Inflazione stabile ad agosto (2.2%). Tra le variazioni di rilievo l'Istat
segnala l'aumento dei servizi postali e la diminuzione dei prezzi dei
medicinali a seguito del decreto Bersani.
19/07/2006 Le Novità Introdotte dall' Emendamento al Decreto
Tagliati per decreto i costi più odiati dalla clientela bancaria; via il cumulo delle licenze per i tassiti; sì ai farmaci in supermercato ma con l'assistenza di un farmacista...
L'Istat ha comunicato questa mattina i dati
definitivi sull'inflazione relativi al mese di agosto. L'Istituto
ha confermato la stima preliminare che vedeva l'indice stabile al 2,2%,
stesso dato registrato a luglio. Il prezzo della benzina verde è aumentato
ad agosto del 10,4% rispetto allo stesso mese del 2005. Per quanto riguarda
il gasolio gli aumenti sono stati leggermente più contenuti: rispetto a
luglio il prezzo è aumentato dello 0,5%, mentre su agosto 2005 l'incremento
è stato del 5,9%.L'indice armonizzato Ue, invece, ha registrato
ad agosto una diminuzione dello 0,2% congiunturale e un aumento del
2,3% tendenziale. Per quanto riguarda invece l'indice dei prezzi per le
famiglie di operai e impiegati, la variazione è stata di +0,2% rispetto a
luglio e +2,2% rispetto ad agosto 2005. Gli aumenti congiunturali più
significativi sono stati registrati dall'Istat per i capitoli ricreazione,
spettacoli e cultura (0,8%), trasporti (+0,4%) e servizi ricettivi e di
ristorazione (+0,3%). Si tratta, spiegano all'Istituto di Statistica, di
andamenti stagionali, legati quindi all'estate. Su base tendenziale gli
aumenti più significativi sono stati invece quelli di abitazioni, acqua,
elettricità e combustibili (+6,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,1%) e
trasporti (+3,4%). In calo invece il capitolo comunicazioni (-4,1%) e
servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%). Il contributo maggiore al
tasso di inflazione è attribuibile ai capitoli abitazione, a cqua,
elettricità e combustibili (in cui è determinante il peso dell'energia) e a
quello dei trasporti, che, assieme agli alimentari e alle bevande
analcoliche spiegano oltre il 60% del tasso (la somma dei rispettivi
contributi è infatti pari a 1,385 punti percentuali). Tra le altre
variazioni di rilievo l'Istat segnala infine l'aumento dei prezzi dei
servizi postali (+5,1%) e il calo congiunturale dei servizi finanziari
(-0,3%). L'Istituto di Statistica sottolinea infine che a seguito del
decreto Bersani, convertito in legge ad inizio agosto, dal paniere sono
state eliminate le tariffe minime degli avvocati.
Diminuiscono ad agosto i prezzi dei medicinali. Rispetto
a luglio il calo è stato dello 0,5%, mentre sullo stesso mese del 2005, la
flessione è stata del 3,9%. La 'caduta' è dovuta, spiegano all'Istituto di
Statistica, a decreti del governo (in sostanza quello varato dal ministro
Pierluigi Bersani che prevede la vendita dei farmaci da banco nei
supermercati) e a decrementi effettivi del prezzo dei farmaci.
"I dati diffusi oggi dall'Istat
sull'impennata dei prezzi registrata ad agosto nel settore vacanze,
"sono peggiori di qualsiasi previsione o stima finora effettuata" e
reclamano "sanzioni severe contro gli speculatori". Lo afferma il
Codacons. Secondo l'associazione dei consumatori si tratta di
"aumenti che dimostrano il massacro estivo cui sono stati sottoposti gli
italiani che hanno acquistato pacchetti turistici, che si sono spostati in
traghetto o che hanno usufruito degli stabilimenti balneari". Il Codacons
chiede quindi al ministro Rutelli di "intervenire immediatamente per evitare
che il prossimo anno si ripeta l'impennata dei prezzi nel settore delle
vacanze anche introducendo sanzioni severe contro gli speculatori del
turismo".
Anche Adusbef denuncia il
problema del carovita. Considerando, infatti, che le retribuzioni
sono aumentate (2,9%) più dell'indice dei prezzi per le famiglie di operai e
impiegati (variazione di +0,2% rispetto a luglio e di +2,2% su agosto 2005),
l'Associazione fa notare, come questo "quadretto idilliaco sia turbato
dall'aumento dei debiti delle famiglie, che faticano sempre di più a
quadrare i bilanci e sono costrette a ridurre notevolmente il loro tenore di
vita