Sanzioni per la Pa che non rispetta i tempi, estensione
dell'autocertificazione a banche e assicurazioni, carta di identità valida
per 10 anni e cambio di residenza in tempo reale. Queste le novità
principali del ddl sulla semplificazione amministrativa approvato oggi dal
Consiglio dei Ministri. Il commento dei consumatori e delle imprese
"L'amministrazione inadempiente viene sanzionata se non
rispetta i tempi di risposta agli utenti. ". I tempi massimi per la
conclusione di una pratica devono essere resi pubblici dalle amministrazioni
e non possono comunque superare i 90 giorni". Lo ha affermato Luigi Nicolais,
Ministro per le Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione,
presentando il disegno di legge sulla semplificazione amministrativa oggi
approvato dal Consiglio dei Ministri. "Si tratta - ha detto il Ministro - di
una tappa di un percorso deciso dal Governo per cambiare il rapporto tra
cittadino e Pubblica Amministrazione. Il tempo degli utenti e delle imprese
è un bene da tutelare e non una risorsa da sprecare".
Novità principale, quindi, del provvedimento l'introduzione
del principio dell'indennizzo a favore del cittadino per il mancato
rispetto dei tempi di risposta degli uffici pubblici. La norma prevede
inoltre l'obbligo per le amministrazioni a predisporre un rapporto annuale
sui tempi medi di conclusione dei procedimenti, l'estensione
dell'autocertificazione a banche e assicurazioni e validità della carta di
identità da cinque a dieci anni e il cambio di residenza in tempo reale. "Si
tratta di forme inedite di tutela dei diritti che pone i cittadini e la PA
sullo stesso piano".
Antonio Longo, presidente del
Movimento Difesa del Cittadino ha accolto con favore il
provvedimento con il quale "Si riprende un cammino iniziato proprio dieci
anni fa col Ministro Bassanini, che rilanciò l'autocertificazione, grazie
anche alle sollecitazioni del MDC. "L'estensione a banche e assicurazioni
raccoglie anche un'indicazione più volte espressa dalla nostra associazione.
Innovativo e rivoluzionario anche il principio dell'indennizzo al cittadino
per il mancato rispetto dei tempi di risposta da parte della P.A.".
Da parte dell'associazione arrivano anche delle richieste:
"Vogliamo che venga introdotto il principio della responsabilità diretta del
funzionario, che deve essere chiamato a pagare in caso di ingiustificato
ritardo. Persistono, inoltre, ancora troppi adempimenti cartacei che
potrebbero essere sostituiti da quelli telematici. Inoltre è ancora
scandaloso l'orario effettivo di lavoro di alcuni ministeri romani, da cui
già alle 13.45 escono migliaia di impiegati entrati tra le 8.30 e le 9".
"Resta - conclude Longo - un gravissimo problema ancora
non affrontato e irrisolto: i tempi dei pagamenti della Pubblica
Amministrazione, che molto spesso sono superiori ad un anno e oltre, anche
nel caso dei rimborsi IVA, IRPEF, etc. Aziende e famiglie spesso si trovano
in gravissime difficoltà proprio a causa di questi tempi inaccettabili di
pagamento. Il Ministro Nicolais e il Ministro Padoa Schioppa affrontino
presto questo grave problema".
Per l'Aduc
il ddl è "Un buon segnale in una buona direzione, ma per giudicarlo
occorrerà metterlo alla prova, oltre al fatto che alcuni provvedimenti non
si capisce bene perchè siano in certi termini: la carta di identità perchè
deve durare dieci anni e non essere permanente? "C'e' una grande pecca,
però, che rischia di compromettere il tutto - afferma l'associazione - E' la
stessa dell'amministrazione della giustizia: manca la responsabilità civile
di chi crea problemi all'utente. Non e' bastata la pessima esperienza
nell'ambito giustizia, dove, nonostante un esplicito referendum approvato
dagli elettori, agli errori civili dei magistrati si e' preferito che fosse
lo Stato a risponderne, col risultato che i magistrati continuano a
sbagliare e questo nulla influisce sulla loro carriera mentre influisce
sulla funzionalita' del servizio. Lo stesso vale nella pubblica
amministrazione, dove agli errori dei funzionari ne rispondera'
l'amministrazione medesima, non conferendo maggiore responsabilità ai
singoli individui che, per loro colpa, hanno creato danni in sede civile ai
cittadini".
Soddisfazione è stata espressa da parte del Presidente di
Confartigianato Giorgio Guerrini che chiede che "i
provvedimenti attuativi del Disegno di legge colgano le indicazioni
contenute nel 'Rapporto sulla semplificazione' redatto da Confartigianato,
valorizzando il ruolo delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese e
'privatizzando' le attività istruttorie della Pa. Ciò con l'obiettivo di
liberare gli imprenditori dalla mole di adempimenti che sottraggono loro 90
giornate lavorative all'anno".
"Mi auguro che gli impegni del Governo non si fermino
qui. C'è ancora molto da fare. Basti pensare - aggiunge Guerrini - agli
attuali costi burocratici per aprire un'impresa, pari a 1.134 euro, vale a
dire il 67,2% in più rispetto alla media Ue. Senza dimenticare che, soltanto
per ottenere le autorizzazioni di agibilità di un magazzino commerciale,
l'Italia presenta i tempi più lunghi nell'Ue: 284 giorni contro la media di
134,3 di Francia, Germania e Regno Unito. In termini di minore
competitività, ciò comporta per le imprese italiane una perdita di fatturato
di 5,2 miliardi di € all'anno, pari ad un minor fatturato di 244.466 € per
ciascuna impresa".
Archivio Finanziaria29/09/2006 Varata la Finanziaria da 33,4 mld
Dopo dieci ore di riunione è stata varata la Finanziaria...
|