I giochi di guerra dell'Iran, oltre ad essere di grande effetto
mediatico, sono messaggi molto importanti volti a dimostrare la
determinazione iraniana nel voler consolidare la sua importante
posizione nella regione mediorientale. La sua valenza strategica risuona
ancora di più se si pensa al rifiuto dell'Iran di fermare il piano di
arricchimento dell'uranio, accelerando sempre più la sua fine ed un
probabile attacco da parte della coalizione americo-israeliana, che non
hanno per niente escluso tale ipotesi. L'Iran è sempre stato consapevole
dell'ostilità americana nei suoi confronti, del fatto che i contingenti
nemici siano già schierati lungo i suoi confini, e quelli di Iraq e
Afghanistan, tant'è che è stato ordinato in questi mesi il rafforzamento
militare dei confini. È stato dato il via a ben 17 manovre militari e
esercitazioni di guerra, con una vera e propria mobilitazione militare
per la formazione dell'esercito dinanzi ad un inaspettato attacco,
quanto più inevitabile e dovuto al rifiuto di ogni collaborazione sul
Programma di Energia Nucleare. Possiamo così dire che il destino di
Iraq, Libano, Afghanistan Siria, Sudan il Golfo Persico, e della stessa
Israele sono imposti da coloro che vogliono il controllo dell'Asia
Centrale.
Attualmente, i rappresentanti di una quindicina di paesi, tra cui la
Turchia, l'Iran, l'Arabia Saudita, il Kuwait, nonché i dirigenti di
molte entità della Federazione Russa e dei membri dell'amministrazione
di Vladimir Putin si sono riuniti a Kazan in occasione della riunione
del Gruppo divisione strategica Russia-Mondo islamico. La Russia inoltre
ha ottenuto lo statuto di osservatore all'interno dell'organizzazione
della Conferenza Islamica (OCI), e il suo sostegno verrà ben presto
sostenuto dal Venezuela che è stato ammesso all'interno della Lega
araba, sempre come osservatore. L'appoggio politico di Chavez alla
politica nucleare di Amadineajead, rappresenta senz'altro un duro
messaggio all'America che sta ora tentando di minare la
nazionalizzazione del petrolio venezuelano e la mordace resistenza
contro le lobbies del petrolio e quelle bancarie.
La Russia è il nuovo amico potente degli stati islamici, sostenendo le
sue iniziative sia in campo culturale, utilizzando la manipolazione dei
capi spirituali come Cavallo di Troia dell'islamismo, sia in campo
economico. Nel 1974, infatti, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti
hanno accettato di vendere all'Iran delle centrali nucleari americane di
Westinghouse. Questo ha dato l'opportunità all'Iran di entrare nell'Eurodif,
il consorzio europeo di arricchimento dell'uranio, acquisendo il diritto
di estrarre il 10% della produzione, e pagando alla Francia 1 miliardo
di dollari la Francia, e in caso di mancato rimborso, la Francia avrebbe
preso l'incarico dell'arricchimento dell'uranio. Lo Scià desiderava
preservare il Medio Oriente ed il Golfo Persico della corsa alla
proliferazione nucleare, e aveva deciso che il petrolio non doveva
essere utilizzato come combustibile ma piuttosto riserva dell'industria
petrolchimica. Fu per questo che decise di dare l'Iran le centrali
nucleari per la produzione di elettricità. Ovviamente questo non piacque
agli Inglesi, che dopo avergli fatto guerra, decisero di armare Saddam e
sostenere un conflitto che sarebbe dovuto durare 3 giorni: Ahmadinejad
sostenendo l'Iran e la lotta contro i sionisti non fa altro che portare
avanti una guerra contro i Banchieri per realizzare finalmente una
nazione indipendente energeticamente, sovrana delle proprie risorse.
Nonostante siano trascorsi venti anni, ci ritroviamo oggi nella medesima
soluzione, ossia con un allarme a rischio attentati, con un crimine
invisibile senza che nessuno se ne sia mai accorto.
La Russia infatti ha fornito all'Iran l'armamento, il nucleare civile ed
"esplorazione, estrazione e trasporto" di idrocarburi, lo sviluppo di
infrastrutture per il gas. E' interessante ai fini della nostra analisi
ricordare che la Russia, alla fine degli anni '70, aveva proposto
all'Iran un piano di arricchimento delocalizzato in opposizione alla
proposta europea, nel tentativo di controllare tutti i futuri mercati
nucleari nella regione del Golfo Persico e in generale in tutti i paesi
musulmani.
La dirigenza iraniana ha rigettato l'idea di rinunciare al programma
nucleare ai fini civili, respingendo l'offerta degli Stati Uniti delle
Garanzie di Sicurezze che lo avrebbe cautelato da un paese limitrofo e
ostile possessore della bomba atomica, ossia Israele.
L'offerta è stata rifiutata anche con molta indignazione, perché secondo
i mullah, l'Iran può difendersi facilmente perché detiene tutti i mezzi,
sia gli uomini che l'armamento.
Le "Garanzie di Sicurezza" andavano a mettere fine all'embargo
tecnologico americano in Iran ed volevano a risolvere tutti i problemi
del regime. Ma allora perché i mullah hanno rifiutato l'offerta
proponendo agli americani di costruire loro stessi una centrale in Iran?
Al di là del problema del nucleare militare, i mullah vogliono un
ufficiale riconoscimento da parte degli americani, per rafforzare così
il loro potere nella regione e nel mondo musulmano, dunque la proposta
era stata rifiutata perché non era stata avallata dall'America.
Intanto Ahmadinejad non ha messo solo in discussione l'esistenza di
Israele, ma anche quella del Consiglio di Sicurezza, cioè l'itero
equilibrio di poteri globale. Infatti il regime dei mullah, sostenuto
alla Lega araba, dal Venezuela ed il suo alleato Russo, tenda di
strappare il diritto all'arricchimento e così creare una giurisprudenza
nucleare che aprirà il via libera al Diritto alla Dissuasione. Lo stesso
principio che è stato alla base di tutti gli accordi attuali della
configurazione degli stati, e che ha causato la guerra fredda. Verrà
inoltre ridotto sempre più la posizione della Francia, che non avendo
petrolio né essendo più una delle 5 uniche potenze nucleari: dinanzi a
lei ci sarà senz'altro la Russia che ha un forte potenziale nucleare. Se
il regime dei mullah otterrà l'arricchimento sarà la setta islamica più
potente, pronta o a liberare il popolo iraniano o a venderlo alle
lobbies che offriranno di più. La Francia resta sempre dell'opinione
pro-islam, senza pensare però che contribuisce a rinforzare l'influenza
del regime dei mullah nel mondo arabo, o forse lo sa ma la situazione
interna di scontri sociali non le permettono di opporsi. Tuttavia,
teniamo a precisare ancora una volta, che l'Iran vuole avere accesso
alla produzione nucleare per abolire l'esclusività della Dissuasione.
Il problema non è la sicurezza di Israele, la sovranità del Libano o le
ingerenze della Siria o degli Hezbollah, ma è centrato sullo sforzo si
ottenere la libera proliferazione per mettere fine alla guerra fredda
tra due blocchi di pensiero. In tal modo si rimetterebbe in discussione
anche l'equilibrio dei poteri internazionali, una cosa che in un certo
senso è sicuramente voluta da Russia e Cina che intendono riportare a
proprio favore l'ago della bilancia dei poteri globali.
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