocinquantanni così? Italiani!!! E non
rispose nessuno.
Digital divide italiano e africano

La ong italiana Mlfm è in prima fila per combattere il
digital divide in Africa. In Congo, in Etiopia, in Ruanda. La
connessione a Internet sarà possibile anche nelle zone più isolate grazie alla
collaborazione con il centro Metid del Politecnico di Milano. Si partirà dalle
scuole secondarie dei diversi Paesi.L'Italia è la nazione più arretrata per il
digital divide in Europa con
7,5 milioni di italiani che non possono accedere alla Rete e spesso
non funziona neppure il cellulare. Nessuno ci batte per esperienza nel digital
divide. Per questo andiamo in Africa.
http://www.beppegrillo.it
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