12/10/2006 Finanziaria: Con la nuova Irpef vantaggi per 16 milioni di famiglie
La riforma del secondo modulo Irpef e degli assegni familiari presente in Finanziaria comporterà in media un incremento di 100 euro del reddito familiare, secondo Istat. Il risultato di tale simulazione, ha spiegato in una audizione il presidente dell'Istituto Luigi Biggeri, è che a beneficiare dei provvedimenti sarebbero 16 milioni di famiglie che riceverebbero 263 euro in più all'anno, mentre 4,8 milioni sarebbero svantaggiate, con una perdita di 400 euro annui.
Complessivamente si ridurrebbe la povertà relativa grazie all'uscita dalla soglia di povertà di 140 mila nuclei familiari. Il decimo di famiglie più povere vedrebbe infatti aumentare il proprio reddito dello 0,8% e quelle a reddito basso e medio basso di oltre l'1%. Svantaggiate invece le famiglie nei due decimi a reddito più elevato ma "per alcuni dettagli tecnici dei provvedimenti anche numerose famiglie a reddito medio-basso verrebbero colpite dalla manovra, così come circa un milione di famiglie del decimo più povero non trarrebbero benefici perché nullatenenti, esenti o incapienti".
12/10/2006 Draghi, Bankitalia: La Finanziaria è 'problematica' e non riduce le spese
Una finanziaria ''problematica'', affidata interamente ''ad aumenti delle entrate''; l'intervento sul Tfr determina oneri futuri a carico del bilancio pubblico e puo' incidere negativamente sulle Pmi; positiva la riduzione del cuneo fiscale e gli investimenti in infrastrutture; realizzare ''con rapidita''' le riforme nei principali comparti di spesa. Dall'ultima e piu' attesa audizione sulla finanziaria per il 2007, quella di prassi del governatore della Banca d'Italia, emergono piu' ombre che luci.
Anche se Mario Draghi ha chiarito di aver svolto una relazione ''che tende a leggere in profondita' questa manovra molto complessa e ad indicare le cose positive e negative'' e che da lui non e' venuto alcun ''attacco alle entrate''. Gia' martedi' scorso, la Corte dei Conti aveva sostenuto che la manovra conteneva ''troppe tasse'' e ''deprimeva la crescita''.
Cosi', oggi Draghi ha ribadito la ''lezione'', affermando che ''la ripartizione dell'aggiustamento degli squilibri tra entrate e spese puo' influire sia sulla persistenza della correzione sia sulle prospettive di sviluppo dell'economia''. Ovvero, agendo sulla spesa si hanno effetti piu' duraturi di riequilibrio dei conti pubblici; aumentando la pressione fiscale (+0,8% nel 2006, +0,5 nel 2007) si scoraggiano il lavoro, gli investimenti privati e l'accumulazione di capitale. Una bocciatura della manovra? Indubbiamente no, dal momento che Draghi definisce ''particolarmente apprezzabili'' gli sforzi per accrescere la dotazione in infrastrutture, l'abolizione (o quasi) del ricorso a condoni o sanatorie, l'impegno a combattere l'evasione e l'elusione, la riduzione dell'Irap.
Il governatore, tuttavia, ha voluto ribadire con chiarezza che il risanamento si fa agendo sulla spesa: non a caso ha parlato di riformare i ''principali comparti di spesa'': probabilmente quelli stessi indicati, all'epoca della presentazione del Dpef, dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa: previdenza, sanita', pubblica amministrazione ed enti locali. ''Riforme'' che, per vari motivi, o sono state rinviate (pensioni) o sono state ''addolcite'' (enti locali) per le proteste degli interessati. In quest'ottica, la relazione di Draghi e' apparsa, al di la' dei rilievi critici, piu' un'esortazione al suo ''ex collega'' Padoa-Schioppa ad andare avanti sulla strada originariamente indicata dal ministro del Tesoro stesso. Anche perche', parlando sempre di ''entrate'', per Draghi frequenti cambiamenti alla struttura del sistema tributario ''accrescono l'incertezza'' con effetti negativi sull'economia.
12/10/2006 Cia: "Per l'agricoltura luci ombre" (AA, www.helpconsumatori.it)
Per la Confederazione italiana Agricoltori, la
manovra finanziaria presenta alcuni elementi positivi per il
settore, ma anche alcuni punti da migliorare. Per il presidente della Cia
Giuseppe Politi occorre dare stabilità tributaria ed allargare il cuneo
fiscale alle aziende agricole. "Sarà, pertanto, necessario - ha affermato
Politi - un lavoro di miglioramento in sede parlamentare per il quale ci
impegneremo a predisporre specifici approfondimenti e a proporre emendamenti
al testo del disegno di legge".
Essenziale per il presidente della Cia "coniugare risanamento,
equità e sviluppo". "Il settore agricolo - ha proseguito Politi - viene da
anni di difficoltà e si trova in una di crisi strutturale, con una drastica
riduzione del reddito delle imprese. E' essenziale, quindi, uno sforzo
significativo per un rilancio organico, riconoscendo finalmente il ruolo
strategico dell'agroalimentare nell'economia nazionale e rafforzando le
misure destinate allo sviluppo".
"Un punto di partenza essenziale per l'agricoltura è - ha aggiunto Politi -
la stabilità fiscale". Viene, infatti, prorogata anche per l'anno 2007
l'applicazione dell'aliquota Irap all'1,9 per cento a favore dei soggetti
che esercitano attività agricola; mentre un'altra proroga interessa le
agevolazioni tributarie in materia di piccola proprietà contadina,
applicabili fino a tutto il 31 dicembre 2007. Infine, viene confermato per
il prossimo anno il regime di esenzione dal pagamento di accisa per il
gasolio utilizzato in serra per qualunque tipologia di coltura. Il beneficio
che ne ricava il settore agricolo non è trascurabile: è stimato attorno ai
200 milioni di euro.
Per quanto concerne le politiche sociali "si colgono -
ha sostenuto il presidente della Cia - alcuni elementi positivi di
discontinuità con il passato, con una attenzione maggiore verso le famiglie
e le fasce di popolazione più debole. Ad esempio, attraverso l'adeguamento
della 'no-tax area' e con un primo stanziamento del Fondo per la non
autosufficienza. Preoccupa, invece, la riduzione dei trasferimenti agli Enti
Locali che sono un tassello importante nel quadro delle politiche dei
servizi, specie nelle aree rurali". In tale contesto, Politi ha ribadito
l'esigenza "di adottare una serie di misure da collocare nella prevista
riforma del sistema previdenziale in direzione della parificazione dei
trattamenti, a partire dai livelli minimi pensionistici per gli
agricoltori".
Il presidente della Cia, a proposito del "cuneo fiscale",
ha affermato che "per il settore agricolo, in cui la prevalenza dei
rapporti di lavoro è a tempo determinato, è necessaria una modifica in
maniera da rendere pienamente applicabili le nuove deduzioni anche a questa
tipologia di imprese". Per la Cia è indispensabile, inoltre, portare da 190
a 240 milioni la dotazione per il Fondo di solidarietà riguardante le
assicurazioni agevolate. Appare, al contrario, condivisibile la costituzione
di un Fondo per l'imprenditoria giovanile in agricoltura, utilizzando le
risorse dell'ex credito d'imposta, da orientare, però, verso lo sviluppo
delle capacità organizzative e contrattuali delle imprese.
Per il tema delle bioenergie, pur approvando lo sforzo di
razionalizzazione delle norme esistenti, Politi ha evidenziato
l'opportunità di superare alcune contraddizioni fra gli articoli del disegno
di legge in materia. "E' indispensabile, in ogni caso, - ha concluso il
presidente della Confederazione - per valorizzare l'attività delle imprese
agricole prevedere disposizioni per favorire l'impiego di oli vegetali
nell'ambito dei sistemi produttivi aziendali, incentivare il sistema dei
'certificati verdi' e definire anche giuridicamente la figura
dell'imprenditore agroenergetico. E' necessaria la definizione di un 'Piano
nazionale di riassetto idrogeologico' all'interno del quale collocare, non
solo con risorse agricole, gli interventi per l'ammodernamento delle
infrastrutture irrigue e di difesa del suolo
12/10/2006 FINANZIARIA. Le Proposte Migliorative di Sbilanciamoci! (VC, www.helpconsumatori.it)
Presentando oggi alla stampa il proprio Rapporto 2007 sulla
Finanziaria, la campagna Sbilanciamoci! chiede al Governo e al Parlamento
una maggiore discontinuità rispetto alle politiche economiche e
finanziarie delle precedenti legislature.
SCARICA IL RAPPORTO
"La finanziaria del governo Prodi rappresenta
sicuramente un segnale importante di cambiamento rispetto alle
finanziarie di Berlusconi, ma bisogna puntare molto di più ad un'economia di
qualità fondata sulla sostenibilità, il welfare, lo sviluppo locale, la
cooperazione internazionale". Così Giulio Marcon, portavoce della campagna
Sbilanciamoci! commenta la prima Finanziaria del Governo Prodi. In una
frase, secondo Sbilanciamoci! serve più coraggio e più discontinuità.
"Ci sono diverse cose positive in questa finanziaria - continua
Marcon - che recepisce sedici delle proposte da noi avanzate in
questi anni. Bene gli aumenti alla politica sociale e al relativo Fondo
nazionale ed ambientale, bene gli incentivi per le energie pulite, bene gli
aumenti per la cooperazione, ma si deve fare molto di più".
Sbilanciamoci! chiede dunque al Governo e al Parlamento un
ulteriore passo avanti, formulando richieste precise.
- Per una politica fiscale improntata a maggiori criteri di giustizia,
viene proposta l'introduzione di un'altra aliquota del 49% per i redditi
superiori ai 200mila euro e un aumento della tassazione dei capital gains
dal 20 al 23%.
- Per una politica economica diversa, si propone che i vantaggi del
cuneo fiscale non siano distribuiti a tutte le imprese, ma solo a quelle
che fanno ricerca e innovazione, che investono sul territorio e che creano
occupazione.
- Nell'ambito della politica ambientale, Sbilanciamoci! dice no ai
finanziamenti delle grandi opere e sì a programmi di mobilità sostenibile
e di efficienza energetica, che riducano i consumi e puntino sulle fonti
rinnovabili: "abbiamo bisogno in Italia di altri 50mila pannelli solari".
- Più coraggio nelle politiche sociali: è tempo di introdurre i Livelli
Essenziali di Assistenza e di stanziare 1 miliardo per realizzare tremila
asili nido nel nostro paese.
- Infine, è necessario perseguire una politica di pace: Sbilanciamoci!
esprime forte contrarietà al 13% di aumento delle spese militari previsto
nel 2007 e chiede l'introduzione di una "tassa globale" - come quella di
un euro su ogni biglietto aereo - per finanziare la lotta alla povertà
12/10/2006 FINANZIARIA. Federconsumatori: "Positiva per famiglie medio-basse, meno per fasce medio-alte"
(AA, www.helpconsumatori.it)
La manovra finzianziaria porterà benefici a 16
milioni di famiglie medio-basse. Lo sostiene Federconsumatori,
sottolineando che si avrà una risalita dei consumi primari, quali quello
alimentare. Ma "quello che ci preoccupa - ha affermato Rosario Trefiletti
Presidente della Federconsumatori - e che non condividiamo affatto con
questa finanziaria, sono gli svantaggi che si procureranno alle famiglie con
redditi medio-alti".Secondo l'associazione i consumi dei beni
primari, "vero e proprio indicatore del forte calo del potere di
acquisto" erano diminuiti a causa della "sciagurata politica del precedente
governo che - dichiara Trefiletti - infatti, ha procurato, oltre ad una
crescita zero, anche lo spostamento di 60 miliardi di euro (più del 3% del
PIL) dai percettori di reddito fisso ad altre fasce sociali e, con la
mancanza di verifiche e controlli, il pressoché raddoppio dei prezzi dei
beni di largo consumo. Inoltre, un aumento spropositato delle tariffe dei
servizi pubblici nonché una bolla speculativa in edilizia che ha causato un
incremento del 70% degli affitti di appartamenti attestatesi, per una casa
di 80-85 mcq, ad oltre 1000 euro".
Per ciò che riguarda le conseguenze della finanziaria
sui i redditi medio-alti "siamo certi che - ha concluso Trefiletti- tra i 16
milioni di quelle che avranno benefici vi è rappresentata anche la quasi
totalità degli strati sociali evasori a differenza di quei 4,8 milioni di
famiglie che già pagano tasse consistenti. Noi porteremo avanti emendamenti
che possano modificare questo sistema di tassazione e che prevedano
coperture attraverso una durissima lotta all'evasione fiscale ed
un'anticipazione della modifica delle aliquote sulle rendite finanziarie
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- 29/09/2006 Varata la Finanziaria da 33,4 mld
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