"Provvedimenti orientati a ridurre la spesa
farmaceutica attraverso inaccettabili limitazioni della libertà
prescrittiva del medico". Così il segretario nazionale della Federazione
Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), Giacomo Milillo,definisce la
proposta di alcune regioni d'Italia dell'obbligo di prescrizione dei
generici. Lo scorso novembre l'Antitrust in una segnalazione al Presidente
del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato e al ministro della Salute
aveva proposto di indicare obbligatoriamente sulle ricette non più il nome
commerciale del farmaco, bensì il principio attivo o il farmaco generico a
più basso prezzo sostituibile Per i medici i provvedimenti
rappresentano "un profondo disprezzo per il loro lavoro e per
l'impegno da loro stessi quotidianamente profuso nell'interesse dei
cittadini. Il farmaco generico, importante strumento per un uso appropriato
delle risorse se correttamente usato, viene imposto come prodotto di massa
scelto a priori dal legislatore regionale. E tale imposizione è solo
mitigata dalla possibilità per il singolo professionista, attraverso
l'attivazione di nuovi e frustranti percorsi burocratici, di prescrivere
farmaci sulla base di motivazioni squisitamente cliniche, peraltro già
previste dalla normativa AIFA vigente".
Per Melillo la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale
dipende da altri interventi: il potenziamento dell'assistenza
territoriale ed in essa dell'opera professionale dei medici di medicina
generale. "La categoria - si legge - ha chiesto con forza un ridisegno delle
regole cui è soggetta; la Fimmg chiede al legislatore di sottoscrivere un
patto forte con la professione, per poter meglio rispondere alle esigenze
del SSN e sfruttare appieno le potenzialità universalmente riconosciute alla
medicina generale".
"I provvedimenti inutili ed oltraggiosi verso i medici di
famiglia, che alcune Regioni hanno adottato o stanno per adottare -
prosegue la lettera - mettono a rischio la nostra disponibilità. Non
possiamo, non vogliamo chiedere ai colleghi di offrire la propria
collaborazione a chi impone provvedimenti così umilianti ed offensivi.
Abbiamo affidato ad un gruppo di legali il compito di valutare la
legittimità di questi provvedimenti. Sarà nostra cura indicare ai cittadini
i responsabili di tali atti".
Melillo conclude chiedendo alle Regioni di "riflettere
sugli effetti devastanti che queste decisioni potranno produrre nel Paese,
introducendo di fatto, con diritti del cittadino e dei professionisti
sostanzialmente diversi in ogni regione, una deriva neo-devolutiva
paradossalmente sostenuta da coloro che più l'hanno avversata. Riteniamo
indispensabile ed urgente un incontro nelle sedi istituzionali per
approfondire direttamente questi temi. Abbiamo a cuore la tutela della
salute dei cittadini e la sostenibilità del SSN".
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