Ancora una volta, l’Italia, dimostra non
essere al pari dei suoi vicini europei. Il Consiglio Superiore di Sanita’
quale organo direttivo predisposto, con l’ultimo documento inerente la
farmacopea Italiana, chiede "norme piu' precise e rigorose sui requisiti che
devono essere posseduti dai medicinali omeopatici» per i quali, non ci deve
essere rimborsabilita'". Il documento chiede che l'assenza di qualsiasi
valutazione di efficacia da parte dell'autorita' sanitaria, debba essere
oggetto di campagna informativa al grande pubblico.
La modalita’ usata e la temporaneita’, la dicono lunga sul tentativo di
nascondere il piu’ possibile, qualcosa che e’ interesse vitale per milioni
di utenti del servizio sanitario.
Il Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non
Convenzionali in Italia (http://www.fondazionericci.it/comitato)
ha espresso tutto il proprio disappunto, attraverso la voce del coordinatore
dr Paolo Roberti *.
Restiamo fiduciosi che il ministro della Salute Francesco Storace, che nel
passato si e' espresso favorevolmente nelle tematiche di liberta’
terapeutica, voglia non tenere conto delle indicazioni del Consiglio
Superiore di Sanita'.
Giuseppe Parisi, medico, consulente Aduc
*
Il Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non
Convenzionali in Italia:
1. Lamenta il fatto che ancora una volta, come gia' avvenuto nel 1990, il
Consiglio Superiore di Sanita' esprima un parere senza aver consultato in
nessuna occasione gli esperti del settore.
2. Ribadisce ancora una volta che, per quanto sistematicamente ignorate, le
prove di efficacia della terapia omeopatica esistono, sono pubblicate su
riviste mediche internazionali riconosciute e sono sempre in numero
crescente.
3. A tempo debito verranno forniti, come richiesto, i dossier relativi
all'uso dei medicinali omeopatici, l'effetto clinico prodotto e, a
differenza dei farmaci convenzionali, la dimostrata assenza di reazioni
avverse degne di rilievo.
4. Ricorda che meno del 30% delle terapie utilizzate abitualmente dalla
medicina ufficiale si base su prove di efficacia e nessuno per questo
minaccia di metterle fuori dal commercio.
5. Auspica che si approvi, quanto prima un Decreto legislativo di
recepimento della Direttiva 2001/83/CE, attualmente in discussione, che
garantisca la libera circolazione dei medicinali omeopatici nel nostro
Paese, cosi' come avviene in tutti i Paesi
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