Si è svolto oggi a Roma il convegno "Malattie rare e disabilità"
organizzato dall'Associazione culturale "Giuseppe Dossetti: i Valori".
L'impegno del Sottosegretario alla Salute: portare avanti il disegno di
legge Baio Dossi
Le malattie rare sono più di seimila.
Colpiscono circa il 25 per mille della popolazione italiana. Quelle
riconosciute dal Servizio sanitario nazionale sono circa seicento: si tratta
di patologie "rare" perché ognuna di loro colpisce un numero limitato di
cittadini. Ma, considerati tutti insieme, si stima che i malati di malattie
rare siano, solo in Italia, circa due milioni. Farmaci adeguati non ci sono
o non vengono sviluppati (per questo vengono definiti "orfani") perché il
mercato è considerato insufficiente. La richiesta alle istituzioni:
approvare un disegno di legge, presentato già la scorsa legislatura, che
riguarda le misure a sostegno della ricerca e della cura delle malattie
rare. Questi i temi del convegno "Malattie rare e disabilità. Siamo Rari...
ma Tanti" che si è svolto oggi a Roma, organizzato dall'Associazione
culturale "Giuseppe Dossetti: i Valori" in occasione della Giornata del
diritto costituzionale per la tutela della salute. Impegno del
Governo a trovare una soluzione "in tempi ragionevolmente rapidi":
lo ha sottolineato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, il
professor Antonio Gaglione, per il quale in sede di maxi-emendamento alla
Finanziaria, secondo il testo ora in esame della V Commissione Bilancio del
Senato, si prevedono "significative misure di importante sostegno
finanziario anche per iniziative inerenti al settore delle malattie rare".
"L'attenzione del Governo nei confronti del problema - ha commentato il
Sottosegretario - ci induce a sostenere, in termini di ragionevole realismo,
che le prospettive di innovazione legislativa in materia sono tutt'altro che
remote e che, quindi, in tempi brevi, potrà avere luce una specifica
disciplina legislativa in tema di malattie rare". Secondo l'Organizzazione
Mondiale della Sanità le malattie rare sono fra cinquemila e seimila. Il
Parlamento Europeo, ha ricordato Gaglione, ha definito un limite di
prevalenza non superiore a cinque casi su 10.000 abitanti, definizione
adottata anche in Italia.
Ma la ricerca è ancora insufficiente, le conoscenze scientifiche
scarse e i pazienti spesso isolati, mentre l'industria farmaceutica
ha scarso interesse a sviluppare la ricerca sui farmaci orfani. Le malattie
rare sono state fra i punti del Piano sanitario nazionale elaborato
dall'allora ministro della Salute Rosy Bindi nel biennio 1998-2000; nel 2001
- come sottolinea il disegno di legge n. 496 - da parte dello stesso
Ministero si è stabilita l'esenzione dei costi sanitari per circa 350
patologie ed è stato istituito il Registro nazionale delle malattie rare
presso l'Istituto superiore della sanità. "La tutela della salute e la
qualità di vita delle persone malate di malattie rare - ha detto la
professoressa Ombretta Fumagalli Carulli, presidente dell'Associazione
Giuseppe Dossetti - è stata riconosciuta un problema prioritario dall'Unione
Europea. Tanti passi sono stati fatti ma noi vorremmo qualcosa di più. Con
l'aiuto delle associazioni abbiamo elaborato un disegno di legge presentato
nella scorsa legislatura e anche in questa. Nel nostro ddl ci occupiamo dei
livelli essenziali di assistenza sociosanitaria e socioassistenziale dicendo
che sono a carico del servizio sanitario nazionale". Il ddl n. 496 (prima
firmataria la senatrice Emanuela Baio Dossi) stabilisce infatti che "i
livelli essenziali di assistenza sociosanitari e socioassistenziali sono a
carico del Servizio sanitario nazionale" e che per accedervi "occorrerà la
certificazione, con validità illimitata, da parte del presidio regionale di
competenza, e valido su tutto il territorio nazionale". Altro aspetto
previsto dal ddl è il Centro nazionale delle malattie rare istituito presso
l'Istituto superiore di Sanità.
In tema di rimborsabilità dei farmaci, in due anni di
attività da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco - ha ricordato il
direttore Nello Martini - sono stati ammessi 14 principi attivi per 22
confezioni di farmaci. La spesa del SSN per l'erogazione gratuita è stata di
53 milioni di euro. È stato inoltre istituito un Osservatorio nazionale
sulle sperimentazioni cliniche e dal 2000 al 2006 sono state 4034 le
sperimentazioni effettuate, ma quelle su farmaci orfani e malattie rare sono
state solo il 2%: 79 dal 2002 al 2006. Presso l'agenzia è istituito il
"Fondo del 5%" che, nel 2005, ha finanziato 54 studi (per complessivi 35
milioni di euro): di questi, 20 erano orientati allo studio dei farmaci
orfani e delle malattie rare. I dati resi noti dal presidente della
Farmindustria Sergio Dompé parlano, per l'Unione Europea, di 458 domande di
assegnazione della qualifica di farmaco orfano dal 2001; 22 prodotti hanno
ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio sul mercato europeo e
268 sono attualmente in fase di sperimentazione clinica. In Italia invece ci
sono 30 farmaci di origine biotecnologica in fase di sviluppo clinico e 29
in fase preclinica.
Per la Federconsumatori è intervenuto Sergio Veroli che,
a partire dall'esperienza con i malati di sclerosi laterale amiotrofica, ha
denunciato come "il problema è che manca una sperimentazione. C'è il
problema di un servizio sanitario che non è pronto. E una delle cose più
scandalose è l'indennità di accompagnamento: per averne diritto non basta
dimostrare di essere malati ma le persone devono dimostrare che, essendo
malati, non possono fare determinate cose". Uno dei possibili interventi è
l'assistenza domiciliare, come ha ricordato l'assessore alle Politiche
sociali del Comune di Roma Raffaella Milano, che ha sottolineato anche le
difficoltà legate all'accesso a una informazione qualificata: "Dovremmo
cercare di dare certezze di percorsi e di cura alle persone che incontrano
una malattia rara". E Corrado Stillo, responsabile dell'Osservatorio di
Tutela Civica Dossetti, ha proposto di investire risorse sulle cure
domiciliari dei malati rari.
Archivio Malattie
|