Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali,
dell'infarto e di molti tumori.
Si stima che siano 90 i morti al giorno in Italia per sbagli commessi dai
medici, scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria.
I dati sono piuttosto vari, oscillano fra i 14 mila (secondo l'Associazione
degli anestesisti) e i 50 mila decessi (secondo Assinform, editore di riviste
specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) ogni anno solo nel
nostro Paese: il 50% si sarebbe potuto evitare.
E 320.000 persone subiscono un danno, con un costo pari all'1% del Pil, ben
dieci miliardi di euro l'anno.
Su questo bollettino pesante si confronteranno esperti, medici, rappresentanti
di istituzioni e pazienti durante la prima Consensus Conference sul Risk
Management in sanitá, il 23 settembre nella sede della Guardia di Finanza di
Ostia a Roma.
Obiettivo, costituire l'Osservatorio sui rischi sanitari e il database nazionale
degli errori medici, ancora assenti in Italia.
L'INDAGINE - «Gli interventi di contenimento del rischi in sanitá - afferma
Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute, durante la presentazione
dell'iniziativa - devono interessare tutte le aree in cui l'errore si può
manifestare durante il percorso clinico di diagnosi, cura e assistenza al
paziente». Un primo rapporto sugli sbagli in ospedale è stato realizzato dalla
Commissione tecnica sul rischio clinico, istituita dal ministero della Salute.
Il maggior numero di errori si commette in sala operatoria (32%), nei reparti di
degenza (28%), nel dipartimento d' urgenza (22%) e in ambulatorio (18%). Le
quattro specializzazioni più a rischio sono ortopedia e traumatologia (16,5%),
oncologia (13%), ostetricia e ginecologia (10,8%) e chirurgia generale (10,6%).
Inoltre le cause pendenti nei confronti dei medici per presunti errori sono fra
le 15 mila e le 12 mila l'anno, anche se si stima che i 2/3 dei sanitari vengano
alla fine assolti.
La richiesta di risarcimento danni (secondo i dati Ania, l'associazione che
rappresenta le imprese assicuratrici) ammonta a 2,4 miliardi di euro l'anno.
LE REPLICHE - «Nessuno può sapere con certezza quante sono le cause, si tratta
solo di stime - ha spiegato Maurizio Maggiorotti, presidente dell'Amami,
l'associazione dei medici accusati di malpractice (i cosiddetti errori
medici)ingiustamente, commentando i dati che indicano 90 morti al giorno per
errori in Italia - perchè tutte le denunce finiscono nel calderone degli omicidi
e lesioni colpose, come i morti sulle strade. L'associazione ha chiesto
inutilmente ai presidenti dei tribunali di estrapolare questi dati». Ma in
questo campo tutto è nebuloso. Ogni tipo di richiesta di risarcimento segue
strade diverse, penali, civile o extragiudiziaria. «Si stima - ha aggiunto
Maggiorotti - che i 2/3 siano assolti, secondo una valutazione personale da
parte dei magistrati».
Dubbi sull'indagine vengono paradossalmente anche dal ministro della Salute
Gerolamo Sirchia che con il suo ministero è stato il promotore dell'iniziativa
dell'Osservatorio sui rischi sanitari.
Per Sirchia le stime sugli errori medici sono «esagerate»
«Purtroppo il rischio in medicina non sarà mai zero ma con il nostro impegno
deve diventare prossimo allo zero - spiega il ministro della Salute - attraverso
sistemi di gestione che assicurano la qualità delle prestazioni.
Tuttavia gli errori ci sono da lievi a gravissimi ma non si può trasferire tutto
ai casi gravissimi», quelli che possono causare decessi
Archivio Malasanità
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