Con la sentenza di oggi la Corte costituzionale conferma che avevamo
completamente ragione nel definire la legge sul legittimo impedimento al di
fuori dello spirito e della lettera della Costituzione. La Corte ha infatti
dichiarato illegittime molte delle norme contenute in questa legge, la terza con
cui Berlusconi ha cercato di sfuggire alla norma che sta alla base delle
democrazie, quella per cui la legge deve essere uguale per tutti.
Purtroppo stavolta la sentenza, dopo aver fatto uscire dalla porta la pretesa di
impunità del presidente del consiglio, rischia di farla rientrare dalla
finestra. La Consulta afferma che ci può essere legittimo impedimento alla
presenza del premier nell'aula dei processi nei casi di attività preparatoria o
consequenziale alle funzioni di governo. Lasciare a uno come Silvio Berlusconi
uno spiraglio del genere significa che da domani ci sentiremo dire che tutto,
anche solo andare in bagno o soffiarsi il naso, è un'attività consequenziale
alle funzioni di governo.
Rimane quindi un solo e unico strumento per costringere Berlusconi a farsi
processare come devono fare tutti gli altri cittadini se vengono inquisiti: il
referendum dell'Italia dei valori di cui la Consulta ha stabilito la piena
legittimità. E' l'unica arma di cui dispongono i cittadini per cancellare una
legge che non è solo illegittima e incostituzionale, ma ancora prima è immorale
e ingiusta.
Per questo da domani noi dell'Italia dei valori ci impegneremo con tutte le nostre forze per affondare nelle urne del referendum quel che resta di questa legge vergognosa e chiediamo ai cittadini che credono nell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge di impegnarsi insieme a noi per chiudere una volta per tutte lo scandaloso capitolo delle leggi fatte solo per salvare Berlusconi dalle sentenze che lo aspettano.
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