Avete sentito parlare già di Exa, la Mostra
internazionale di armi sportive, security, outdoor? Forse sì. Intanto, a
Brescia, sede dell'esposizione, crescono le contestazioni. Riflessioni a
margine della più grande fiera d'Italia sulle armi.
Bambini che
entrano tranquillamente accompagnati dai genitori e - altrettanto
tranquillamente - possono impugnare una pistola e prendere la mira?
Snipers e fucili per cecchini puntualmente camuffati come "armi
sportive" perché una nota degli organizzatori proibiva agli espositori
di usare certi termini per timore delle contestazioni? Coltelli e
machete adottati dalle migliori "agenzie di sicurezza" (eserciti
mercenari) nelle guerre in Africa? Beh, non avevate visto ancora nulla.
La riflessione di Anna Scalori sul sito Internet Italy.peacelink.org e
l’editoriale di Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia e
Unimondo.
"Ma quando avranno fatto tutto questo, io che vi parlo di Isaia,
dovrò ancora dichiarare la mia scontentezza, dal momento che l'anelito
del profeta si placa quando le spade si cambieranno in vomeri e non si
accorceranno, semmai, in pugnaletti e le lance si trasformeranno in
falci e non si ridurranno semplicemente in coltelli a serramanico.
Accontentarsi dell'accorciamento delle armi significa per me tradire la
profezia e avallare i compromessi" (Don Tonino Bello).
Exa 2007, la 26a Mostra internazionale di armi sportive, security,
outdoor a Brescia dal 14 al 17 aprile 2007 "si apre nel segno di
una nuova filosofia". Così si legge sul sito Internet
Brixiaexpo.it. "Una
manifestazione che segue nuovi criteri e considera l’apporto positivo
che questo settore offre alla società. Si percepisce quest’anno, a
spazio espositivo esaurito ed espositori in aumento, un grande interesse
per le due novità della mostra: l’Area D-Fence e l’Area Shop. Due spazi
delimitati all’interno dei Padiglioni, l’uno dedicato a tutte quelle
dotazioni e accessori che vengono utilizzati dalle forze dell’ordine al
fine di garantire una maggiore sicurezza per il cittadino; l’altro
dedicato alla vendita di prodotti del settore, secondo le normative
vigenti. Partendo dalla sua esperienza più che ventennale e rinnovandosi
nella formula, Exa ha anche quest’anno le carte in regola per proporsi
sempre più come momento importante per un settore il cui prodotto è un
riferimento qualitativo per eccellenza. Prova ne è il fatto che l’arma
sportiva italiana è al primo posto nel gradimento degli atleti di tutto
il mondo, ed è vincente in tutte le competizioni olimpiche e mondiali
con atleti dei più diversi paesi".
Exa è ormai diventato il salone di riferimento internazionale per il
settore delle armi sportive e dell'outdoor: 823 espositori nel 2006, tra
diretti e rappresentati in esclusiva, su una superficie espositiva di
20.000 mq. Nel 2006 la mostra si è chiusa ancora una volta con tutti
numeri record: nei quattro giorni di apertura, la fiera ha fatto
registrare più di 35 mila presenze, con circa quattromila operatori del
settore.
Mentre la crescita continua e costante della manifestazione
rappresenta una certezza per Brixia Expo, arriva la notizia che il
fatturato dell’export di materiale bellico italiano è più che
raddoppiato: l’industria dei cannoni del Belpaese ha fatto un vero e
proprio boom! Secondo l’annuale rapporto al parlamento del governo, nel
2006 il valore complessivo delle esportazioni autorizzate di materiale
bellico made in Italy è stato di 2.129 milioni di Euro, con una crescita
di più del 61 % rispetto al 2005 (era di 1.360 milioni di Euro).
"È preoccupante costatare che vendiamo armi in Medio Oriente e ad
altri Paesi, come gli Emirati Arabi Uniti o la Nigeria, dove si combatte
o dove vengono calpestati i diritti umani - denuncia Massimo Paolicelli,
della Rete italiana disarmo -. Il boom s’accompagna all’inesistente
volontà politica di percorrere la via della conversione dell’industria
bellica". E la rivista Altreconomia rileva che "è ancora San Paolo-Imi
la regina delle ‘banche armate’; nel 2006 sui suoi conti sono transitati
ben 446 milioni di Euro il frutto di transazioni internazionali per la
compravendita di armi".
La riflessione di Anna Scalori sul sito Internet
Italy.peacelink.org
EXA - mostra di armi sportive e da caccia; mostra di armi sportive,
security e outdoor; passione ed emozioni: così negli anni è cambiato il
titolo della mostra bresciana, che era e resta la terza a livello
mondiale (insieme allo Shot Show di Orlando e all'IWA di Norimberga) di
armi leggere e di piccolo calibro, arrivata alla ventiseiesima edizione.
Si tratta di un'importantissima vetrina della produzione armiera, che
anche quest'anno si svolgerà a Brescia a metà aprile, aperta al pubblico
oltre che agli operatori di settore, il cui giro d'affari non pare
soggetto a crisi: l'Italia è il quarto produttore e il secondo
esportatore mondiale di armi leggere e Brescia è la provincia leader di
questa produzione (quasi il 90%), soprattutto nel distretto della Val
Trompia (Beretta, Tanfoglio, etc.).
E da quest'anno Exa - passione ed emozioni, vedrà la presenza di due
importanti novità: l'area shop e l'area D-fence. La prima è "un'apposita
area esclusiva nella quale sarà possibile fare acquisti nei giorni di
svolgimento dell'evento, nel rispetto, naturalmente, delle normative di
legge previste per questo particolare settore" (e ci mancherebbe
altro!). La seconda, recita sempre il sito della mostra, consiste in
"una serie di stand, chiusi in una sorta di mini-padiglione, dedicati a
tutti gli strumenti e le attrezzature normalmente utilizzati dalle forze
dell'ordine ed in dotazione ai corpi istituzionali italiani ed esteri.
Data la particolare natura dei prodotti rappresentati e la loro inusuale
specializzazione, l'area non sarà accessibile al pubblico, ma solo agli
operatori accreditati all'ingresso. La scelta di istituire questo spazio
risponde alle richieste di un settore significativo della realtà
economica bresciana e non solo e va nella direzione di soddisfare quella
necessità di maggiore sicurezza per i cittadini".
Ed ecco che EXA, pubblicizzata da sempre come mostra di armi sportive
e da caccia, vanto della maestria e dell'imprenditorialità bresciana,
inizia ad ammettere ciò che realmente espone - armi da caccia e
sportive, ma anche pistole e revolver, articoli antisommossa (dai gas
lacrimogeni alle sagome a forma umana), fucili Sniper, etc. - e ciò che
veramente è: un occasione per la promozione armiera e la ricerca di
nuovi mercati interni ed esteri (EXA 2006 ha visto circa 35.000
visitatori, tra cui 3.500 operatori del settore di 30 Paesi diversi:
europei, nordamericani, russi); la pubblicizzazione delle armi al grande
pubblico come prodotto utile e importante per la propria sicurezza; la
promozione dell'ideologia del Superuomo alla "Rambo" e la logica della
"giustizia fai da te"; l'idea che un mondo armato non sia poi così male
e che la sicurezza sia legata alla dotazione armiera e repressiva delle
polizie (e degli eserciti) dei vari paesi del mondo.
Accanto a Exa da sempre sono fiorite le contestazioni e diverse sono
state le lotte, le strategie e le strade percorse, diversificati i piani
dell'impegno, gli interlocutori e i settori della società civile che di
volta in volta hanno preso posizione. Continuano anche oggi le proteste
e i tentativi almeno per sollevare il problema, ma sempre meno sono le
sigle e le persone impegnate e sempre più difficile è parlarne: nei
movimenti come nella chiesa, nei sindacati come nei partiti. Difficile
ma necessario. Per ricordare che le armi leggere sono state definite
dall'ONU "armi di distruzione di massa", che sono quelle usate dai
bambini soldato, nelle guerre di bassa intensità e dai cecchini, che
vedono una legislazione blanda e facilmente aggirabile. Per ricordare
che negli ultimi anni tre milioni di bambini sono stati uccisi dalle
tipologie di armi pubblicizzate a EXA e che le stesse sono spesso in
dotazione ai militari, marines in testa, e come tali sono vere e proprie
armi da guerra. Per riflettere sul bisogno di sicurezza, che è un
diritto fondamentale di tutti. Ma è una semplificazione fuorviante
pensare che la sicurezza e l'incolumità personale siano garantiti solo
dalle armi. Anzi, è proprio nel momento in cui la sicurezza valoriale e
quella strutturale dello stato sociale vanno in crisi, che la sicurezza
personale pare l'unica su cui ci si può non sentire impotenti, con
derive pericolose come la crescente militarizzazione del tessuto sociale
e, perché no, diventare un fiorente mercato per i produttori di armi
leggere. Ancora una volta emerge con forza la necessità di costruire
un'autentica cultura della pace, e lì si dirige il nostro impegno, che
renda i singoli e le collettività capaci di comprendere ciò che accade
sotto i propri occhi, in grado di riconoscere i passi compiuti ma di non
rinunciare all'utopia, di districarsi nella complessità con
lungimiranza, competenza e fantasia. Proponendo cammini percorribili.
Evitando facili semplificazioni. Cercando spazi per ripartire da scuole,
oratori, realtà aggregative e sedi istituzionali (l'Ente promotore della
manifestazione vede tra gli altri il Comune di Brescia).
Disarmare EXA significa porre seriamente il problema della produzione
armiera, della riconversione, di una nuova normativa che regolamenti
l'intero settore delle "armi comuni da sparo" (la legge 185/75 è
relativa solo alla produzione/commercializzazione bellica), della
sicurezza basata sulla possibilità di aggregazione, sulla praticabilità
e sulla vivibilità delle aree urbane; significa sottrarsi alla logica
dell'impotenza o del male minore (se non le costruiamo qui le armi le
farebbero comunque da qualche altra parte), non cedere alla tentazione
della giustizia ‘fai da te’, all'idea dell'arma come oggetto banale o
semplice accessorio (Exa propone anche piccole pistole in diversi colori
così da poterle abbinare alla borsetta!) o all'idea liberista del
mercato senza limiti".
D-fence
Una fondamentale innovazione dell’edizione 2007 di EXA sarà l’apertura
di un’area denominata D-Fence, una serie di stand, chiusi in una sorta
di mini-padiglione, dedicati a tutti gli strumenti e le attrezzature
normalmente utilizzati dalle forze dell’ordine ed in dotazione ai corpi
istituzionali italiani ed esteri. Data la particolare natura dei
prodotti rappresentati e la loro inusuale specializzazione, l’area non
sarà accessibile al pubblico, ma solo agli operatori accreditati
all’ingresso. La scelta di istituire questo spazio risponde alle
richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e
non solo e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore
sicurezza per i cittadini.
Area Shop
Per la prima volta, nel 2007, il padiglione numero 2 del polo fieristico
bresciano ospiterà l’Area Shop, un’apposita area esclusiva nella quale
sarà possibile fare acquisti nei giorni di svolgimento dell’evento, nel
rispetto, naturalmente, delle normative di legge previste per questo
particolare settore.
Cosa trovare ad Exa
Uno dei fattori chiave del successo della manifestazione è da sempre
quello di essere una importante vetrina sia per le novità che per i
prodotti già affermati: armi sportive da caccia, da tiro, difesa e
segnalazione, munizioni, arceria coltelleria, abbigliamento. Ma Exa è un
appuntamento fondamentale anche per i segmenti complementari
dell'outdoor come l'ottica, la buffetteria e gli accessori.
Chi incontrare ad Exa
Il business internazionale trova spazio e approfondimento grazie agli
incontri organizzati appositamente per gli operatori di settore - alla
presenza di alti esponenti del mercato mondiale - per comprendere e
conoscere le opportunità di sviluppo oltre confine. Tutto questo, grazie
alle sempre più frequenti missioni all’estero realizzate nel corso
dell’anno.
L’editoriale di
Missione Oggi,
Mosaico di Pace,
Nigrizia e
Unimondo
Pensavate di aver visto e sentito di tutto su Exa, la Fiera
delle armi di Brescia? Bambini che entrano tranquillamente accompagnati
dai genitori e – altrettanto tranquillamente – possono impugnare una
pistola e prendere la mira? Snipers e fucili per cecchini puntualmente
camuffati come 'armi sportive' perché una nota degli organizzatori
proibiva agli espositori di usare certi termini per timore delle
contestazioni? Coltelli e machete adottati dalle migliori 'agenzie di
sicurezza' (eserciti mercenari) nelle guerre in Africa? Beh, non avevate
visto ancora nulla.
L’edizione 2007 di Exa, «Fiera internazionale delle armi sportive,
security e outdoor» che si terrà a Brescia dal 14 al 17 aprile
2007 annuncia infatti due strabilianti novità: «D-Fence» e «Area Shop».
La zona «D-Fence» sarà però riservata solo agli operatori di settore:
«una serie di stand, chiusi in una sorta di mini-padiglione, dedicati a
tutti gli strumenti e le attrezzature normalmente utilizzati dalle Forze
dell’ordine ed in dotazione ai corpi istituzionali italiani ed esteri» –
recita la brochure.
Cosa sia «normalmente utilizzato» dai corpi di polizia di Tunisia e
Tanzania ma anche di Russia e Stati Uniti - i cui 'operatori' erano
presenti a Exa lo scorso anno - non è dato di sapere. Lo sanno comunque
Amnesty International e Human Rights Watch che nei loro rapporti
denunciano «vessazioni e intimidazioni da parte della polizia» (in
Tunisia), «diffusi pestaggi e saccheggi compiuti dalle Forze di
sicurezza» (in Tanzania), «coinvolgimento delle Forze federali nelle
sparizioni di persone» (in Russia) e «brutalità e uso eccessivo della
forza da parte delle Forze di polizia negli Stati Uniti». Forse anche
per questo - come avverte il sito di Exa 2007 - «data la particolare
natura dei prodotti rappresentati e la loro inusuale specializzazione,
l’area non sarà accessibile al pubblico, ma solo agli operatori
accreditati all’ingresso». E così nessun altro potrà vedere cosa
realmente viene esposto.
Si sa invece che - come recita il sito della fiera - «la scelta di
istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore
significativo della realtà economica bresciana e non solo, e va nella
direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i
cittadini». Visto che non si tratta dei produttori di 'articoli
casalinghi' di Lumezzane, c’è da pensare che il «significativo settore
della realtà economica bresciana» che ha chiesto l’introduzione di
questa novità siano gli stessi produttori di armi promotori di Exa
capeggiati dal Consorzio Armaioli Bresciani che però farebbe soprattutto
«repliche di armi antiche e per collezionismo» - niente a che fare
dunque con «strumenti e attrezzature per le Forze dell’ordine». Non
resta da pensare, quindi, che la decisione sia stata dettata dal
maggiore promotore e sponsor di Exa: la Fabbrica d’armi Pietro Beretta
S.p.A. - ma meglio sarebbe dire la Beretta Holding, la cui produzione di
Gardone Valtrompia (circa 1.500 armi al giorno) «copre quasi tutta la
gamma delle armi portatili» fino a «fucili militari automatici».
Ma c’è di più. Quest’anno «per la prima volta» per la gioia degli
acquirenti vi sarà «Area Shop», «un’apposita area esclusiva nella quale
sarà possibile fare acquisti nei giorni di svolgimento dell’evento». Vi
sarà riservato il Padiglione numero 2 del polo fieristico nel quale si
potrà magari entrare muniti di carrello della spesa o - per le signore
di classe poco abituate ai supermercati - dotandosi di un comodo
cestino. Insomma finalmente una 'bella fiera' dove da sempre si possono
portare anche i bambini e, da quest’anno, oltre ad ammirare, palpare,
sentire l’odore delle armi si potrà acquistarle. Increduli? Impauriti?
Ma no, state tranquilli! Tutto avverrà «naturalmente nel rispetto delle
normative di legge».
Un caloroso grazie, quindi, a Brixia Expo-Fiera di Brescia ente
promotore di questa bella - e unica in Italia! - fiera e al Comune di
Brescia per ospitarla sul suo territorio con tanta premura: alle
amministrazioni del Comune e della Provincia le forbici per il consueto
taglio del nastro inaugurale e brindisi d’occasione.
Archivio Legalità
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