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23/01/2007 FARMACI. Generici, Medici di Famiglia: "No all'obbligo di prescrizione" (SB, www.helpconsumatori.it)

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"Provvedimenti orientati a ridurre la spesa farmaceutica attraverso inaccettabili limitazioni della libertà prescrittiva del medico". Così il segretario nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), Giacomo Milillo,definisce la proposta di alcune regioni d'Italia dell'obbligo di prescrizione dei generici. Lo scorso novembre l'Antitrust in una segnalazione al Presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e al ministro della Salute aveva proposto di indicare obbligatoriamente sulle ricette non più il nome commerciale del farmaco, bensì il principio attivo o il farmaco generico a più basso prezzo sostituibile

Per i medici i provvedimenti rappresentano "un profondo disprezzo per il loro lavoro e per l'impegno da loro stessi quotidianamente profuso nell'interesse dei cittadini. Il farmaco generico, importante strumento per un uso appropriato delle risorse se correttamente usato, viene imposto come prodotto di massa scelto a priori dal legislatore regionale. E tale imposizione è solo mitigata dalla possibilità per il singolo professionista, attraverso l'attivazione di nuovi e frustranti percorsi burocratici, di prescrivere farmaci sulla base di motivazioni squisitamente cliniche, peraltro già previste dalla normativa AIFA vigente".

Per Melillo la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale dipende da altri interventi: il potenziamento dell'assistenza territoriale ed in essa dell'opera professionale dei medici di medicina generale. "La categoria - si legge - ha chiesto con forza un ridisegno delle regole cui è soggetta; la Fimmg chiede al legislatore di sottoscrivere un patto forte con la professione, per poter meglio rispondere alle esigenze del SSN e sfruttare appieno le potenzialità universalmente riconosciute alla medicina generale".

"I provvedimenti inutili ed oltraggiosi verso i medici di famiglia, che alcune Regioni hanno adottato o stanno per adottare - prosegue la lettera - mettono a rischio la nostra disponibilità. Non possiamo, non vogliamo chiedere ai colleghi di offrire la propria collaborazione a chi impone provvedimenti così umilianti ed offensivi. Abbiamo affidato ad un gruppo di legali il compito di valutare la legittimità di questi provvedimenti. Sarà nostra cura indicare ai cittadini i responsabili di tali atti".

Melillo conclude chiedendo alle Regioni di "riflettere sugli effetti devastanti che queste decisioni potranno produrre nel Paese, introducendo di fatto, con diritti del cittadino e dei professionisti sostanzialmente diversi in ogni regione, una deriva neo-devolutiva paradossalmente sostenuta da coloro che più l'hanno avversata. Riteniamo indispensabile ed urgente un incontro nelle sedi istituzionali per approfondire direttamente questi temi. Abbiamo a cuore la tutela della salute dei cittadini e la sostenibilità del SSN".

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