Milano potrebbe
sperimentare da gennaio il ticket d'ingresso per le auto. Verdi:
"Strumento utile, prima potenziare mezzi pubblici"
Milano è la prima
metropoli italiana
ad aver annunciato di voler sperimentare il ticket per le auto che entrano
a Milano, la congestion charge, come viene definita dai tecnici che
si occupano di mobilità, proprio come sta da tempo facendo Londra,
megalopoli amministrata da Ken Livingstone che in pochi anni ha
raccolto molti soldi per il potenziamento del trasporto pubblico e ridotto
il traffico nella City di circa il 15%.
A dire il vero l’idea
che ha in testa la neo sindaca Letizia Moratti assomiglia poco a
quella di Ken il Rosso, semplicemente perché la Moratti punta a
far pagare tutte le auto, escluse le Euro 4, che entrano in città,
escludendo i residenti. Aspetto, quello della residenza, che ha fatto
infuriare i sindaci dell’hinterland, a cominciare da Giorgio Oldrini,
sindaco di Sesto San Giovanni.
Anche i Verdi
milanesi, pur
favorevoli allo strumento ritenuto utile, anche se non l’unico, per
ridurre congestione e inquinamento, chiedono prudenza per evitare che il
ticket venga “bruciato irrimediabilmente”. Prima di
tutto, dicono, è indispensabile potenziare il trasporto pubblico,
soprattutto nelle zone del capoluogo e dell’hinterland non servite o mal
servite da bus e tram, e coinvolgere i comuni di cintura.
Osteggiato per motivi
di consenso elettorale dai partiti della Cdl
che sostengono la Moratti in Consiglio comunale, il ticket è però
fortemente voluto dal sindaco e dall’assessore ai Trasporti
Edoardo Croci, indipendente proveniente dalla Bocconi, che già da
quest’estate ha annunciato, insieme alla Moratti, l’avvio del test dal
primo gennaio.
''Il nostro obiettivo -
spiega Croci – è di ridurre le emissioni del traffico del 20%,
partendo dal presupposto che a Milano entrano ogni giorno 763.500
veicoli, escluse le due ruote. Il 13,5% sono veicoli commerciali,
l'86,5% automobili. Di queste auto il 69,5% appartiene a
persone che non risiedono nel comune di Milano. Con l'applicazione della ‘pollution
charge’ contiamo di ridurre di 150mila unità il numero di veicoli
che entrano in città''.
Il ticket, nelle
intenzioni di Palazzo Marino, dopo il test di gennaio dovrebbe
entrare a pieno regime a primavera, quando saranno stati
installati i varchi elettronici di ingresso.
I partiti della Cdl però
di ticket non ne vogliono sentire parlare e stanno lavorando per
affossare l’iniziativa. Durante un vertice di maggioranza a Palazzo
Marino tenutosi il 4 settembre è emersa l’intenzione di trasformare la
congestion charge (definita da Ignazio La Russa, coordinatore
cittadino di An, una “gabella medievale”) in qualcosa di diverso, in una
semplice tassa rivolta esclusivamente alle auto non catalitiche che
entrano in città.
Un’assurdità per i
Verdi. Primo
perché le non catalitiche in circolazione “sono pochissime”, hanno detto
Carlo Monguzzi e Maurizio Baruffi, presidente cittadino e capogruppo in
Consiglio comunale. Secondo perché, hanno fatto notare, “un diesel Euro
4 inquina come una non catalitica a benzina”. La partita è ancora
aperta.
Un
interessante dossier sull'argomento è stato condotto dall'Istituto
Ambiente Italia.
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