Ricevo e pubblico una lettera da Giulietto Chiesa.
"Caro Beppe,
questo è, a mio avviso, un punto di partenza che, è vero, non coincide con le
tue idee, ma certamente non le contrasta. E io penso che sia uno strumento per
realizzarle.
Non occorre che tu sia d'accordo. Ti chiedo di fare come hai già fatto per la
faccenda 11 settembre, pubblicando la mia lettera. Fu un aiuto potente.
Ti chiedo di ripeterlo, anche a nome di tutti coloro che hanno firmato questo
appello e degli altri, numerosi, che non possono firmarlo per varie ragioni
professionali, ma che mi hanno espresso il loro consenso privatamente. Alcuni
stanno già lavorando attivamente con me.
Io sono, noi siamo tuoi alleati nella battaglia per una informazione
democratica e onesta. Pensiamo di farlo in questo modo.
Saluti affettuosi
Giulietto
Appello per una informazione libera
Cari amici e amiche, compagne e compagni di un'Italia che non si arrende. Lo
sfacelo della situazione e della classe politica e una vera e propria emergenza
democratica impongono di rompere indugi e timidezze, divisioni e recriminazioni.
Dobbiamo, in primo luogo, difenderci. E possiamo contr’attaccare.
Per farlo è ormai indispensabile dotarci di strumenti di comunicazione di
massa che realizzino un'informazione democratica e che ingaggino una battaglia
per la difesa della democrazia e del Bene Comune.
Noi riteniamo che milioni di persone, in Italia, aspettino questa proposta e
siano pronti a sostenerla.
Ma farla richiede un impegno finanziario non indifferente. Non vi sono
partiti, sindacati, imprenditori disposti a finanziarla. Se vi fossero
vorrebbero controllarla. Cioè non servirebbe allo scopo. Quindi dobbiamo fare
per conto nostro. Ciascuno di noi, di voi, diventi editore e protagonista.
E' tra voi, tra i cittadini, che dobbiamo raccogliere la somma necessaria per
avviare l'esperimento. Che è grande, immenso, ma che dobbiamo fare con gli
spiccioli. Un Davide contro i sette Golia. Ma non occorre avere decine di
miliardi di euro per fare una informazione decente e libera. Anzi, i miliardi di
euro sono proprio quelli che la imbavagliano e la impediscono.
Noi riteniamo che lo si possa fare anche con una cifra modesta di partenza.
Per farlo occorre una struttura organizzativa essenziale. Anche questa costa.
Per avviare questa macchina di raccolta è indispensabile sapere in anticipo
quanti siamo, quante persone e gruppi sono disponibili..."
Non chiediamo, per ora, denaro.
Chiediamo, a tutti coloro che sono disposti a versare almeno 100 euro a fondo
perduto, di comunicarci il loro impegno, con una semplice e-mail, accompagnata
dai dati essenziali: nome e cognome, e-mail, luogo di residenza ed eventuale
recapito telefonico.
I dati raccolti resteranno riservati. Verranno resi noti, nel corso dei tre
mesi necessari per questa "campagna di impegno", soltanto i totali, per aree
geografiche, con cadenza settimanale.
Al termine dei tre mesi valuteremo se esistano le condizioni di partenza e,
in caso affermativo, avvieremo la raccolta del denaro. E useremo questi mesi per
definire tutti gli aspetti amministrativi, legali, organizzativi necessari.
Il sito di riferimento per la "campagna di impegno" sarà
www.megachip.info
che riporterà in maniera centralizzata le informazioni essenziali. Ma
coinvolgeremo una serie di siti amici, di blog, di emittenti radiofoniche e
mezzi di comunicazione che vorranno appoggiare e diffondere il messaggio della
raccolta.
Le tappe
Stiamo definendo una redazione giornalistica che lavorerà a tempo pieno, e i
cui componenti avranno un contratto di collaborazione regolare per l’intera
durata iniziale del progetto: 18 mesi.
La redazione avrà un direttore, nominato da questo collettivo e da un ampio
gruppo di sostenitori, con analoga, elevata professionalità. E che non avrà
altri vincoli che quelli di una corretta deontologia professionale e quelli
dettati da un semplice documento d'intenti comprendente questi punti:
1) Difesa della Costituzione e della legalità democratica.
2) No a ogni guerra.
3) Difesa dei diritti sociali e civili dei cittadini.
4) Difesa dell'ambiente e del territorio.
5) Difesa della laicità dello stato.
Prevediamo di definire, in base a una ampia consultazione, un comitato di
garanti, super partes, scelti tra le personalità democratiche che godono della
fiducia generale per le loro qualità professionali, culturali, scientifiche, di
azione sociale. Il loro compito sarà di verificare che queste impostazioni
ideali siano rispettate. A tal proposito vi chiediamo sin d’ora di esprimere il
nome di una persona che, secondo voi, possa assicurare l’applicazione dei
principi di cui sopra.
L’indipendenza degli operatori sarà totalmente garantita. Ogni fase della
costruzione del progetto sarà resa pubblica nel più totale rispetto della
trasparenza, attraverso strumenti di verifica diretta dei suoi finanziatori. In
primo luogo attraverso la Rete, ma anche con una articolazione di comitati e di
assemblee nei territori.
Primi firmatari
Giulietto Chiesa, don Aldo Benevelli, Anna Maria Bianchi, Caparezza,
Sergio Cararo, Franco Cardini, Paolo Ciofi, Tana de Zulueta, Arturo Di Corinto,
Claudio Fracassi, Luciano Gallino, don Andrea Gallo, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti,
Serge Latouche, Lucio Manisco, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli,
Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Carlo Petrini, Lidia Ravera, Ennio Remondino,
David Riondino, Roberto Savio, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio
Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli
(L’elenco è aperto ad altre adesioni, che saranno tempestivamente rese
note)."
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http://www.beppegrillo.it
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