Non conosce tregua la strage sul lavoro.
Sono cinque le vittime dell'ultimo incidente che si è verificato a Molfetta
durante delle operazioni di lavaggio di un'autocisterna utilizzata per il
trasporto di zolfo: sono tutti rimasti intossicati dalle esalazioni.
Sull'incidente si è levata la voce del presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano: "Occorre assolutamente reagire alla tragica catena degli
incidenti sul lavoro e formulo l'auspicio che tutte le parti sociali possano
confluire sul testo del decreto legislativo da attuare sulla base della
recente legge sulla sicurezza e sul lavoro". È quanto ha detto ieri
Napolitano durante la visita ai cantieri navali del gruppo Ferretti di
Ancona, esprimendo preoccupazione per le morti bianche e ricordando appunto
il tragico incidente avvenuto a Molfetta. La nuova disciplina - ha
continuato il Presidente Napolitano - "sarebbe uno stimolo per procedere non
solo a garantire migliori condizioni di lavoro, ma anche per salvaguardare
la vita di chi lavora in condizioni difficili e spesso con retribuzioni non
esaltanti". È intervenuto anche il presidente del Consiglio Romano
Prodi: "Esprimo , con il dolore nel cuore, vicinanza e solidarietà
ai familiari dei cinque caduti sul lavoro a Molfetta. A nome mio e del
Governo ribadisco l'impegno per spezzare questa tragica catena di morte.
Proprio in questi giorni sono stati messi a punto ulteriori provvedimenti
che saranno sottoposti nelle prossime ore all'approvazione delle parti
sociali. Con l'adozione di questi atti il Governo sarà in grado di
completare in tempi rapidissimi il quadro normativo della sicurezza sui
luoghi di lavoro".
E proprio oggi, in una lettera inviata al quotidiano l'Unità,
il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha ricordato: "La tragedia di Molfetta
è un'ulteriore ferita per tutta la coscienza civile del Paese, che ci
impegna a presentare al più presto il Testo Unico sulla salute e sicurezza
per la sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri". Per Damiano le
sanzioni devono essere "proporzionali e calibrate sulla gravità delle
violazioni". "Concludere la delega - scrive il Ministro - è un atto di
responsabilità da parte di tutti: governo, opposizione e parti sociali".
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