Il primo Marzo 2010 dalla
Francia alla
Grecia i migranti sciopereranno e protesteranno contro il razzismo di
Stato in Europa. Una contestazione ispirata al 1 maggio 2006 negli Stati
Uniti, quando milioni di
indocumentados,
astenendosi dal lavoro, riempirono piazze e strade riuscendo a bloccare la
vita economica del paese.
Una giornata che è cresciuta moltissimo anche in Italia dopo il vergognoso
pogrom di San Nicola Varco,
Rosarno, e la crescente
insofferenza per il clima da apartheid prodotto dal
pacchetto sicurezza.
A Napoli la mobilitazione
convergerà in una manifestazione che partirà alle 11.00 da Piazza Garibaldi
e in una presa di parola in piazza Plebiscito che durerà tutta la giornata.
Invitiamo tutti a mobilitarsi!
Il governo cerca di fare degli immigrati il capro espiatorio della crisi
prodotta invece dalle loro politiche: disertiamo la guerra tra poveri per un
mondo libero dalle frontiere e dallo sfruttamento!
*Ascolta la diretta!* -
RADIOLINA
Guarda le FOTO DEL CORTEO:
[1] -
[2] -
[3] -
[4] -
Le foto del Cau su Flickr
Il sito "Primo marzo 2010"
Appello
in francese
Appello in
inglese
Appello in urdu
Video sul pogrom di Rosarno di Insu^Tv
Video sullo sgombero di
San Nicola Varco di Radio Vostok
Video sullo sgombero di
San Nicola Varco di Insu^Tv
24/02/2010 1 marzo sciopero dei migranti
Ci sono giorni che hanno il potere di fare una differenza, il prossimo è uno
di questi.
Probabilmente un solo sciopero non cambierà quasi nulla delle condizioni
materiali delle migliaia di lavoratori migranti eppure c'è la necessità di
tirare un sasso nello stagno dell'indifferenza, dello sfruttamento brutale
nascosto dietro una patina di normalità, delle arance macchiate di sangue di
Rosarno degli stupri,
delle violenze e dei morti nei
CIE, delle persecuzioni
di tutti quelli, indigeni o migranti, che provano a rialzare la testa.
24 ore di astensione dal lavoro dei migranti per ribadire diritti fondamentali:
alla vita, al lavoro, a condizioni di esistenza dignitose, che dovrebbero essere
patrimonio di ogni essere umano, perché nessuna legge o nessuna disposizione
amministrativa dovrebbe poter condannare una persona alla detenzione ed alla
deportazione solo per la propria provenienza o
pelle. Una giornata a
vantaggio dei migranti ma non solo, perché non sono solo i migranti ad essere
ostaggio di una retorica
parafascista, diffusa a destra come a
sinistra, che vuole il
diverso come un perenne nemico, perché non sono solo i migranti ad aver paura
dei venti xenofobi che fischiano in Europa perché un nemico torna sempre comodo,
oggi il migrante, domani la donna, il dissidente,
l'antifascista o il
disfattista.
In un certo senso il 1 marzo è un giorno per tutti quanti quelli che non sono
ulteriormente disposti a tollerare che vite umane vengano distrutte e calpestate
in nome del profitto.
Appuntamenti :
26-02 h 21.00 incontro
sullo sciopero @ kinesis Tradate
27-02 h 15.00 presidio @
Cologno Monzese
27-02 h 15.00 @ Liceo Carducci Via Bertoldo 9 Milano
incontro sullo sciopero
28-02 h 15.00
presidio acqua e dignità a Zingonia
28-02 h 13.00 @ Piazza Selinunte Milano
Abba cup
28-02 h.19.30 @ Via S. Martino 20 Rho
Presentazione del
manuale: "Manuale di sopravvivenza urbana per migranti"
01-03 h 16.30/17.00 @ Viale Monza Milano
Manifestazione cittadina
- VIDEO -
01-03 h 17.00 @ Piazza DuomoMilano
lezioni in
piazza
02-03 presidio
antirazzista h 9.30 @ sesto san giovanni
- appuntamenti
nazionali
Aggiornamenti :
-Aggiornamenti audio da radio onda
d'urto
- da Milano [1] [2]
[3]
Approfondimenti :
► Comunicati/adesioni: [1]
[2] [3]
[4] [5]
[6] [7]
[8] [9]
[10] [11]
[12]
► Rassegna Stampa 1 marzo: [1]
[2] [3]
[4] [5]
► Leggi le Ftr: Indymedia Roma
- Indymedia Napoli
► Radiocane: Intervista
a Orhan Dilber
24/02/2010 Primo marzo senza di noi
La Roma antirazzista scende in piazza in una giornata di mobilitazione
contro lo sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici migranti. Nato
su ispirazione del primo marzo francese -
La
journée sans immigrés 24h sans nou - il primo marzo 2010 in Italia è
stato presentato come uno
"sciopero degli
stranieri" anche se uno sciopero vero e proprio non è stato proclamato
dai sindacati (a parte poche eccezioni a livello locale).
Nonostante questo, a Roma il primo marzo 2010 sarà una giornata di
mobilitazione per chi, migranti e italiani/e insieme,
intende costruire forme di conflitto contro lo sfruttamento, contro la
Bossi-Fini e il Pacchetto sicurezza, per reclamare diritti di cittadinanza
e per rilanciare la vertenza Rosarno.Dai flussi al lavoro, dalla scuola
al sociale, la politica del governo sull'immigrazione si traduce in
repressione e criminalizzazione, negazione dei diritti e degli spazi di
convivenza, intolleranza e campagne d'odio, fomentate da una propaganda
razzista e xenofoba. Il
Pacchetto sicurezza e il reato di clandestinità fanno degli immigrati
merce da sfruttare, in un contesto europeo che legittima la chiusura delle
frontiere, assicurando pieni diritti ai cittadini Ue e nessun diritto agli
altri.
Contro tutto questo nei mesi scorsi a Roma è nata un'ampia rete
composta da centri sociali, movimenti di lotta per la casa e associazioni
antirazziste, che si è mobilitata costruendo percorsi di resistenza
assieme alle comunità migranti, reclamando regolarizzazione, diritti
sociali e di cittadinanza per tutti e tutte, stop ai respingimenti e
chiusura
dei Cie.
In questo contesto si inserisce anche l'arrivo a Roma degli immigrati
africani che si sono ribellati a Rosarno e che, dopo essersi costituiti
nell'Assemblea dei lavoratori africani di Rosarno a Roma, stanno
costruendo il proprio percorso di lotta e di autorganizzazione, reclamando
il permesso di
soggiorno e la possibilità di lavorare con dignità.
A Roma le comunità migranti e le associazioni antirazziste
attraverseranno insieme la giornata del primo marzo, mettendo in campo
diverse azioni e mobilitazioni, che culmineranno nel
corteo
pomeridiano da Porta Maggiore a piazza dell'Esquilino.
Nel corso del pomeriggio si mobiliteranno anche i movimenti per il
diritto all'abitare che, dopo lo sgombero dell'ex scuola Grossi a
Centocelle, saranno davanti al Campidoglio per protestare contro
l'approvazione di un piano casa – tutto sbilanciato verso il privato e non
verso il pubblico – che non fornisce risposte adeguate all’emergenza
abitativa di questa città.
Appuntamenti:
h. 10:00
Protesta di fronte all'INPS (via dell'Amba Aradam, 5) per i contributi
versati e non recuperati
h. 10:30
Lezioni di clandestinità a Piazza Montecitorio, con studenti e
studentesse medi e universitari contro il razzismo.
h. 14.00 Conferenza stampa a piazza dell'Esquilino del Comitato
immigrati, che poi si unirà al corteo da Porta Maggiore
h. 16.00 Mobilitazione dei movimenti per il diritto all'abitare in
piazza del Campidoglio
h. 17:00
MANIFESTAZIONE DA PORTA MAGGIORE A PIAZZA DELL'ESQUILINO Troppa
(in)tolleranza nessun diritto! No al soggiorno a punti. Regolarizzazione
per tutte e tutti!
|
Casalbertone - Domenica afgana verso il primo marzo
Verso il primo marzo >> SAN PAPIER A CASALBERTONE
ore 10-18 terraTERRA
il mercato senza mercanti verso un'altra equonomia
(a Casalbertone ogni quarta domenica del mese)
ore 11:30 incontro in piazza
"PRIMO MARZO 2010: CONTRO IL RAZZISMO, PER I DIRITTI DI TUTTI"
Partecipano:
Richiedenti asilo e rifugiati afgani di Roma, lavoratori africani di Rosarno, Yo Migro, INsenINverso, Esc Infomigrante, Città dell'Utopia, Connettivo terra/Terra, Action Migranti, Laboratorio 53, Medici per i diritti umani
dalle 13:00 PRANZO E FESTA AFGANA
a cura e a sostegno dei "Dubliners of Afghanistan"
RETE SOCIALE CASALBERTONE
Primo marzo a piazza Esquilino
1 MARZO 2010
MOBILITAZIONE PER I DIRITTI DEGLI IMMIGRATI
24h senza di Noi
ORE 13.00-17.00
PIAZZA ESQUILINO, ROMA
Alla conferenza stampa, che si terrà alle ore 15.00 parteciperanno muratori, badanti, braccianti agricoli, ambulanti, con i propri strumenti di lavoro e divise, in sciopero.
L’iniziativa “24h senza di Noi” a Roma delle associazioni dei lavoratori immigrati e del sindacalismo di base è una giornata di lotta contro la crisi economica, le politiche del governo e le sue scelte che colpiscono i lavoratori italiani con licenziamenti, disoccupazione e precarietà, ma soprattutto gli immigrati, colpiti da leggi che li costringono a clandestinità, lavoro nero e ad una vita priva di ogni diritto e dignità.
Sarà a disposizione dei lavoratori immigrati a cura dei sindacati di base uno
SPORTELLO DIRITTI
con informazioni sulle leggi e sui contratti di lavoro.
Info: Tel. 0644361830, 3398127020, 3200380214.
PRIMO MARZO 2010. L'ITALIA
RIVENDICHIAMO I NOSTRI DIRITTI! INSIEME LO POSSIAMO FARE
Il primo marzo 2010 sarà una giornata di mobilitazione nazionale, il primo passo verso la costruzione comune di uno sciopero diffuso e generalizzato che veda in prima fila i lavoratori e le lavoratrici migranti in questo paese.
In questa fase di crisi sempre più profonda si acuiscono le difficoltà di chi vive e lavora in questo paese. Sono molti i lavoratori e le lavoratrici, immigrati o italiani, che non hanno il diritto di scioperare, perché non sono in possesso di un contratto regolare, oppure perché strozzati da condizioni di lavoro atipiche, per le quali è necessario immaginare altre forme di mobilitazione. Nonostante questo, la giornata del primo marzo potrebbe essere un momento di visibilità per tutte e tutti coloro che, migranti e italiani insieme, intendono costruire forme di conflitto nei loro luoghi di lavoro.
Dobbiamo smettere di accettare di essere considerate e considerati come una merce. Tutte e tutti.
L’INPS è l’ente che si occupa della previdenza per i lavoratori del settore privato. È lì che si conteggiano le pensioni e le indennità di malattia o infortunio. È lì che si decide il destino di molti lavoratori e lavoratrici che hanno fornito le proprie braccia e teste al lavoro.
In Italia si sta diffondendo sempre più l’idea che i lavoratori migranti siano una manodopera di riserva, che diventa un facile bersaglio su cui indirizzare la paura di chi, in tempi di crisi, vede assottigliarsi sempre più i propri mezzi di sostentamento. La ‘guerra fra poveri’ si scatena quando la tua sopravvivenza si basa su un ricatto continuo e finisce solo quando tutti e tutte ottengono gli stessi diritti.
Se un lavoratore straniero decide di tornare nel proprio paese, dopo aver dedicato il proprio tempo – e gran parte della propria stessa vita – alle imprese italiane, non ha diritto a una buonuscita per il periodo lavorato in Italia e perde tutti i contributi versati. Questa condizione, insieme alle mille altre che caratterizzano il lavoro ‘migrante’ in Italia, è inaccettabile.
La mattina del primo marzo invitiamo tutte e tutti a venire davanti alla sede dell’INPS, portando cartelli, slogan e gli oggetti che rappresentano il lavoro che facciamo.
Le persone non sono una merce!
Mettiamoci tutta la nostra forza e lottiamo! Solo così ci fermeremo alla felicità
PRIMO MARZO 2010
APPUNTAMENTO H 10:00 ALLA SEDE DELL’INPS
via dell’Amba Aradam 5 (San Giovanni)
r.a.p@autistici.org
http://rap.noblogs.org
Tutti i martedì sportello legale gratuito al Volturno Occupato, via Volturno 37
Primo marzo anche a Londra
“1° Marzo, una giornata senza di noi”
Protesta all’Ambasciata Italiana
Lunedì 1 Marzo, h13-14
14 Three Kings Yard, London W1K 4EH
La popolazione immigrata in Italia, Francia e altri paesi europei, guidata dalle Africane e dagli Africani, ha lanciato uno Sciopero degli Immigrati per l’1 marzo 2010 per protestare contro gli omicidi e gli attacchi razzisti, le aggressioni della polizia, i controlli sulle immigrazioni, le forme gravissime di sfruttamento e le condizioni inumane nell’agricoltura e in altri lavori. Mentre molti dei lavoratori agricoli sono uomini, anche le donne immigrate, tra cui le lavoratrici del sesso, sono l’obiettivo di questi attacchi.
La giornata comprenderà scioperi dai posti di lavoro, dalle scuole, dalle università, scioperi della spesa e manifestazioni in molte città. Anche gli immigrati di seconda generazione e la popolazione non immigrata partecipano ai comitati di coordinamento per contribuire a organizzare questa “giornata senza di noi”. (Per maggiori informazioni vedere questo link http://www.primomarzo2010.it/2009/10/chi-siamo.html.)
Vedi anche la dichiarazione “I mandarini e le olive non cadono dal cielo” (sotto) dall’Assemblea dei Lavoratori Africani di Rosarno a Roma (Gennaio 2010) a cui l’8 gennaio i razzisti spararono addosso e che reagirono contro l’attacco.
Come donne richiedenti asilo nel Regno Unito, e molte di noi sono Africane, sopravvissute allo stupor e ad altra tortura, madri, detenute senza processo, in miseria, che affrontiamo il razzismo nel Regno Unito come persone immigrate e non immigrate, ci organizziamo insieme per protestare e appoggiare lo Sciopero dell’1 Marzo.
All African Women’s Group Global Women's Strike
Payday men’s network
contact:
aawg2002@googlemail.com
womenstrike8m@server101.com
payday@paydaynet.org
http://www.allwomencount.net, http://www.globalwomenstrike.net
AP/PUNTI PER LO SCIOPERO METICCIO
Il primo marzo è un'importante giornata di mobilitazione europea per i diritti dei migranti e contro le leggi razziste. Molteplici e diffuse sono le forme di mobilitazione, le organizzazioni, i gruppi e i singoli coinvolti nel disegnare una nuova geografia della resistenza meticcia dentro la crisi.
Yo migro ha partecipato attivamente alla preparazione del primo marzo, perché crediamo sia urgente opporsi all’offensiva governativa, che con l’istituzione del permesso di soggiorno a punti e del tetto ai “figli di immigrati” nelle scuole (o addirittura nei quartieri!!) sta ulteriormente attentando alla vita comune nel nostro paese, segmentando e dividendo in base a supposti criteri di merito o “etnici”.
Il primo marzo può essere invece l’affermazione che la divisione orizzontale per governare la crisi può essere ribaltata in ribellione comune. Parlare di sciopero dei migranti è stato un azzardo, ma utile ad aprire una discussione cruciale. È possibile costruire uno sciopero generalizzato, sociale, di cittadinanza che abbia al centro il lavoro migrante e le rivendicazioni sociali di una società meticcia? Alcuni sindacati (la Cgil in particolare) hanno giustificato l’impossibilità di indire uno sciopero “solo” dei migranti perché sarebbe diventato uno “sciopero etnico”.
Ma chi pensa a uno sciopero solo di migranti? Noi preferiamo parlare di sciopero meticcio, come sperimentazione di nuove forme di conflitto nel tempo della crisi e del lavoro precario strutturale. Meticcio, perché se pensiamo fondamentale l’autorganizzazione dei migranti, crediamo anche necessario battersi insieme perché una parte del mondo del lavoro (il lavoro migrante) non sia sottoposto alla ricattabilità totale che vive oggi. Allo stesso modo in cui abbiamo lottato in questi anni per affermare che i diritti dei precari erano necessari ai diritti di tutti.
Sciopero meticcio come necessità materiale di conquistare diritti per una parte, per conquistarli per tutti. Sciopero meticcio perché animato insieme da precari, migranti, studenti. Forme di lotta da inventare, rivendicazioni da conquistare. Lo sciopero meticcio muove i primi passi il primo marzo per diventare urgenza dei prossimi mesi, per ribaltare la crisi che divide in lotte comuni che uniscono.
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