Puoi individuarli ad un miglio di distanza: bianco, di mezza età, sovrappeso,
i capelli tagliati corti per nascondere un cerchio di calvizie, la faccia
rossa, indossando una t-shirt della Harley Davidson e dei pantaloncini.
Ovviamente, tutto ciò è accettabile in Medio Oriente, tranne i pantaloncini.
Esclusi pochi luoghi come Beirut, indossare pantaloncini in Medio Oriente
non è esattamente rispettoso della cultura locale.
Ma quando sei un mercenario, suppongo sia dannatamente in basso nella tua
lista di priorità.
Poi c'era l'altro - l'ho notato a Chicago prima che ci imbarcassimo nel
nostro volo della Royal Jordanian per Amman. Un uomo bianco di circa 30
anni, occhi sgranati, che si guardava alle spalle continuamente, masticando
una gomma così forte da far protrundere i muscoli. Sul braccio destro, sopra
il pols, aveva tatuate delle fiamme blu che si innalzavano sotto la manica
fino a non so che punto del braccio. I suoi stivali da combattimento e il
suo zaino, entrambi marrone chiaro, lo rivelavano, nonostante indossasse
abiti civili.
Durante il mio viaggio mi sono seduto vicino ad uomo palestinese dalla
Cisgiordania. L'anziano gentiluomo lavora a Dallas, e sta andando il
pensione dal suo negozio di elettronica, che è felice di dirmi verrà ceduto
ai suoi figli. Sua moglie resta in Cisgiordania, che è il motivo per cui sta
tornando a casa. Gli ho chiesto com'è tornare a casa.
"Passo la notte ad Amman, poi il giorno dopo ci vuole a volte tutta la
giornata per attraversare il ponte e superare i check-point. Abbiamo il
confine giordano, il check-point israeliano, ed un altro check-point per
entrare nella Cisgiordania", dice. "Ogni volta ci tirano fuori tutte le
cose, le perquisiscono insieme a noi, poi se siamo fortunati ci fanno cenno
di passare".
Gli chiedo come si comporta con ciò, personalmente, senza perdere la testa.
"Oh, tutto quello che posso fare è ridere, perché se perdo le staffe, se
chiunque perde le staffe, i soldati [soldati di occupazione] se ne vanno per
3-4 ore finché non va loro di tornare. Dunque dobbiamo tutti restare calmi e
comportarci gentilmente e con dignità. Loro hanno tutto il potere. Noi non
ne abbiamo alcuno. Dunque cos'altro possiamo fare?".
Comportandosi come un tipico arabo, mi invita alla sua casa se mi dovessi
trovare in zona.
Atterrando nel caldo di Amman, ho lasciato l'aereo e sorpassato un uomo
giordano che aveva un piccolo pezzo di carta in cui si leggeva "Blackwater".
Senza dubbio è per uno (o entrambi) gli uomini che ho descritto prima... e
presto lo vedo stringere la mano al tipo che preferisce indossare
pantaloncini in Medio Oriente.
Non è cambiato molto nell'aeroporto di Amman, a parte il nuovo Starbucks.
Ovviamente, il Cinnabon era già qui almeno due anni fa.
Nel frattempo, è cambiato moltissimo nella regione da quando ero qui lo
scorso anno. Mercoledì, dopo che due suoi soldati sono stati catturati dai
combattenti di Hezbollah, il governo di Israele ha inviato truppe di terra,
sostenute dai caccia e dall'artiglieria, nel Libano del Sud. E' la prima
operazione di terra da parte degli Israeliani in Libano da quando si sono
ritirati interrompendo l'occupazione nel 2000. Proprio quello di cui ha
bisogno il Medio Oriente - un altro paese occupato; una mossa simile a
gettare benzina da jet in un fuoco che divampa violentemente.
Il primo ministro di Israele, Ehud Olmert, riferendosi a come il suo paese
risponderà al rapimento dei due soldati da parte di Hezbollah, ha detto in
una conferenza stampa congiunta con il primo ministro giapponese in visita,
Junichiro Koizumi, che "Il governo libanese è responsabile. Il Libano
pagherà il prezzo".
"Fedele alla sua politica preferita di punizione collettiva, Olmert ha
aggiunto, "... i responsabili dell'attacco pagheranno
Segue
17/07/2006 Questa sarà una Grande Guerra 2
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