Ricevo e pubblico la lettera di Marco Bazzoni, un operaio e
rappresentante per la sicurezza, sui caduti sul lavoro, di cui ogni giorno
pubblico un bollettino
ufficioso, per sensibilizzare l’opinione pubblica su uno dei problemi piu’
gravi del nostro Paese.
"Caro Antonio Di Pietro,
giovedi 29 maggio, nel giro di poche ore, sono morti sul lavoro 5 persone.
Spesso vengono trattati come un numero, ma non è cosi:
Santino Guida, 54 anni, muratore;
Stefano Locatelli, 30 anni, operaio;
Dario Ubertoli, 30 anni, operaio;
Salvatore De Moro, 73 anni, agricoltore;
Erminio Croda, 54 anni, agricoltore.
La politica, in questi giorni, è fortemente impegnata con il decreto
sicurezza. E' vero, c'è un'emergenza sicurezza nel nostro Paese, ma è quella sui
luoghi di lavoro, dove c'è una media impressionante di morti da
paese del terzo mondo, non da paese civile.
Cosa aspetta la politica ad occuparsi seriamente di questa emergenza? Cosa
aspettano, soprattutto, i sindacati confederali a proclamare
uno sciopero generale e una manifestazione nazionale a Roma? Forse i cinque
morti di giovedi, quelli morti nelle settimane passate, tutti gli infortunati e
gli invalidi non sono abbastanza?
Fino ad ora ci sono state solo delle "pezze" da parte delle istituzioni, ma non
è stata ancora data la soluzione di tutti i mali che affliggono i luoghi di
lavoro. Ci vorrà molto di più per fermare questa tragedia.
Vorrei rivolgere un invito a tutti: bisogna smettere una buona volta di
chiamarle "morti bianche", ma veri e propri "omicidi colposi".
Marco Bazzoni - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza"
http://www.antoniodipietro.it/
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