Il programma elettorale per la scuola della
Casa delle liberta', in occasione delle elezioni politiche del 2001, aveva
come elementi caratterizzanti le tre "i": inglese, internet, impresa. Dopo
cinque anni ininterrotti di governo, caso unico nella storia della
Repubblica italiana, poteva essere vantato il raggiungimento di un
obiettivo, una di queste "i", quella relativa ad internet. Neanche per idea!
Un rapporto Eurostat (1) descrive il quadro delle conoscenze informatiche in
tutta Europa. L'Italia e' il somaro d'Europa: 6 italiani su 10 non lo sanno
usare. Piu' esattamente il 59% degli italiani non sa utilizzare il computer
a fronte di una media europea del 37%. Siamo i penultimi dopo la Grecia che
si attesta sul 65%. La classifica puo' essere riassunta cosi: Grecia (65%),
Italia (59%), Ungheria (57%), Cipro e Portogallo (54%), Lituania (53%).....
Gran Bretagna (25%) Germania (21%) Luxemburgo (20%), Svezia (11%), Danimarca
(10%). A nostra difesa si potrebbe sottolineare che l'alta percentuale della
popolazione anziana e' restia all'uso di nuove tecnologie, ma non e'
sostenibile neanche questa tesi. Scomponendo la popolazione per fasce di
eta' e prendendo in considerazione quella relativa ai 16-24 anni (che nel
2001 ne avevano 5 in meno) si scopre che siamo terz'ultimi, con il 28% di
ignoranti, dopo l'Ungheria (34%) e la Grecia (32%). Un disastro, insomma.
Colpa della scuola, cioe' degli insegnanti, della societa', in particolare
dei genitori, ma anche di ci ha governato negli anni passati. L'attuale
Governo vuole dotare l'intero Paese della banda larga per l'accesso a
internet. Un primo passo, certamente. Vedremo se dalle promesse si passera'
ai fatti. Sarebbe anche utile che nelle scuole si passasse dal pennino e
calamaio alla tastiera.
(1)
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/pls/portal/docs/PAGE/
PGP_PRD_CAT_PREREL/PGE_CAT_PREREL_YEAR_2006/PGE_CAT_PREREL_YEAR
_2006_MONTH_06/4-20062006-EN-AP.PDF
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