La teoria del disegno dei meccanismi analizza come vanno strutturate le
istituzioni economiche e sociali in modo che producano gli effetti desiderati.
Ci dice se è possibile formulare gli incentivi adeguati affinché agenti che
perseguono il proprio interesse rivelino in modo veritiero la propria
informazione. E' una teoria che ha molte applicazioni. Il Nobel a Hurwicz,
Maskin e Myerson potrebbe attirare un rinnovato interesse su un tema di così
fondamentale importanza per la scienza economica.
La teoria del disegno dei meccanismi analizza come
vanno strutturate le istituzioni economiche e sociali in modo che
producano gli effetti desiderati. Un paio di esempi possono dare l'idea
dell'importanza dei temi trattati. Costruire una strada
Supponiamo che venga proposta la costruzione di una strada tra due
paesi, ma si ignora se il costo monetario supera i benefici monetari per
gli abitanti dei due paesi. La prima cosa che può venire in mente è
quella di chiedere agli abitanti dei due paesi quali sono i benefici
monetari, subordinando la scelta di costruire e la forma di
finanziamento crescono di benefici netti. Ma se l'approccio viene
applicato in modo ingenuo è destinato al fallimento. Supponiamo che chi
annuncia un valore alto per la strada sia tenuto a pagare di più. In tal
caso, ci sarà una tendenza a dichiarare un valore più basso di quello
reale, in modo da ridurre la quota di finanziamento a proprio carico.
Supponiamo allora che si decida di far pagare una quota fissa,
indipendentemente dal valore annunciato. Questo genera una distorsione
nel senso opposto: si ha un incentivo a sovrastimare il valore assegnato
alla strada; così facendo la strada viene costruita con più alta
probabilità e non si paga alcun costo addizionale. Una delle prime
applicazioni della teoria del disegno dei meccanismi ha proprio studiato
come fornire gli appropriati incentivi a dire la verità in situazioni
simili.
Scegliere un sistema elettorale
Un tema eternamente dibattuto è quello del disegno dei sistemi
elettorali. Consideriamo un altro esempio: esiste una carica da
ricoprire e tre candidati, A, B e C; il sistema elettorale è il
maggioritario semplice. Tutti i cittadini preferiscono il candidato A,
ma hanno opinioni diverse su B e C. Alcuni preferiscono B a C, altri
preferiscono C a B. Come devo votare? Purtroppo la risposta è: dipende
da come mi aspetto che votino gli altri. Se mi aspetto che nessuno voti
A, e quindi che A non abbia alcuna possibilità di essere eletto, allora
cercherò di "limitare i danni" votando per la seconda scelta. E lo
stesso faranno tutti gli altri. Ma in questo modo la predizione nessuno
vota A si auto-conferma. Gli elettori votano tutti per la seconda
scelta, e la prima scelta di tutti non riceve alcun voto. La teoria del
disegno dei meccanismi studia come strutturare i sistemi elettorali in
modo che tali indesiderabili situazioni non si vengano a creare.
Questi sono esempi di situazioni in cui la decisione ottimale da
prendere dipende da informazioni che non sono pubbliche; l'informazione
è invece decentralizzata, e per prendere le decisioni ottimali occorre
raccogliere tali informazioni. Il problema è che coloro che hanno le
informazioni hanno interessi che non coincidono necessariamente con
quelli della società. La teoria del disegno dei meccanismi ci dice se è
possibile formulare gli incentivi adeguati affinché agenti che
perseguono il proprio interesse rivelino in modo veritiero la propria
informazione e come arrivare a questo risultato.
"Pagare per avere l’informazione"
Il messaggio principale della teoria è: se si vuole ottenere
informazione occorre che chi la rivela lo faccia nel suo interesse. In
altri termini, non si può ottenere informazione gratis: in un certo
senso bisogna "pagarla".
Un esempio tratto dalla teoria del monopolio può
aiutare a chiarire il concetto. Consideriamo una compagnia aerea che ha
il monopolio su una certa tratta. Ci sono due tipi di consumatori,
persone che viaggiano per lavoro e turisti che viaggiano per diporto. I
primi sono disposti a pagare di più per il viaggio, diciamo fino a mille
euro. I secondi non vogliono spenderne più di 500. Che prezzi deve
praticare la compagnia aerea? Se la compagnia potesse verificare
l’identità di chi viaggia, ossia se si tratta di lavoratori o turisti,
farebbe pagare 1000 agli uni e 500 agli altri (questo non è affatto
irrealistico, basta prevedere un bello "sconto turista"; le compagnie
aeree lo fanno comunemente con gli studenti, la cui condizione è
facilmente verificabile). Ma non si può, lavoratori e turisti sono
indistinguibili. Che fare?
Una possibile soluzione è imporre l’obbligo di dormire il sabato sera
nel luogo di destinazione. Ai turisti non importa star fuori di casa il
sabato (lo farebbero comunque), quindi sono lo stesso disposti a pagare
fino a 500. Chi viaggia per lavoro invece non ha voglia di star fuori il
sabato, per cui è disposto a pagare al massimo 700, anziché 1.000 come
nel caso della tariffa senza restrizioni. A questo punto la compagnia
aerea può annunciare due tariffe. Una, con la restrizione del sabato,
verrà venduta a 500 (o poco meno), e verrà comprata dai turisti. La
seconda, senza restrizioni, verrà comprata dai lavoratori. Però il
prezzo più alto a cui si può vendere la tariffa senza restrizioni non è
1.000, ma 800. La ragione è che i lavoratori vanno convinti a comprare
la tariffa senza restrizioni, e questa deve essere sufficientemente
conveniente rispetto alla tariffa ristretta. Comprando a 500 la tariffa
ristretta il lavoratore ottiene 700-500=200, dove 700 è l’utilità del
viaggio ristretto e 500 il prezzo pagato. Se la tariffa ristretta costa
x, allora il lavoratore ottiene 1000-x comprandola. Tale valore deve
essere almeno 200, altrimenti il lavoratore preferisce la tariffa
ristretta, il che ci dà il prezzo massimo di 800. Questo "sconto",
rispetto al valore di 1000, rappresenta il prezzo che va pagato al
lavoratore perché riveli in modo veritiero la propria preferenza.
La compatibilità degli incentivi
Questo è un esempio della condizione di "compatibilità degli
incentivi": se vogliamo che qualcuno riveli in modo veritiero
la propria informazione - in questo caso, che viaggia per lavoro ed è
quindi disposto a pagare di più - bisogna farlo star meglio che nel caso
in cui occulti tale informazione - nel nostro caso, comportandosi come
turista, comprando la tariffa ristretta.
Una volta enunciato il concetto pare ovvio, ma le sue implicazioni sono
assai profonde.
Per esempio Myerson ha studiato, in un noto articolo scritto con David
Baron, la regolazione ottima di un monopolista che ha informazione
privata sui propri costi. Se si potesse osservare il costo del
monopolista si imporrebbe un prezzo uguale al costo marginale di
produzione; ma se il costo è informazione privata allora è necessario
soddisfare la condizione di compatibilità degli incentivi, permettendo
al monopolista con costi più bassi di fare più profitti; lo schema di
regolazione ottimo diventa alquanto complesso. Sia Maskin sia Myerson
hanno, inoltre, opposto contributi importanti alla teoria delle
aste, in cui il messaggio è simile: quando c’è informazione
privata sul valore che un compratore assegna a un oggetto è impossibile
costringerlo a pagare per intero il valore. Altre importanti
applicazioni della teoria sono state fornite in economia
pubblica (in particolare per le decisioni di produzione e
finanziamento dei beni pubblici e per la teoria della tassazione
ottima), nelle scienze politiche (disegno delle
istituzioni e dei meccanismi elettorali) e in finanza
(disegno degli schemi di incentivo per i manager e degli schemi di
finanziamento delle imprese).
La teoria del disegno dei meccanismi è ancora molto vitale, soprattutto
per quanto riguarda le sue applicazioni. Il Nobel è stato dato ad alcune
tra i migliori studiosi del campo, e c'è solo da sperare che serva ad
attirare un rinnovato interesse su un tema di così
fondamentale importanza per la scienza economica.
Per saperne di più: www.noisefromamerika.org
http://www.lavoce.info
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