Singolare raccolta fondi quella
lanciata dall'esercito israeliano in varie città della West Bank. In
particolare è stata assaltata, ripulita e semidistrutta una filiale della
National Jordanian Bank a Nablus, insieme a 14 uffici di cambio tra Jenin,
Tulkarem e Ramallah. Il bottino finale dichiarato dai militari è di 5
milioni di shekel (un milione e 200 mila dollari circa) e 170 mila dinari
giordani (240 mila dollari), oltre a tre arresti. Le autorità palestinesi
denunciano anche il «prelievo» di documenti e computer. Non è stata emessa
ricevuta, ma l'operazione è andata comunque a buon fine. Solo che a Nablus
sarebbe stato usato troppo esplosivo. Da qui le simpatiche scuse alla
direzione della banca, per i danni al mobilio.
Analogamente al 2004, quando un'azione simile aveva fruttato 9 milioni di
dollari, provocando tumulti di piazza e la reazione della Giordania che si
sentiva personalmente alleggerita, l'esercito ieri spiegava come quei soldi,
provenienti da Siria e Iran, fossero destinati a Hamas, Jihad e Hezbollah.
Fatte le dovute proporzioni, sarebbe come se la magistratura italiana
contrastasse gli inghippi bancari nelle banche svizzere a cannonate e con le
teste di cuoio dei Ros.
L'immagine di una filiale stuprata dai corpi speciali, piuttosto che la
sovranità violata di uno stato, in quel caso provocherebbe ben altri
sussulti di coscienza. Visto il tasso di bombe a grappolo ultimamente
addebitato sul conto dei civili libanesi, verrebbe quasi da gioire per
l'impiego di queste tattiche «finanziarie». Se non fosse che Gaza è alla
fame e che la distruzione della sua economia è parte fondante di questa
guerra. «La guerra di cui il mondo non vuole sapere», titolava martedì The
Independent la sua prima pagina dedicata ai bambini palestinesi uccisi negli
ultimi mesi.
La notizia della «rapina in banca» si aggiunge così, come una spolverata di
zucchero a velo, sulla mattanza quotidiana. Considerando che ieri i raid
hanno ucciso un solo palestinese e i razzi Qassam lanciati oltre confine
hanno ferito un solo israeliano. Giornata quasi celestiale, con sottofondo
di risacca mediterranea e cinguettìo diffuso, perché da Bari arriva anche la
storia secondo cui israeliani, libanesi e palestinesi, complice la Fiera del
Levante, si coordineranno presto in materia di parchi naturali. Forse troppo
presto.
Marco Boccitto
Fonte:
www.ilmanifesto.it
21.09.06
Archivio27/01/2007 Archivio Giornata della Memoria
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