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15/04/2007 Disarmare la Fiera delle armi di Brescia (Barbara Marino, http://www.korazym.org)

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Avete sentito parlare già di Exa, la Mostra internazionale di armi sportive, security, outdoor? Forse sì. Intanto, a Brescia, sede dell'esposizione, crescono le contestazioni. Riflessioni a margine della più grande fiera d'Italia sulle armi.

Bambini che entrano tranquillamente accompagnati dai genitori e - altrettanto tranquillamente - possono impugnare una pistola e prendere la mira? Snipers e fucili per cecchini puntualmente camuffati come "armi sportive" perché una nota degli organizzatori proibiva agli espositori di usare certi termini per timore delle contestazioni? Coltelli e machete adottati dalle migliori "agenzie di sicurezza" (eserciti mercenari) nelle guerre in Africa? Beh, non avevate visto ancora nulla.

La riflessione di Anna Scalori sul sito Internet Italy.peacelink.org e l’editoriale di Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia e Unimondo.

"Ma quando avranno fatto tutto questo, io che vi parlo di Isaia, dovrò ancora dichiarare la mia scontentezza, dal momento che l'anelito del profeta si placa quando le spade si cambieranno in vomeri e non si accorceranno, semmai, in pugnaletti e le lance si trasformeranno in falci e non si ridurranno semplicemente in coltelli a serramanico. Accontentarsi dell'accorciamento delle armi significa per me tradire la profezia e avallare i compromessi" (Don Tonino Bello).


Exa 2007, la 26a Mostra internazionale di armi sportive, security, outdoor a Brescia dal 14 al 17 aprile 2007 "si apre nel segno di una nuova filosofia". Così si legge sul sito Internet Brixiaexpo.it. "Una manifestazione che segue nuovi criteri e considera l’apporto positivo che questo settore offre alla società. Si percepisce quest’anno, a spazio espositivo esaurito ed espositori in aumento, un grande interesse per le due novità della mostra: l’Area D-Fence e l’Area Shop. Due spazi delimitati all’interno dei Padiglioni, l’uno dedicato a tutte quelle dotazioni e accessori che vengono utilizzati dalle forze dell’ordine al fine di garantire una maggiore sicurezza per il cittadino; l’altro dedicato alla vendita di prodotti del settore, secondo le normative vigenti. Partendo dalla sua esperienza più che ventennale e rinnovandosi nella formula, Exa ha anche quest’anno le carte in regola per proporsi sempre più come momento importante per un settore il cui prodotto è un riferimento qualitativo per eccellenza. Prova ne è il fatto che l’arma sportiva italiana è al primo posto nel gradimento degli atleti di tutto il mondo, ed è vincente in tutte le competizioni olimpiche e mondiali con atleti dei più diversi paesi".

Exa è ormai diventato il salone di riferimento internazionale per il settore delle armi sportive e dell'outdoor: 823 espositori nel 2006, tra diretti e rappresentati in esclusiva, su una superficie espositiva di 20.000 mq. Nel 2006 la mostra si è chiusa ancora una volta con tutti numeri record: nei quattro giorni di apertura, la fiera ha fatto registrare più di 35 mila presenze, con circa quattromila operatori del settore.

Mentre la crescita continua e costante della manifestazione rappresenta una certezza per Brixia Expo, arriva la notizia che il fatturato dell’export di materiale bellico italiano è più che raddoppiato: l’industria dei cannoni del Belpaese ha fatto un vero e proprio boom! Secondo l’annuale rapporto al parlamento del governo, nel 2006 il valore complessivo delle esportazioni autorizzate di materiale bellico made in Italy è stato di 2.129 milioni di Euro, con una crescita di più del 61 % rispetto al 2005 (era di 1.360 milioni di Euro).

"È preoccupante costatare che vendiamo armi in Medio Oriente e ad altri Paesi, come gli Emirati Arabi Uniti o la Nigeria, dove si combatte o dove vengono calpestati i diritti umani - denuncia Massimo Paolicelli, della Rete italiana disarmo -. Il boom s’accompagna all’inesistente volontà politica di percorrere la via della conversione dell’industria bellica". E la rivista Altreconomia rileva che "è ancora San Paolo-Imi la regina delle ‘banche armate’; nel 2006 sui suoi conti sono transitati ben 446 milioni di Euro il frutto di transazioni internazionali per la compravendita di armi".

La riflessione di Anna Scalori sul sito Internet Italy.peacelink.org

EXA - mostra di armi sportive e da caccia; mostra di armi sportive, security e outdoor; passione ed emozioni: così negli anni è cambiato il titolo della mostra bresciana, che era e resta la terza a livello mondiale (insieme allo Shot Show di Orlando e all'IWA di Norimberga) di armi leggere e di piccolo calibro, arrivata alla ventiseiesima edizione. Si tratta di un'importantissima vetrina della produzione armiera, che anche quest'anno si svolgerà a Brescia a metà aprile, aperta al pubblico oltre che agli operatori di settore, il cui giro d'affari non pare soggetto a crisi: l'Italia è il quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere e Brescia è la provincia leader di questa produzione (quasi il 90%), soprattutto nel distretto della Val Trompia (Beretta, Tanfoglio, etc.).

E da quest'anno Exa - passione ed emozioni, vedrà la presenza di due importanti novità: l'area shop e l'area D-fence. La prima è "un'apposita area esclusiva nella quale sarà possibile fare acquisti nei giorni di svolgimento dell'evento, nel rispetto, naturalmente, delle normative di legge previste per questo particolare settore" (e ci mancherebbe altro!). La seconda, recita sempre il sito della mostra, consiste in "una serie di stand, chiusi in una sorta di mini-padiglione, dedicati a tutti gli strumenti e le attrezzature normalmente utilizzati dalle forze dell'ordine ed in dotazione ai corpi istituzionali italiani ed esteri. Data la particolare natura dei prodotti rappresentati e la loro inusuale specializzazione, l'area non sarà accessibile al pubblico, ma solo agli operatori accreditati all'ingresso. La scelta di istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e non solo e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i cittadini".

Ed ecco che EXA, pubblicizzata da sempre come mostra di armi sportive e da caccia, vanto della maestria e dell'imprenditorialità bresciana, inizia ad ammettere ciò che realmente espone - armi da caccia e sportive, ma anche pistole e revolver, articoli antisommossa (dai gas lacrimogeni alle sagome a forma umana), fucili Sniper, etc. - e ciò che veramente è: un occasione per la promozione armiera e la ricerca di nuovi mercati interni ed esteri (EXA 2006 ha visto circa 35.000 visitatori, tra cui 3.500 operatori del settore di 30 Paesi diversi: europei, nordamericani, russi); la pubblicizzazione delle armi al grande pubblico come prodotto utile e importante per la propria sicurezza; la promozione dell'ideologia del Superuomo alla "Rambo" e la logica della "giustizia fai da te"; l'idea che un mondo armato non sia poi così male e che la sicurezza sia legata alla dotazione armiera e repressiva delle polizie (e degli eserciti) dei vari paesi del mondo.

Accanto a Exa da sempre sono fiorite le contestazioni e diverse sono state le lotte, le strategie e le strade percorse, diversificati i piani dell'impegno, gli interlocutori e i settori della società civile che di volta in volta hanno preso posizione. Continuano anche oggi le proteste e i tentativi almeno per sollevare il problema, ma sempre meno sono le sigle e le persone impegnate e sempre più difficile è parlarne: nei movimenti come nella chiesa, nei sindacati come nei partiti. Difficile ma necessario. Per ricordare che le armi leggere sono state definite dall'ONU "armi di distruzione di massa", che sono quelle usate dai bambini soldato, nelle guerre di bassa intensità e dai cecchini, che vedono una legislazione blanda e facilmente aggirabile. Per ricordare che negli ultimi anni tre milioni di bambini sono stati uccisi dalle tipologie di armi pubblicizzate a EXA e che le stesse sono spesso in dotazione ai militari, marines in testa, e come tali sono vere e proprie armi da guerra. Per riflettere sul bisogno di sicurezza, che è un diritto fondamentale di tutti. Ma è una semplificazione fuorviante pensare che la sicurezza e l'incolumità personale siano garantiti solo dalle armi. Anzi, è proprio nel momento in cui la sicurezza valoriale e quella strutturale dello stato sociale vanno in crisi, che la sicurezza personale pare l'unica su cui ci si può non sentire impotenti, con derive pericolose come la crescente militarizzazione del tessuto sociale e, perché no, diventare un fiorente mercato per i produttori di armi leggere. Ancora una volta emerge con forza la necessità di costruire un'autentica cultura della pace, e lì si dirige il nostro impegno, che renda i singoli e le collettività capaci di comprendere ciò che accade sotto i propri occhi, in grado di riconoscere i passi compiuti ma di non rinunciare all'utopia, di districarsi nella complessità con lungimiranza, competenza e fantasia. Proponendo cammini percorribili. Evitando facili semplificazioni. Cercando spazi per ripartire da scuole, oratori, realtà aggregative e sedi istituzionali (l'Ente promotore della manifestazione vede tra gli altri il Comune di Brescia).

Disarmare EXA significa porre seriamente il problema della produzione armiera, della riconversione, di una nuova normativa che regolamenti l'intero settore delle "armi comuni da sparo" (la legge 185/75 è relativa solo alla produzione/commercializzazione bellica), della sicurezza basata sulla possibilità di aggregazione, sulla praticabilità e sulla vivibilità delle aree urbane; significa sottrarsi alla logica dell'impotenza o del male minore (se non le costruiamo qui le armi le farebbero comunque da qualche altra parte), non cedere alla tentazione della giustizia ‘fai da te’, all'idea dell'arma come oggetto banale o semplice accessorio (Exa propone anche piccole pistole in diversi colori così da poterle abbinare alla borsetta!) o all'idea liberista del mercato senza limiti".

D-fence
Una fondamentale innovazione dell’edizione 2007 di EXA sarà l’apertura di un’area denominata D-Fence, una serie di stand, chiusi in una sorta di mini-padiglione, dedicati a tutti gli strumenti e le attrezzature normalmente utilizzati dalle forze dell’ordine ed in dotazione ai corpi istituzionali italiani ed esteri. Data la particolare natura dei prodotti rappresentati e la loro inusuale specializzazione, l’area non sarà accessibile al pubblico, ma solo agli operatori accreditati all’ingresso. La scelta di istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e non solo e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i cittadini.

Area Shop
Per la prima volta, nel 2007, il padiglione numero 2 del polo fieristico bresciano ospiterà l’Area Shop, un’apposita area esclusiva nella quale sarà possibile fare acquisti nei giorni di svolgimento dell’evento, nel rispetto, naturalmente, delle normative di legge previste per questo particolare settore.

Cosa trovare ad Exa
Uno dei fattori chiave del successo della manifestazione è da sempre quello di essere una importante vetrina sia per le novità che per i prodotti già affermati: armi sportive da caccia, da tiro, difesa e segnalazione, munizioni, arceria coltelleria, abbigliamento. Ma Exa è un appuntamento fondamentale anche per i segmenti complementari dell'outdoor come l'ottica, la buffetteria e gli accessori.

Chi incontrare ad Exa
Il business internazionale trova spazio e approfondimento grazie agli incontri organizzati appositamente per gli operatori di settore - alla presenza di alti esponenti del mercato mondiale - per comprendere e conoscere le opportunità di sviluppo oltre confine. Tutto questo, grazie alle sempre più frequenti missioni all’estero realizzate nel corso dell’anno.

L’editoriale di Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia e Unimondo

Pensavate di aver visto e sentito di tutto su Exa, la Fiera delle armi di Brescia? Bambini che entrano tranquillamente accompagnati dai genitori e – altrettanto tranquillamente – possono impugnare una pistola e prendere la mira? Snipers e fucili per cecchini puntualmente camuffati come 'armi sportive' perché una nota degli organizzatori proibiva agli espositori di usare certi termini per timore delle contestazioni? Coltelli e machete adottati dalle migliori 'agenzie di sicurezza' (eserciti mercenari) nelle guerre in Africa? Beh, non avevate visto ancora nulla.

L’edizione 2007 di Exa, «Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor» che si terrà a Brescia dal 14 al 17 aprile 2007 annuncia infatti due strabilianti novità: «D-Fence» e «Area Shop». La zona «D-Fence» sarà però riservata solo agli operatori di settore: «una serie di stand, chiusi in una sorta di mini-padiglione, dedicati a tutti gli strumenti e le attrezzature normalmente utilizzati dalle Forze dell’ordine ed in dotazione ai corpi istituzionali italiani ed esteri» – recita la brochure.

Cosa sia «normalmente utilizzato» dai corpi di polizia di Tunisia e Tanzania ma anche di Russia e Stati Uniti - i cui 'operatori' erano presenti a Exa lo scorso anno - non è dato di sapere. Lo sanno comunque Amnesty International e Human Rights Watch che nei loro rapporti denunciano «vessazioni e intimidazioni da parte della polizia» (in Tunisia), «diffusi pestaggi e saccheggi compiuti dalle Forze di sicurezza» (in Tanzania), «coinvolgimento delle Forze federali nelle sparizioni di persone» (in Russia) e «brutalità e uso eccessivo della forza da parte delle Forze di polizia negli Stati Uniti». Forse anche per questo - come avverte il sito di Exa 2007 - «data la particolare natura dei prodotti rappresentati e la loro inusuale specializzazione, l’area non sarà accessibile al pubblico, ma solo agli operatori accreditati all’ingresso». E così nessun altro potrà vedere cosa realmente viene esposto.

Si sa invece che - come recita il sito della fiera - «la scelta di istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e non solo, e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i cittadini». Visto che non si tratta dei produttori di 'articoli casalinghi' di Lumezzane, c’è da pensare che il «significativo settore della realtà economica bresciana» che ha chiesto l’introduzione di questa novità siano gli stessi produttori di armi promotori di Exa capeggiati dal Consorzio Armaioli Bresciani che però farebbe soprattutto «repliche di armi antiche e per collezionismo» - niente a che fare dunque con «strumenti e attrezzature per le Forze dell’ordine». Non resta da pensare, quindi, che la decisione sia stata dettata dal maggiore promotore e sponsor di Exa: la Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A. - ma meglio sarebbe dire la Beretta Holding, la cui produzione di Gardone Valtrompia (circa 1.500 armi al giorno) «copre quasi tutta la gamma delle armi portatili» fino a «fucili militari automatici».

Ma c’è di più. Quest’anno «per la prima volta» per la gioia degli acquirenti vi sarà «Area Shop», «un’apposita area esclusiva nella quale sarà possibile fare acquisti nei giorni di svolgimento dell’evento». Vi sarà riservato il Padiglione numero 2 del polo fieristico nel quale si potrà magari entrare muniti di carrello della spesa o - per le signore di classe poco abituate ai supermercati - dotandosi di un comodo cestino. Insomma finalmente una 'bella fiera' dove da sempre si possono portare anche i bambini e, da quest’anno, oltre ad ammirare, palpare, sentire l’odore delle armi si potrà acquistarle. Increduli? Impauriti? Ma no, state tranquilli! Tutto avverrà «naturalmente nel rispetto delle normative di legge».

Un caloroso grazie, quindi, a Brixia Expo-Fiera di Brescia ente promotore di questa bella - e unica in Italia! - fiera e al Comune di Brescia per ospitarla sul suo territorio con tanta premura: alle amministrazioni del Comune e della Provincia le forbici per il consueto taglio del nastro inaugurale e brindisi d’occasione.

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