Beirut porta Tel Aviv davanti alla Corte
internazionale di Giustizia per inquinamento. A luglio gli israeliani hanno
bomdardato la centrale di Jiyeh provocando il versamento di combustibile in
mare
Una causa contro Israele sta per essere avviata dal Libano
davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per i danni provocati
dall'inquinamento da combustibili del Mediterraneo e delle coste libanesi
dopo i bombardamenti che colpirono i serbatori di una centrale elettrica a
sud di Beirut. Ne dà notizia il ministro dell'ambiente libanese, Yakub
Sarraf, che cita una norma secondo la quale «un attacco intenzionale
compiuto con la certezza che creerà un danno ambientale diffuso nel tempo
può costituire un crimine di guerra». I serbatoi della centrale elettrica di
Jiyeh, sulla costa 25 chilometri a sud della capitale, furono colpiti due
volte con razzi e missili da caccia israeliani, il 13 ed il 15 luglio.
Dai contenitori fuoriuscirono circa 15mila tonnellate di combustibili
di vario tipo, delle quali soltanto 400 sono state finora recuperate. Il
ministro sottolinea che il danno è stato aggravato dall'impossibilità di
compiere gli interventi urgenti di disinquinamento a causa del proseguimento
del blocco aereo e navale sul Libano, durato 56 giorni, 22 in più rispetto
alla durata della guerra. Una compensazione dei danni subiti dall'ambiente
in Libano – un calcolo delle sole spese di pulizia delle coste indica un
ammontare di 100 milioni di dollari – sarà chiesta ad Israele sulla base di
quanto deciso in una conferenza di donatori svoltasi a Stoccolma il 31
agosto scorso.
12/09/2006 Libano, Militari Italiani contro Inquinamento (www.lanuovaecologia.it)
A 30 km da Beirut 30.000 litri di olio
combustibile fuoriusciti dalla centrale di Jiyyeh. Il pattugliatore Peluso
sarà in azione nell'area dell'impianto bombardato da IsraeleSalperà
domani mattina dalla base di Marisicilia il pattugliatore 'Peluso'
diretto in Libano per effettuare un'azione di disinquinamento dei fondali al
largo di Jiyyeh, a 30 Km a sud di Beirut. Lo comunica la Marina Militare
Italiana. Prima della partenza si svolgerà una cerimonia alla presenza del
ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, del sottosegretario ai
Trasporti Raffaele Gentile, del capo di stato maggiore della Marina Paolo La
Rosa e del comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto,
ammiraglio Luciano Dassatti.
Il pattugliatore, che è di stanza nella base di Messina, è una unità
con un equipaggio specializzato nell'azione di pulizia del mare.
L'operazione avviene dopo l'invio da parte del ministro Pecoraro Scanio di
una task force di sei esperti di Icram, Apat e Corpo delle capitanerie già
lo scorso 21 agosto per individuare le tipologie di interventi.
Nella zona dove è previsto l'intervento l'8 agosto era stato lanciato
un allarme in seguito al rapporto realizzato dal centro della convenzione di
Barcellona, Info-Rac, che segnalava la presenza di un pericolo ambientale
dopo il bombardamento della centrale elettrica Jiyyeh, che avrebbe devastato
almeno 120 chilometri di coste libanesi. In mare si troverebbero 30.000
litri di olio combustibile per impianto energetico. Al comando della nave
italiana c'é il tenente di vascello Federico Panconi
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